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SICURI CHE IL CRIMINE NON PAGA? NEL 2023, SOLO IN ITALIA, I CYBERCRIMINALI HANNO FREGATO 137 MILIONI, CON UN INCREMENTO DEL 20% - LA STORIA DI UNA 25ENNE UMBRA ALLA QUALE È ARRIVATO UN FINTO MESSAGGIO DELLA BANCA IN CUI LE VENIVANO CHIESTI I CODICI PER TRASFERIRE IL DENARO DOPO UN "TENTATIVO DI INTRUSIONE" NEL SUO CONTO – LEI CI È CASCATA E HA FORNITO IL NECESSARIO AI FURBETTI PER SPOLPARLA. DOPO IL DANNO, LA BEFFA: PER LA GIUSTIZIA ITALIANA CHI L’HA FREGATA È INNOCENTE…

Estratto dell’articolo di Claudia Guasco per “Il Messaggero”

 

truffe online 1

Il primo consiglio degli esperti è: «Niente panico». Anche se è la reazione immediata, e comprensibile, quando si riceve una telefonata dalla banca con la quale un operatore avverte che un malintenzionato ha tentato di accedere al proprio conto online. «Bisogna fermarsi e riflettere. Soprattutto, avere ben presente che nessun istituto di credito chiederà mai a un cliente di confermare le credenziali a voce o tramite un sms», spiega un investigatore.

 

Agitazione e capacità di persuasione dei truffatori però spesso hanno la meglio, come nel caso di una venticinquenne di Umbertide, in provincia di Perugia, che nel 2021 si è vista azzerare il conto. Non ha più recuperato i 3.500 euro sottratti e non ha ottenuto nemmeno la rivincita in Tribunale: il presunto autore del raggiro è stato assolto due giorni fa, le prove a suo carico si sono rivelate insufficienti.

truffa online

 

La vicenda risale al 2021, quando sul telefono della ragazza arriva un messaggio di allerta per tentata intrusione al proprio conto corrente. L'sms è ben confezionato e credibile, il numero è quello dell'istituto collegato alle operazioni di home banking. Esorta a cliccare su un link, inserendo quindi il codice utente e il Pin. La giovane è colta alla sprovvista e non ha il tempo di valutare la situazione poiché, a stretto giro, riceve la chiamata di un sedicente operatore del gruppo che la esorta ad accelerare la procedura.

 

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Lei esegue, salvo poi scoprire che i codici non servivano per trasferire il denaro su un conto sicuro, bensì per prosciugare i suoi risparmi. In pochi minuti ha fornito le chiavi di accesso a due prelievi da 900 e 2.500 euro, tutta la liquidità di cui disponeva. La vittima denuncia e partono le indagini, che permettono di risalire al titolare della carta prepagata: indagato per frode informatica e accesso abusivo a sistema informatico, va a processo. Che finisce con un'assoluzione.

 

«Impossibile dimostrare che l'autore della truffa fosse effettivamente il possessore della carta prepagata sulla quale sono transitati i soldi», hanno stabilito i giudici. «Era un processo indiziario, non c'erano vere e proprie prove a carico dell'imputato», spiega il suo avvocato Luigi Costa. […]  

 

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L'unico indizio a carico dell'imputato è che i soldi sono arrivati sulla sua carta prepagata, peraltro inutilizzata da tempo. Di quel denaro si è persa traccia, non si sa se l'uomo l'abbia prelevato dal momento che è confluito su un conto estero e non è da escludere, sostiene la difesa, che sia stato a sua volta vittima di criminali informatici. «La Procura non è stata in grado di ricostruire il giro dei soldi, i restanti indizi non erano sufficienti per una condanna», sintetizza Costa.

 

La venticinquenne è caduta, come altre 16.000 persone nel 2023, in una delle cyber trappole più insidiose: lo spoofing telefonico, utilizzato per contraffare il mittente di messaggi, telefonate e posta elettronica. La chiamata sembra provenire da una banca o da una compagnia di assicurazioni, in realtà viene effettuata via internet tramite tecnologia VoIP che consente di configurare la visualizzazione di un numero in uscita sul display del ricevente nell'impostazione dell'account. […]

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Il giro d'affari complessivo è imponente: l'anno scorso in Italia la cybercriminalità ha messo a segno 137 milioni di profitti illegali, con un incremento del 20%. Determinante nel recupero dei soldi perduti è la tempestività della denuncia, quanto al reintegro della somma da parte degli istituti a inizio marzo la Cassazione ha messo un punto fermo. […]

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