grandi dimissioni in italia 10

LA GENTE SI È ROTTA LE PALLE DI DARE IL SANGUE PER IL LAVORO - NEL PRIMO TRIMESTRE IN ITALIA LE DIMISSIONI SONO STATE 307 MILA, PIÙ 35% RISPETTO ALL'ANNO SCORSO - NON È UN "LASCIO TUTTO E CAMBIO VITA", MA SOLO LA RICERCA DI UN IMPIEGO A CONDIZIONI MIGLIORI, VISTO IL MOLTIPLICARSI DI OFFERTE ALLETTANTI: SITUAZIONI OTTIMALI DI CONCILIAZIONE CON I TEMPI DI VITA, MAGGIORE FLESSIBILITÀ NELLA GESTIONE DEL LAVORO DA REMOTO, POSTI PIÙ VICINI A CASA - GLI IMPRENDITORI SONO AVVISATI: NON CONTA SOLO LO STIPENDIO…

Valentina Conte per “la Repubblica

 

grandi dimissioni in italia 9

Fabrizio, 50 anni, diplomato, da anni responsabile acquisti in una grande multinazionale, con benefit e prospettive di crescita: lascia per avere meno stress, ritmi di lavoro più gestibili e passa ad un'azienda più piccola, a gestione famigliare.

 

Luigi, 35 anni, tecnico in un'azienda metalmeccanica medio-piccola, molte trasferte all'estero e retribuzione soddisfacente: cambia tutto, dopo un lutto per Covid in famiglia, per stare più vicino ai suoi cari, trova un contratto stabile, ma rinuncia alla qualifica raggiunta.

 

grandi dimissioni in italia 8

Francesca, 30 anni, laureata, assunta a tempo indeterminato in un'azienda che gestisce progetti formativi: molla tutto per i carichi di lavoro eccessivi, le scarse opportunità di crescita, la richiesta di reperibilità anche fuori dall'orario di lavoro. Non ha ancora un altro impiego.

 

grandi dimissioni in italia 7

Storie italiane di dimissioni. Non sarà: "Lascio tutto e cambio vita", come accade negli Stati Uniti nel post-Covid. Ma le dimissioni in Italia continuano a crescere. Specie quelle da contratti a tempo indeterminato. Nel primo trimestre, segnala Inps, sono state 307 mila.

 

grandi dimissioni in italia 6

Mai così alte negli ultimi otto anni, quando si viaggiava a ritmi di 200 mila. E forse di sempre, da quando vengono contate. Avanzano del 35% sull'anno scorso, quando in dodici mesi si è toccato il record di 1 milione e 133 mila addii senza rimpianti. E del 30% sul 2019, in epoca pre-Covid.

 

grandi dimissioni in italia 5

Molto si è scritto sul tema, tentando di declinare all'italiana il fenomeno americano noto come "The Great Resignation". Gli economisti di casa nostra tendono però a circoscrivere il fenomeno a un boom dell'economia dopo la severa recessione del 2020, trainato da settori come le costruzioni e ora i servizi.

 

grandi dimissioni in italia 4

Il moltiplicarsi di offerte allettanti - migliore remunerazione, condizioni ottimali di conciliazione con i tempi di vita, maggiore flessibilità nella gestione del lavoro da remoto, posti più vicini a casa - spingono sempre più lavoratori di ogni età e livello di carriera a cambiare.

 

grandi dimissioni in italia 3

«Il trend si è consolidato, ma è stata smentita la tesi della liberazione dal lavoro», dice Francesco Armillei, assistente di ricerca alla London School of Economics, il primo a lanciare il dibattito in Italia. «I lavoratori si dimettono, ma rimangono nel mondo del lavoro, non sempre nello stesso settore. Segnale di dinamismo e risveglio a cui l'Italia della crescita allo zero virgola non era abituata».

 

grandi dimissioni in italia 2

Uno spaccato più preciso del fenomeno lo disegna Veneto Lavoro, l'ente regionale che monitora il mercato del lavoro. Ebbene anche in Veneto, nei primi cinque mesi di quest'anno, il boom di dimissioni da contratti stabili prosegue: quasi 52 mila contro le 39 mila del 2021, le 33 mila del 2020 e le 38 mila del 2019.

L'incremento è di un terzo sull'anno scorso e del 35% sul pre-Covid. I due terzi dei dimessi sono uomini, come pure per due terzi si tratta di adulti. Anche se giovani, donne e senior fanno un balzo in avanti.

 

grandi dimissioni in italia 10

Ciò che colpisce dell'analisi è il tasso di ricollocazione di questi dimissionari. Quasi la metà di chi lascia il posto fisso trova una nuova occupazione entro 7 giorni e per lo più - al 70-80% - nello stesso settore o comparto, soprattutto nell'industria metalmeccanica, nel turismo, nelle costruzioni. Entro una settimana dalle dimissioni, il 46% degli uomini e il 39% delle donne ha un altro impiego. Chi lascia non cambia vita, cambia probabilmente solo lavoro. E senza grossi travasi, visto che resta per lo più nello stesso ambito.

 

grandi dimissioni in italia 1

I giovani ricollocati entro i 7 giorni sono in media (44%). Gli adulti (51%) guidano la classifica, i senior (18%) la chiudono. Chi viene da un contratto tra uno e tre anni nel 47% dei casi si ricolloca subito.

 

Chi aveva un contratto da meno di un anno fatica di più (40%). Se però si guarda ai primi quattro mesi di quest'anno, la percentuale di ricollocazione a un mese dalle dimissioni si impenna: il 57% ha già un'altra occupazione. Per gli adulti siamo al 67%, i giovani al 60%, le donne al 52%.

 

Altro dato che colpisce: il 30% dei dirigenti e il 27% delle professioni tecniche è disposto anche a un "downgrading", a scendere di livello e stipendio, pur di cambiare. Nel 22% dei casi gli impiegati lasciano per un lavoro che invece li promuove.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...

luca zaia marina berlusconi matteo salvini il foglio

FLASH – PARE CHE LUCA ZAIA, DOPO AVER LETTO L’INTERVISTA-MANIFESTO RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO”, ABBIA COMMENTATO SODDISFATTO: “QUESTA C’HA LE PALLE”. IL SEGRETARIO DELLA "LIGA VENETA", ALBERTO STEFANI, AVREBBE SUBITO RIFERITO IL COMMENTO DEL “DOGE” A SALVINI. COME L'HA PRESA L'EX TRUCE DEL PAPEETE? NON HA GRADITO L’ENDORSEMENT PER LA “CAVALIERA”: QUESTA VOLTA LA TISANELLA CHE CONSIGLIA SEMPRE AI "SINISTRELLI ROSICONI" L'HA DOVUTA BERE LUI, PER PLACARSI…