CATTIVE RAGAZZE – A TORINO UNA BANDA DI ADOLESCENTI TERRORIZZA LE COETANEE AL CENTRO COMMERCIALE – UMILIAZIONI E CALCI IN PANCIA E LA TREDICENNE CHE SIBILA: “OGGI SEI FORTUNATA, LA PROSSIMA VOLTA TI ACCOLTELLO”
Claudio Laugeri per lastampa.it
Picchiate e rapinate dalle «baby-bulle» davanti alle vetrine di «Otto Gallery», inseguite fin sulla strada e scampate ad altre botte soltanto per l’intervento dell’ambulanza. È la disavventura di due sorelle di 13 e 15 anni, andate nel centro commerciale per festeggiare il compleanno di un’amichetta, che compiva 16 anni. Hanno avuto il coraggio di denunciare l’episodio agli agenti del Commissariato Barriera Nizza, che hanno lavorato alcune settimane per identificare la «baby-gang» al femminile. Sono quattro ragazze di età comprese tra i 13 e i 20 anni. La più giovane non è nemmeno imputabile, le altre sono state denunciate.
L’aggressione
La banda delle «baby-bulle» ha colpito nei corridoi di «Otto Gallery». Le sorelle Paola e Mirella erano assieme all’amica Giovanna davanti alle vetrine di «Tally Weil», a metà strada tra il cinema «Uci» e il «ponte» sopraelevato che collega il centro commerciale al parcheggio. La più «vecchia» del gruppo si è avvicinata e ha attaccato briga con una scusa: «Perché mi fissavi male? Avete fatto una c...ata a fissarci». «Non ti fissavo per niente» ha cercato di smorzare Mirella, allungando il passo verso il cinema. Niente da fare. «Quella ragazza ha preso per i capelli mia sorella, mi sono messa in mezzo per liberarla, ma una sua amica mi ha sferrato un pugno».
La fuga
A quel punto, le sorelle e l’amica cercano ancora di allontanarsi. Niente da fare. Le «baby-bulle» sono ripiombate su di loro. «Non sapete qui dentro com’è diventato? Qui non dovete girare perché è zona nostra, capito? Dovete andarvene, sennò succede un casino» le ha minacciate una «bulla». E ancora: «Guarda che mi hai graffiata, vedi di chiedermi scusa». Dopo pochi istanti, ancora «Muoviti, chiedi scusa».
A rincarare la dose, ci si è messa pure una ragazzina di 13 anni: «Devi chiedere scusa bene, muoviti». Mirella non sapeva che fare, ha chiesto subito scusa, ma non bastava. «Vuoi che mi metta in ginocchio?» ha chiesto, lasciando intendere che sarebbe stata disposta a subire pure quell’umiliazione. Le «baby-bulle», però, volevano picchiare. Hanno tirato per i capelli Mirella e hanno preso a calci Paola.
«Ho cercato di andare in aiuto di mia sorella, mi sono divincolata e mi hanno strappato i capelli» ha raccontato Mirella. Ma non bastava. La «bulla» di 13 anni si è parata davanti a loro, all’uscita dalle scale mobili. Ha dato un calcio nello stomaco a Mirella, lasciandola senza fiato. E poi l’ha presa al collo, come se volesse strangolarla. «Oggi sei fortunata, la prossima volta non va così, ti accoltello».
Soccorsi e indagini
La ragazzina ha mollato la presa soltanto quando Mirella ha incominciato ad avere la vista annebbiata, lasciandosi andare come se fosse svenuta. La ragazzina ha strappato cellulare e orologio a Mirella, salvo poi buttarle in faccia il telefonino, considerato di poco valore.
A quel punto, la «baby gang» si è allontanata verso la stazione della metropolitana. Mirella e le amiche sono finalmente uscite da «8 Gallery», un uomo che aveva visto le ragazzine doloranti ha chiamato l’ambulanza. Dall’ospedale, la segnalazione è arrivata al commissariato Barriera Nizza. Gli agenti hanno ricostruito l’aggressione e individuato le «baby-bulle». Non è la prima volta. E temono che non sarà l’ultima.