ita airways

VOLETE RIDERE? “ITA AIRWAYS” NON POTRÀ ATTERRARE ALL’AEROPORTO DI MILANO LINATE QUANDO C’È NEBBIA - TUTTA COLPA DEL FATTO CHE, ESSENDO UN VETTORE SULLA CARTA APPENA NATO, LA COMPAGNIA NON HA L’AUTORIZZAZIONE AD ATTERRARE IN CASO DI VISIBILITÀ AL DI SOTTO DEI 550 METRI. PICCOLO PROBLEMA: SIAMO SOLO A FINE OTTOBRE E TRA POCO LA NEBBIA IN VAL PADANA CI SARÀ PRATICAMENTE SEMPRE…

Tobia De Stefano per “Libero quotidiano”

 

ITA AIRWAYS

Qual è il colmo per una compagnia aerea italiana che fa di Milano uno dei suoi scali principali? Facile: non poter atterrare a Linate quando c'è nebbia. Il problema è che l'assurdo divieto non fa parte degli aneddoti scherzosi con i quali si prova a strappare un sorriso ad amici o parenti nelle riunioni conviviali. Purtroppo no.

 

Si tratta di una norma per le nuove compagnie dettate dall'Icao, l'ente mondiale per l'aviazione civile, con la quale Ita Airways ha dovuto fare i conti suo malgrado. Il gruppo nato dalle ceneri di Alitalia ha inaugurato i suoi voli lo scorso 15 ottobre e una settimana dopo è stato costretto a dirottare otto aerei che si stavano dirigendo verso Linate.

 

NEBBIA A LINATE

Sette hanno fatto tappa a Malpensa e uno a Genova. I poveri piloti, inconsapevoli delle pastoie burocratiche nelle quali erano stati infilati, si sono visti negare il permesso a iniziare le manovre mentre altri vettori facevano tranquillamente scalo. Immaginarsi lo stupore. A terra non c'era nessuna criticità di rilievo, a parte una debole nebbia che avrebbe ridotto la portata visiva al di sotto dei 550 metri valicando però i limiti delle autorizzazioni concesse a Ita.

 

QUESTIONE DI VISIBILITÀ

ita alitalia 1

Secondo questi originali regolamenti, validati sia dall'Easa (sicurezza aerea) che dall'Enac (l'ente nazionale per l'aviazione), l'ex Alitalia può effettuare solo operazioni di "Categoria I".

 

Nella sostanza quelle che prevedono l'avvicinamento strumentale di precisione e l'atterraggio con una visibilità generale «non inferiore a 800 metri o portata visiva della pista non inferiore a 550 metri».

 

Il vero problema è che siamo solo ad ottobre e che tra qualche settimana la nebbia in Val Padana da episodio isolato potrebbe trasformarsi in una costante. Insomma, a breve Ita potrebbe essere costretta a rinunciare a buona parte dei suoi viaggi verso Linate che rappresentano circa il 50% delle operazioni giornaliere. E pensare che i piloti della nuova compagnia arrivano quasi tutti dalla vecchia Alitalia ed hanno quindi migliaia di ore di volo alle spalle.

ita alitalia 2

 

E adesso? L'iter di questi strampalati regolamenti prevede che le nuove compagnie viaggino a scartamento ridotto, quindi solo nelle condizioni di visibilità quasi perfette, per circa sei mesi. Per Ita sarebbe un disastro. Proprio per questo l'Enac si sta dando da fare per accelerare il procedimento e consentire a quella che fu la compagnia di bandiera di atterrare a Milano anche se c'è un po' di nebbia. Ci sembra il minimo.

 

ALTRE GRANE

Anche perché le grane per l'equipaggio e i dipendenti non sono finite qui. Secondo quanto anticipato dal Sole 24 Ore la vecchia Alitalia vorrebbe «tassare» i suoi ex piloti e gli altri ex lavoratori che sono passati ad Ita. Motivo? Il mancato preavviso delle dimissioni.

 

ita alitalia 3

L'amministrazione straordinaria e i tre commissari fanno sul serio al punto che hanno già inviato una lettera con la richiesta di pagamento di diverse mensilità a 420 piloti, 780 assistenti di volo più altre categorie di terra. Gli importi variano da 17 mila fino a 32 mila euro e vanno versati entro dieci giorni, neanche un'ora di più. Una mazzata. Che si va ad aggiungere al taglio degli stipendi.

 

Aereo

Nel passaggio da una compagnia all'altra, infatti, sia i piloti che gli altri neo-assunti hanno accettato di ricevere delle buste paga ridotte di circa il 40% rispetto ai loro vecchi salari. Oltre al taglio sia dei riposi mensili che dei giorni di ferie. Una beffa, considerando che chi invece è rimasto nella vecchia società, grazie alla proroga della cassa integrazione, guadagna quanto loro e in alcuni casi anche di più. L'ennesimo paradosso della saga Alitalia.

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI (TEMPORANEAMENTE SI SPERA), IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO