matteo renzi carlo calenda giorgia meloni

DAGOREPORT: TERZO POLO ADDIO - COME MAI IL VARIABILE RENZI È PASSATO DAGLI SLURP! SLURP! ALLE CRITICHE VELENOSE VERSO LA MELONI? IL RAPPORTO SI È INCRINATO QUANDO, AL TEMPO DELLA FINANZIARIA, GIORGIA DETTE UDIENZA A PALAZZO CHIGI A CALENDA - RENZI GRADÌ POCO L’INCONTRO (EUFEMISMO) E AFFERRO' IL BASTONE - RENZI E CALENDA NON SI PARLANO PIU' E DOPO LE REGIONALI IL TERZO POLO SI SPACCA - FATTO L'ACCORDO PER LE EUROPEE DEL '24 DI CALENDA CON GOZI (MACRON, RENEW EUROPE) PER FOTTERE RENZI...

 

poster meloni calenda renzi

1 - DAGONOTA

Come mai Matteo Renzi è passato dagli elogi alle critiche verso Giorgia Meloni? Il rapporto di cordialità tra i due si è incrinato quando “Io sono Giorgia” ha incontrato Carlo Calenda a fine novembre. Il leader di Azione portò a palazzo Chigi le sue proposte per la Finanziaria e uscendo dalla presidenza del Consiglio spese parole di miele per Giorgia Meloni.

giorgia meloni ride alle battute di renzi in senato 3

 

In un impeto di “gelosia”, Renzi gradì poco (eufemismo) l’incontro tra l’alleato e la premier. Da quel momento, visto che il rapporto tra lui e Calenda è quasi inesistente (“Abbiamo caratteri, storie, esperienze molto diverse”, fa il vago Matteuccio), la “rappresaglia” politica di Renzi si è materializzata in un assalto a Donna Giorgia: “Ha iniziato a sbagliare. Ha detto tutto e il contrario di tutto. Per fortuna le hanno suggerito di fermarsi con post e video altrimenti avrebbe negato anche di chiamarsi Giorgia”.

 

SANDRO GOZI EMMANUEL MACRON

Da parte sua Calenda, non è rimasto a pettinare le bambole: sa bene che dopo le regionali lombarde il fatidico terzo polo è destinato a morire e così, per fottere Renzi, si è messo d'accordo con il vispo Sandro Gozi (Macron, Renew Europe) per le Europee del 2024 (i liberali di Renew a Bruxelles sono il terzo gruppo con 125 deputati).

 

2 - MATTEO RENZI "MELONI, QUANTI ERRORI SULLA BENZINA QUESTO GOVERNO NON SUPERA IL 2024" IL RUOLO DI LETTA IL FUTURO DEL PD CARLO CALENDA "

MATTEO RENZI CARLO CALENDA

Estratto dell’articolo di Fabio Martini per “la Stampa”

 

Matteo Renzi, l'ultimo refrain suona così: la luna di miele tra Giorgia Meloni e gli italiani è finita. E' l'ansia dei media di "fare titolo" o c'è qualcosa di vero?

«Il consenso della premier è ancora molto alto, la luna di miele non è finita. Tuttavia la crescente irritazione di Meloni con gli alleati e con la stampa dimostra un nervosismo inatteso dopo neanche cento giorni. Del resto l'effetto novità si affievolisce, contraddizioni e incoerenze aumentano e quanto a Berlusconi e Salvini, sono due alleati non facili da gestire. A ciò si somma il fatto che Meloni ha iniziato a sbagliare, come dimostra il suo eccesso di comunicazione sulla vicenda benzina».

MATTEO RENZI GIORGIA MELONI

 

Meloni prima ha rivendicato senza fumogeni demagogici il "rialzo" delle accise, poi ha negato le sue promesse pre-elettorali e alla fine ha aperto una trattativa con maggioranza e con benzinai. La Giorgia demagoga si è "mangiata" la Giorgia di governo?

«Ha detto tutto e il contrario di tutto. Per fortuna le hanno suggerito di fermarsi con post e video altrimenti avrebbe negato anche di chiamarsi Giorgia. Dare la colpa ai benzinai "speculatori" dell'aumento delle accise votato dal governo è stato un autogol».

MATTEO RENZI CARLO CALENDA

 

[…] L'esito delle Regionali nel Lazio e in Lombardia è scontato e si finirà per guardare le percentuali dei partiti: se i Fratelli d'Italia saranno ancora molto avanti agli alleati, il logoramento sul governo potrebbe accentuarsi?

«Queste elezioni sono importanti per il Lazio e per la Lombardia. Ma non sposteranno nulla, nemmeno una virgola, sulle questioni nazionali. Il primo banco di prova per il governo sarà il 2024, con le Europee. Prima di allora saranno solo scaramucce tattiche».

 

[…] «Questo governo non supera il 2024. Troppo disunito, troppe polemiche, troppe tensioni. Quanto a Meloni premier dipenderà molto da lei. Ha fatto una lunga marcia in dieci anni. Nelle ultime settimane mi pare abbia ingranato la retromarcia su tutto. […]».

giorgia meloni ride alle battute di renzi in senato 2

 

[…] Alcuni dei suoi detrattori - D'Alema, Bersani, Bettini, Orlando, Speranza - dovrebbero sostenere Schlein ma non lo dicono chiaro e tondo. Un "agnosticismo" originale, come lo spiega?

«Fanno tutti una gran fatica a trovare un collante che vada oltre l'anti renzismo, così come prima della mia segreteria non riuscivano a trovare una identità che non fosse l'anti-berlusconismo. Tra i candidati l'unico che veramente può rivendicare coerenza contro di me è Cuperlo. Gianni è rimasto al congresso di dieci anni fa ma almeno è a suo modo coerente. Gli altri hanno tutti avuto dalla stagione renziana molto più di quanto fingano di ricordare oggi, ma danno sempre la colpa a me di tutto. Ce ne faremo una ragione».

 

CARLO CALENDA MATTEO RENZI

Lei e Calenda lo sapete a memoria: tutti aspettano il primo litigio plateale per poter dire: eccoli, sono incompatibili! Sia sincero: quante volte avete litigato seriamente? E come pensate di trasformare una lista elettorale in un partito credibile? I liberali in Italia sono stati sempre una minoranza

«Abbiamo caratteri, storie, esperienze molto diverse. Ma siamo convinti che questa famiglia di Renew Europe sarà decisiva alle Europee del 2024 e alle Politiche 2027. E dunque lavoriamo insieme. Carlo sta guidando bene la federazione, il nostro obiettivo è andare a doppia cifra alle Europee. […] Dobbiamo tuttavia trovare un modo originale per trasformare i contenitori elettorali in un progetto politico innovativo e vincente. Non sarà facile ma ci riusciremo. La lista alle Politiche è andata bene, quella alle Europee dovrà andare meglio».

CARLO CALENDA MATTEO RENZI ETTORE ROSATO

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…