
ERRI HUMANUM EST - CHIESTI 8 MESI DI GALERA PER ERRI DE LUCA, ACCUSATO DI ISTIGARE I NO TAV: ''PENSAVO DI PIÙ. ANCORA DEVO CAPIRE CHI HO ISTIGATO'' - IL PROCESSO AGGIORNATO AL 19 OTTOBRE
1.DE LUCA, CHIESTI OTTO MESI PER LO SCRITTORE NO TAV
(ANSA) - Per il popolo No Tav è un paladino della libertà di espressione. Per la denuncia presentata mesi fa alla procura di Torino, e in base alla quale oggi l'accusa ha chiesto una condanna a otto mesi, è invece un intellettuale che "non ha ancora ritenuto di congedarsi" da un passato - quello in Lotta Continua - che lo ha visto "attivo in movimenti ai confini della legalità e talora debordanti da esse". Erri De Luca continua a dividere: scrittore apprezzato dalla critica, uomo-simbolo della battaglia contro il supertreno e ora, con le sue parole sulla necessità di sabotare la Torino-Lione, caso su cui discutere i confini della libertà di parola.
Al centro della vicenda alcune interviste, rilasciate nel 2013, in cui De Luca sosteneva che "la Tav va sabotata". Quel giorno, ha ricordato De Luca nel corso del processo, "erano stati arrestati due attivisti e alla tv mostravano delle cesoie. Ecco, le cesoie servono per tagliare le reti. E se quelle reti sono posizionate illegalmente, allora sono cesoie che ripristinano la legalità". A denunciarlo, nel settembre 2013, fu Ltf, la società italo-francese che si è occupata del progetto e delle opere preparatorie della Torino-Lione.
"Le parole hanno pesi e implicazioni differenti a seconda di chi le pronuncia", è la tesi dell'avvocato dell'azienda, Alberto Mittone. "Sabotaggio è una parola nobile, usata anche da Gandhi. Dicono che ho istigato. Bene, vorrei tanto sapere i nomi di chi avrei istigato". Il nodo del processo è proprio stabilire se con quelle frasi De Luca ha giocato un ruolo nelle strategie dei No Tav in quel 2013, quando gli attacchi al cantiere erano continui ed energici.
Per l'accusa è "inevitabile" che le sue parole "siano dirette a incidere sull'ordine pubblico". Ma lo scrittore, che sul diritto alla libertà di parola ha scritto un pamphlet, 'La parola contraria', non ci sta. "La parola esce dal controllo di chi la pronuncia. Salman Rushdie, con un suo libro, provocò senza volerlo un'insurrezione delle masse islamiche: forse è responsabile delle morti che ne seguirono?", è l'interrogativo retorico di De Luca. In sua difesa si sono mobilitati fior fiore di scrittori e intellettuali italiani e stranieri, che hanno chiesto di ritirare la denuncia.
2.TAV: DE LUCA, STUPITO DA RICHIESTA PENA COSÌ ESIGUA
(ANSA) - "Mi sarei aspettato il massimo della pena, invece sono stupito della differenza tra gli argomenti prodotti dall'accusa e un'entità tanto esigua della richiesta". Lo ha detto Erri De Luca ai cronisti in una pausa del processo in corso a Torino. "Non sono un martire - ha proseguito - né sono una vittima, sono un testimone della volontà di censura della parola. Questa sentenza sarà un messaggio sulla libertà di espressione".