STALKING ALLA ROMANA – PADRE, MADRE E FIGLIO DI PRIMAVALLE SONO FINITI IN CARCERE PER AVER PERSEGUITATO DUE COPPIE DI GENITORI CON MINACCE, INSEGUIMENTI, TELEFONATE E APPOSTAMENTI SOTTO CASA: IL PRESSING ERA FINALIZZATO A FAR RITIRARE LA DENUNCIA CONTRO IL FIGLIO 17ENNE, CONDANNATO PER RAPINA - A INCASTRARE IL RAGAZZINO, A CAPO DI UNA BABY GANG, ERANO STATI I…
Federica Angeli per “la Repubblica”
Un' intera famiglia di Primavalle madre, padre e figlio di 23 anni - è finita in carcere per stalking. La storia ha dell' incredibile e non è quella classica in cui un persecutore che rovina la vita alla propria ex dopo essere stato respinto.
Il reato è lo stesso, proprio per le modalità con cui è stato commesso, ma quello che rende questa storia fuori dagli schemi è il movente.
Le minacce, gli inseguimenti, le telefonate, gli appostamenti sotto casa delle "vittime" non erano legate a motivi sentimentali.
Erano finalizzate a far ritrattare una testimonianza fatta dal figlio di questa coppia contro il loro figlio, minorenne, in carcere perché condannato per rapina.
E allora per capirla fino in fondo bisogna tornare indietro nel tempo. Tutto è iniziato nel 2017, quando gli agenti del commissariato Primavalle arrestarono una baby gang di rapinatori, composta da due sedicenni e un diciassettenne, che nel quadrante ovest della città metteva a segno colpi nei confronti dei coetanei. Con minacce e modi da piccoli boss terrorizzavano adolescenti, e non solo, facendosi consegnare soldi, cellulari e oggetti preziosi.
Dopo settimane di indagini gli investigatori riuscirono appunto ad arrestare e mettere nel carcere minorile i tre ragazzini, due dei quali, i più giovani, indicarono nel diciassettenne la mente dell' organizzazione, ovvero colui che pianificava le rapine a cui i sedicenni partecipavano.
Da quel momento i familiari del ragazzo di 17 anni hanno iniziato a perseguitare i parenti dei due sedicenni con violenze e minacce, per ottenere una ritrattazione delle dichiarazioni da loro rese sulle responsabilità del capobanda. Pretendevano che i sedicenni si accollassero tutta la responsabilità e che scagionassero il baby boss.
Terrorizzate dalle aggressioni, le vittime non hanno inizialmente sporto denuncia, finché gli atteggiamenti persecutori, nei confronti anche dei due ragazzini complici ( nel frattempo usciti dal carcere minorile), delle loro madri e di alcuni parenti, non sono sfociati in pestaggi e rapine.
Impauriti ed esasperati si sono così rivolti agli investigatori del commissariato Primavalle, diretto da Tiziana Lorenzo, che dopo aver raccolto testimonianze e referti medici hanno trasmetto gli atti alla procura. Il pm ieri ha quindi emesso 3 ordinanze di custodia cautelare in carcere ed un divieto di avvicinamento alle parti offese.
E così S. R., 47 anni, S. I., 45 e R.A., 23 sono finiti in carcere con l' accusa di stalking, mentre la quarta persona ( un cugino del capobanda) dovrà tenersi lontana dalle vittime e dai luoghi da queste frequentati su disposizione del questore.