1. LA SORELLA E IL FRATELLO DELLA POVERA MEREDITH VOGLIO VEDERE AMANDA IN GALERA: ‘’SE È STATA RITENUTA COLPEVOLE DI OMICIDIO E SE ESISTE UNA LEGGE DI ESTRADIZIONE FRA I DUE PAESI, NON CAPISCO PERCHÉ NON LO SI DEBBA FARE. SE L’AMERICA NON PROCEDESSE COME LEGGE VUOLE CREEREBBE UNO STRANO PRECEDENTE’’ 2. AMANDA: “NON POTEVO CREDERE ALLE MIE ORECCHIE. LA NOTIZIA MI HA INVESTITO COME UN TRENO. NON ME L’ASPETTAVO DAL SISTEMA GIUDIZIARIO ITALIANO. PRIMA MI HANNO RITENUTA INNOCENTE, COME POSSONO CONSIDERARMI COLPEVOLE OLTRE OGNI RAGIONEVOLE DUBBIO?’’ 3. PIU’ PREOCCUPATA PER RAFFAELE CHE PER SE’: “MI SENTO MOLTO SOSTENUTA, RISPETTATA E CREDUTA E SO CHE LUI SI SENTE UGUALE IN ITALIA, MA È VULNERABILE. NON SO COSA FAREI SE LO IMPRIGIONASSERO. E’ UNA COSA CHE MANDA SU TUTTE LE FURIE” 4. IL FRATELLO: “I DETTAGLI DELL’ORRORE INFLITTO A MIA SORELLA SONO SPESSO DIMENTICATI. DOVRESTE LEGGERLI E POI CHIEDERVI SE PERDONERESTE UNA COSA SIMILE”

da www.dailymail.co.uk

Amanda Knox, nella prima intervista dopo la sentenza di ieri, ha dichiarato al programma Good Morning America: «Non potevo credere alle mie orecchie. La notizia mi ha investito come un treno. Non me l'aspettavo. Mi aspettavo qualcosa di meglio dal sistema giudiziario italiano. Prima mi hanno ritenuta innocente, come possono considerarmi colpevole oltre ogni ragionevole dubbio?»

Ha raccontato cosa ha provato dopo il verdetto. Innanzitutto il pensiero è andato al suo ex-fidanzato:«Oh mio Dio, Raffaele», poi i sentimenti sono stati diversi: «La mia prima reazione è stata "No, questo è sbagliato. Proverò in ogni modo che è sbagliato". Mi sentivo molto determinata. Dopo però sono scoppiata in lacrime».

La Knox ha proseguito, in onda sulla ABC: «Mi sento molto sostenuta, rispettata e creduta e so che Raffaele si sente uguale in Italia, ma è vulnerabile. Non so cosa farei se lo imprigionassero. E' una cosa che manda su tutte le furie».

Stephanie Kercher, sorella di Meredith ha detto: «Credo che ancora manchi qualcosa per raggiungere la verità. Forse perché non riusciamo mai a capire cosa sia successo davvero quella notte. Ma speriamo che siamo alla fine, così potremo ricordare Meredith per quello che era»

Sulla estradizione di Amanda ha risposto: «Se è stata ritenuta colpevole di omicidio e se esiste una legge di estradizione fra i due paesi, non capisco perché non lo si debba fare. Se l'America non procedesse come legge vuole creerebbe uno strano precedente».

Anche il fratello di Meredith, Lyle, era presente a Firenze, dove ha commentato il verdetto: «Non è certo il caso di celebrare, ma è il meglio che potessimo sperare. E' difficile provare qualcosa al momento perché realisticamente sappiamo che ci sarà un altro ricorso della difesa, forse in primavera. Ci siamo preparati per quello già prima di questa decisione». Lui non è pronto a perdonare gli assassini di sua sorella: «I dettagli dell'orrore inflitto a mia sorella sono spesso dimenticati. Dovreste leggerli e poi chiedervi se perdonereste una cosa simile».

Secondo il professore di Harvard, l'America non può che estradare la Knox: «Cerchiamo di riavere a tutti i costi Edward Snowden e non consegniamo una persona ritenuta di omicidio?» ha detto alla NBC:

Al Guardian la Knox aveva già detto: «Lotterò per la mia innocenza».

Curt Knox e Edda Mellas, genitori di Amanda, erano infuriati per il verdetto. Ma hanno ammesso che la figlia sembrava più preoccupata per il destino di Sollecito e hanno aggiunto: «Noi non ci fermeremo, continueremo a lottare per la verità. Non riusciamo a comprendere il ribaltamento del giudizio. Dovrebbe parlare l'evidenza dei fatti: Amanda non c'era in quella stanza. Aveva deciso bene nel precedente processo».

Amanda ha inoltre negato di aver pensato di sposare Sollecito cosicché lui potesse diventare cittadino americano.

Il legale della Knox, Luciano Ghirga, ha ovviamente avvisato che si ricorrerà a un nuovo appello: «Credo nell'innocenza di Amanda e siamo molto tristi. Rispettiamo il verdetto, ma non è l'ultima parola sul caso. La strada è difficile ma siamo pronti a dare battaglia».

Giulia Bongiorno, che difende Sollecito, ha dichiarato: «E' stupito dal fatto che la corte continui a cambiare idea. La Corte dà retta alle voci e questa non è una sorpresa. I due sono sempre stati considerati degli assassini».

 

 

 

 

Uno scatto di Meredith Stephanie Lyle e il legale Maresca a Firenze Stephanie Kercher sorella di Meredith I fratelli di Meredith Kercher c c a ab f dc cd b GRETA MENEGALDO LA FIDANZATO DI SOLLECITO article B E x f cb fa acbe ec a a

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