sana cheema

DIETROFRONT! - IL PAKISTAN CHIUDE LA VICENDA DI SANA CHEEMA: E' MORTA PER INFARTO - IL PADRE E IL FRATELLO, ACCUSATI DELL'OMICIDIO, SAREBBERO STATI RILASCIATI E SONO TORNATI A CASA - LA RAGAZZA, CHE VIVEVA A BRESCIA, E' MORTA IN PATRIA DOVE LA FAMIGLIA SI OPPONEVA AL SUO MATRIMONIO CON UN RAGAZZO ITALIANO PER FARLE SPOSARE UN CONNAZIONALE

AGGIORNAMENTO - MORTA IN PAKISTAN: UN AMICO, LIBERATI PADRE E FRATELLO SANA

(ANSA) - "Dal Pakistan ci è stato detto che la vicenda è stata chiusa come morte per infarto e che il padre e il fratello di Sana sono tornati a casa". Lo ha riferito un amico della 25enne di origini pakistane, Sana Cheema, residente fino ai mesi scorsi a Brescia e morta in patria dove la famiglia voleva farla sposare secondo un matrimonio combinato. "In Pakistan non c'è giustizia e tutti gli abitanti del villaggio dove vive la famiglia di Sana è convinto che i familiari siano innocenti" ha riferito l'amico della giovane, residente nello stesso quartiere a Brescia e in contatto con parenti che vivono nello stesso distretto della famiglia Cheema in Pakistan.

 

Federico Gervasoni per “la Stampa”

 

SANA CHEEMA

Morire a venticinque anni in Pakistan dopo aver scelto di costruirsi il proprio presente in Italia con un ragazzo che amava. La terribile storia di Sana Cheema arriva da Gujrat, metropoli industriale del Paese islamico, dove la giovane, bresciana d' adozione e cittadina italiana da alcuni mesi, era volata a novembre per salutare i famigliari. Tanti sono ancora i particolari da chiarire per un misterioso decesso avvenuto nei scorsi giorni e che - in apparenza - ha i contorni di un delitto d'onore.

 

Compiuto con rabbia - sembra che la giovane sia stata sgozzata - da chi le aveva imposto di sposare un connazionale, come le regole degli antichi villaggi del Pakistan stabiliscono.

GULAM MUSTAFA PADRE DI SANA CHEEMA

Secondo le prime informazioni il padre e il fratello della ragazza sarebbero in stato di fermo, eppure c'è anche chi come un conoscente tunisino, in contatto con i due uomini, esclude categoricamente l'omicidio.

 

A fornire l' annuncio della morte violenta era stata nella tarda serata di venerdì un' amica della venticinquenne, sebbene la numerosa comunità pachistana di via della Volta di Brescia, abbia ieri rilasciato una versione completamente diversa, parlando di decesso per arresto cardiaco.

 

Giunta in Italia da bambina, Sana dopo aver completato gli studi all'istituto superiore Pascal di Verolanuova si era trasferita con la famiglia in via Bevilacqua a Brescia nel quartiere Fiumicello. La giovane era piuttosto conosciuta poiché dopo aver lavorato in un'autoscuola, aveva deciso di mettersi in proprio, aprendo un'agenzia di pratiche automobilistiche.

 

SANA CHEEMA

«In attesa di ricevere ulteriori novità su quanto accaduto ci stringiamo nel dolore», afferma Jabran Fazal, portavoce dell'associazione culturale Pak che oggi pomeriggio si riunirà in piazza Rovetta nel centro cittadino bresciano per ricordarla. «Conoscevo poco Sana ma mi auguro che venga fatta al più presto chiarezza sulla sua triste vicenda», ha aggiunto. Una bella ragazza, integrata e piena di vita.

 

Molto diversa rispetto a quel padre così introverso e radicalizzato che soltanto nelle ultime settimane aveva scelto di spostarsi in Germania. In via Bevilacqua, in mezzo agli uffici della città bresciana, sorge l' abitazione della giovane pachistana, un piccolo appartamento al secondo piano di un palazzo.

 

SANA CHEEMA

«Vedevo spesso Sana, così come due dei suoi fratelli che oggi vivono all'estero», commenta un giovane egiziano che chiede di restare anonimo. Secondo il ragazzo, da poco prima di Natale la venticinquenne si era spostata nel suo Paese d' origine dove i famigliari le avevano imposto le nozze combinate. Nessuna traccia invece del presunto coetaneo italiano e residente in provincia con il quale Sana avrebbe instaurato negli scorsi mesi una breve relazione.

 

La giovane era nata a Gujrat, stessa città d' origine di Hina Saleem, barbaramente uccisa nell' agosto del 2006 dal padre a Ponte Zanano, sempre nel Bresciano, perché come molte altre donne musulmane voleva vivere all' occidentale, sfuggendo alle dure tradizioni della famiglia. Hina era stata attratta con un inganno in casa e successivamente seppellita in giardino con la testa rivolta verso la Mecca. «Hai pagato la tua voglia di libertà, riposa in pace povera Sana». Così ha commentato ieri sera sui social network un amico della ragazza scomparsa in Pakistan. La Procura di Brescia presto potrebbe aprire un' inchiesta per stabilire con certezza le cause di morte della giovane. Troppo contrastanti gli elementi finora raccolti per credere a un malore improvviso.

SANA CHEEMA

Ultimi Dagoreport

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO… 

picierno bonaccini nardella decaro gori zingaretti pina stefano dario antonio giorgio nicola elly schlein

DAGOREPORT - A CONVINCERE GLI EUROPARLAMENTARI PD A NON VOTARE IN MASSA A FAVORE DEL PIANO “REARM EUROPE”, METTENDO COSI' IN MINORANZA ELLY SCHLEIN (E COSTRINGERLA ALLE DIMISSIONI) È STATO UN CALCOLO POLITICO: IL 25 MAGGIO SI VOTA IN CINQUE REGIONI CHIAVE (CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, TOSCANA E VENETO) E RIBALTARE IL PARTITO ORA SAREBBE STATO L'ENNESIMO SUICIDIO DEM – LA RESA DEI CONTI TRA “BELLICISTI” E “PACIFINTI”, TRA I SINISTR-ELLY E I RIFORMISTI, È SOLO RINVIATA (D'ALTRONDE CON QUESTA SEGRETERIA, IL PD E' IRRILEVANTE, DESTINATO A RESTARE ALL'OPPOSIZIONE PER MOLTI ANNI)