giorgia meloni accise benzina carburante carburanti caro

“LA SPECULAZIONE NON ESISTE. È SOLO IL MERCATO” – IL PRESIDENTE DI NOMISMA ENERGIA, DAVIDE TABARELLI, STRAPPA IL VELO D’IPOCRISIA SUL CARO BENZINA: “IL PREZZO COMUNICATO IERI L’ALTRO DAL GOVERNO È DI 1,81 EURO, 17 CENTESIMI IN PIÙ DELLA RILEVAZIONE PRECEDENTE, DIFFERENZA DI POCO SOTTO ALL’AUMENTO DELLE TASSE (18 CENTESIMI) DOVUTO ALLA FINE DELLO SCONTO SULLE ACCISE – CALENDA SFOTTE LA MELONI CON UN MEME: “QUANDO SCOPRE CHI HA RIMESSO LE ACCISE…”

 

 

1. NESSUNO SPECULA È SOLO IL MERCATO

Davide Tabarelli per “la Stampa”

 

davide tabarelli

Il mercato è indigesto agli italiani. Dopo 31 anni, da quando il 16 settembre del 1991 vennero liberalizzati i prezzi della benzina, ancora scoppiano polemiche da bar circa un'ipotetica speculazione che, nella realtà, non esiste.

 

Il prezzo comunicato ieri l'altro dal governo italiano, e disponibile a tutti sul sito del ministero è di 1,81 euro, 17 centesimi in più della rilevazione precedente, differenza di poco sotto all'aumento delle tasse di 18 centesimi dovuto alla fine dello sconto sulle accise.

 

MEME DI AZIONE SUL CARO BENZINA E GIORGIA MELONI

Era un atto dovuto, perché quando fu introdotto, a inizio marzo, i prezzi erano a 2,2 euro, mentre oggi, dopo l'adeguamento, siamo ancora sotto di quasi 40 centesimi, il 17% in meno. Fu deciso subito dopo l'inizio della guerra in Ucraina, precisamente il 22 marzo, quando il petrolio, per timori di coinvolgimento delle esportazioni russe, salì a 120 dollari barile e sembrava poter arrivare in pochi giorni ai picchi di 140 del luglio 2008.

 

Invece, le cose sono andate diversamente, la domanda petrolifera cinese è arretrata, il ricorso alle scorte strategiche ha creato abbondanza, i frackers americani hanno ripreso a produrre e così oggi è sotto la soglia degli 80 dollari. Il suo principale derivato, la benzina, ha visto la quotazione sul mercato internazionale, il Platts, scendere altrettanto, verso i minimi precedenti la guerra.

 

Questa quotazione è quella presa a riferimento per fissare il prezzo alla pompa in Italia, come nel resto d'Europa. È un prezzo spot, di breve termine, che riguarda carichi di benzina da 20-30 mila tonnellate, caricate dalle raffinerie del Mediterraneo, come la Isab in Sicilia, ceduta ieri l'altro dai russi, o la Saras in Sardegna. Il Platts varia tutti i giorni in funzione dell'andamento della materia prima, del greggio, e poi delle condizioni di domanda e di offerta del prodotto.

CARO BENZINA

 

Basta aggiungere a questo prezzo, espresso in euro per litro, il margine di distribuzione in Italia, circa 18 centesimi per litro, e le tasse, accisa e Iva, per ottenere un prezzo ottimale, che non è mai troppo distante da quello che il ministero raccoglie e che comunica all'Europa, appunto 1,81 che compare oggi sul sito.

 

Che ci si lamenti ora perché i prezzi sono troppo alti è paradossale, perché in realtà sono bassi e prima, a fine dicembre, erano a 1,6 euro, valori tipici di inizio 2021, quando stavamo uscendo dalla recessione.

 

A costo di sembrare ambientalisti, occorre riconoscere che uno sconto di 30 centesimi sulle tasse vuole dire incentivare i consumi, danneggiare l'ambiente e dare segnali di abbondanza. Peraltro, come può il Paese più indebitato d'Europa rinunciare alle entrate sui carburanti quando non sa dove reperire risorse per coprire la vera emergenza, quella sulle bollette del gas e dell'elettricità? La confusione è generata dalla complessità del mercato dei carburanti in Italia, con una rete di 20 mila distributori quando ne basterebbero non più di 13 mila.

giorgia meloni gli appunti di giorgia 10

 

Ce ne sono di tutti i tipi, dai piccoli chioschi nel centro storico, ai grandi distributori degli ipermercati, da quelli un po' sgangherati senza marchio, le pompe bianche, a quelli supertecnologici, con le ricariche elettriche per la Tesla. Una rete complessa, per i quasi 40 milioni di veicoli che ci sono in Italia, guidati da persone che hanno esigenze disparate, diversa capacità di spesa, opposta sensibilità ai prezzi, reticenza a fare il self service, interesse al prezzo perché ci lavorano con i carburanti.

 

rincari benzina diesel

Il mercato vuole dire libertà di scelte, capacità del sistema di rispondere alle diverse esigenze ed è per questo che ci sono delle ampie forchette, fra massimi di oltre 2,2 euro in autostrada e minimi a 1,75 nei supermercati. Scarti che ci sono sempre stati, come, del resto, le polemiche. Preoccupa che si accendano ora con il petrolio basso, in realtà un colpo di fortuna che non durerà a lungo. Meglio prepararsi.

 

2. CLAUDIO SPINACI "NON C'È ALCUNA SPECULAZIONE LA COLPA È DEL RIALZO DELLE ACCISE" DISPOSITIVI MEDICI, RINVIATO IL PAYBACK LA STANGATA DA 2,2 MILIARDI SLITTA A MAGGIO VERO

Paolo Baroni per “la Stampa”

 

CLAUDIO SPINACI UNEM

«Speculare sui prezzi dei carburanti? È un'accusa senza fondamento, perché tra l'ultima settimana di dicembre e i primi giorni di gennaio il prezzo industriale dei carburanti, stante la sostanziale stabilità dei mercati internazionali, non è variato e la differenza che vediamo oggi è dovuta al solo aumento delle accise», puntualizza l'ingegner Claudio Spinaci, presidente dell'Unem.

 

«Al momento - spiega il capo dei petrolieri italiani - secondo i dati dell'osservatorio ministeriale, in modalità self siamo, come media nazionale, intorno a 1,82 euro/litro per la benzina e a 1,88 per il gasolio, cioè circa 18-19 centesimi in più rispetto a quelli di fine anno. Non vedo dove sarebbe la speculazione se la differenza è pari all'aumento delle accise Iva compresa».

 

giorgia meloni gli appunti di giorgia 2

I prezzi salgono nonostante da novembre il Brent costi il 25% in meno...

«Nel serbatoio della nostra auto non mettiamo petrolio ma prodotti derivati dal processo di raffinazione. Quindi, il benchmark per i carburanti non sono le quotazioni del greggio ma le quotazioni internazionali dei prodotti raffinati, il cosiddetto Platts Cif Med.

 

Se guardiamo a questi indicatori e li confrontiamo con i prezzi industriali (cioè al netto delle tasse) dei carburanti, vediamo che da fine novembre ad oggi il Platts per la benzina è diminuito di circa 6 centesimi euro/litro, discesa più che riflessa nei prezzi industriali ridottisi di circa 12 centesimi; il gasolio è invece sceso, rispettivamente, di 4 e 14 centesimi. Cali che hanno permesso di "digerire" la prima parte della riduzione dello sconto scattata il 1° dicembre.

 

Siamo in pratica tornati ai prezzi del 23 marzo dopo il taglio delle accise, ma senza il taglio. A livello industriale i nostri prezzi sono più bassi della media europea di 3-4 centesimi/litro».

rincari benzina diesel 4

 

Quindi di chi è la colpa dei rialzi?

«Il problema resta l'elevata tassazione, che però è un problema strutturale e va affrontato con una seria riforma. In Germania, ad esempio, il gasolio alla produzione costa oltre 15 cent in più, ma al consumo ne costa 3 in meno».

 

Vi preoccupano gli esposti, le inchieste della magistratura ed i controlli della Finanza chiesti dal governo?

«È un diritto-dovere del governo esercitare gli opportuni controlli, ma come abbiamo visto i numeri non mentono e, almeno per quanto riguarda i nostri associati, non sono preoccupato. Dobbiamo però tenere presente che in Italia ci sono 21.700 impianti, oltre 270 marchi censiti e migliaia di operatori indipendenti e ognuno pratica il prezzo che ritiene più opportuno in base al tipo di impianto e bacino d'utenza. Ciò vuol dire che ci sono tantissimi prezzi diversi e qualcuno oltre la media - o che fa il furbo - ci sarà anche».

 

il video del 2019 di giorgia meloni sulle accise 3

Come è possibile risparmiare sul pieno ?

«Risparmiare è possibile e spetta al consumatore sapere scegliere l'impianto e la modalità di rifornimento più conveniente. Basta un telefonino.

 

Bisogna solo fare attenzione ai prezzi troppo bassi alla media dell'area di riferimento, spesso frutto di fenomeni legati all'illegalità fiscale o di prodotto adulterato che mette a grave rischio la vita dei motori».

 

Il Codacons ha chiesto all'Antitrust per verificare se voi produttori fate «cartello».

rincari benzina diesel 3

«Guardi, negli ultimi venti anni ci sono state almeno una decina di indagini dell'Antitrust, di Commissioni parlamentari e altri organismi di controllo sui prezzi che non hanno mai portato a nulla. I prezzi sono peraltro monitorati costantemente dai Ministeri competenti. Quanto all'accusa di "cartello", appare anacronistica visto come è cambiato il mercato e il numero di operatori che è cresciuto a dismisura».

 

Ma perché in autostrada i prezzi dei carburanti sono così alti?

«In autostrada gli impianti sono aperti 24 ore al giorno, i costi di gestione sono più alti e in più ci sono le royalties da corrispondere al concessionario della tratta che non sono basse. Detto questo, voglio precisare che in autostrada prima della fine della riduzione di accisa i prezzi self in media erano di 1,74 euro/litro per la benzina e di 1,80 per il gasolio, mentre ieri, ad accisa piena, erano rispettivamente a 1,91 e 1,96. Si tratta di una differenza di 16 cent che è meno dell'aumento dell'accisa.

 

In alcuni casi però si è arrivati a sfiorare i 2,5 euro. Follia.

«Le punte di 2,5 euro/litro di cui ho letto in questi giorni sono fenomeni sporadici ed eccezionali che certamente non rispecchiano la realtà del mercato».

 

Per calmierare i prezzi bisogna ripristinare gli sconti?

«Tornare indietro sarebbe insostenibile economicamente visto che il taglio è costato circa un miliardo di euro al mese ed è il motivo per cui è stato eliminato. Dobbiamo ricordarci che il gettito delle accise contribuisce al bilancio dello Stato e quindi sono soldi che andrebbero recuperati o con altre entrate o con tagli ai servizi.

 

Occorre quindi un intervento strutturale del sistema fiscale che, tra l'altro, riavvicini le accise del nostro Paese a quelle europee, magari passando anche per la defiscalizzazione della componente bio che favorirebbe un maggiore sviluppo dei carburanti a basse emissioni di carbonio, essenziali per raggiungere gli obiettivi europei di decarbonizzazione dei trasporti».

 

Il 5 febbraio scatta l'embargo sui prodotti raffinati russi, che succederà?

rincari benzina diesel 2

«Al momento l'Europa importa complessivamente dalla Russia 25 milioni di tonnellate su 80. Volumi che non sarà facile sostituire. L'Italia, a differenza di paesi come la Germania che dipende per il 30% dalle importazioni di gasolio russo o anche come i paesi baltici che arrivano al 50%, è il paese meno esposto (5%) e dal luglio scorso a praticamente ridotto a zero gli arrivi dalla Russia.

 

Dunque non dovremmo avere problemi di disponibilità di prodotto perché possiamo contare su un'industria della raffinazione in grado di soddisfare ampiamente la domanda interna e minimizzare gli impatti sui prezzi che, come abbiamo visto, da noi sono tra i più bassi d'Europa».

giorgia meloni gli appunti di giorgia 1giorgia meloni gli appunti di giorgia 4giorgia meloni gli appunti di giorgia 5giorgia meloni gli appunti di giorgia 9giorgia meloni gli appunti di giorgia 8giorgia meloni gli appunti di giorgia 6giorgia meloni gli appunti di giorgia 7giorgia meloni gli appunti di giorgia 3

Ultimi Dagoreport

donald trump friedrich merz giorgia meloni

DAGOREPORT - IL FINE GIUSTIFICA IL MERZ... – GIORGIA MELONI HA FINALMENTE CAPITO CHE IL DAZISMO DI TRUMP È UNA FREGATURA PER L’ITALIA. AD APRIRE GLI OCCHI ALLA DUCETTA È STATA UNA LUNGA TELEFONATA CON IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ - DA POLITICO NAVIGATO, L’EX NEMICO DELLA MERKEL È RIUSCITO A FAR CAMBIARE IDEA ALLA DUCETTA, PUNTANDO SUI GROSSI PROBLEMI CHE HANNO IN COMUNE ITALIA E GERMANIA (TU HAI SALVINI, IO I NAZISTI DI AFD) E PROPONENDOLE DI FAR DIVENTARE FRATELLI D’ITALIA UN PUNTELLO PER LA MAGGIORANZA PPE ALL’EUROPARLAMENTO, GARANTENDOLE L'APPOGGIO POLITICO ED ECONOMICO DELLA GERMANIA SE SOSTERRA' LA ROTTA DI KAISER URSULA, SUPPORTATA DALL'ASSE FRANCO-TEDESCO – CON TRUMP OLTRE OGNI LIMITE (LA FRASE SUI LEADER “BACIACULO” HA SCIOCCATO “AO’, IO SO' GIORGIA”), COME SI COMPORTERÀ A WASHINGTON LA PREMIER, IL PROSSIMO 17 APRILE?

donald trump peter navarro

DAGOREPORT: COME È RIUSCITO PETER NAVARRO A DIVENTARE L’’’ARCHITETTO" DEI DAZI DELLA CASA BIANCA, CHE STANNO SCONQUASSANDO IL MONDO? UN TIPINO CHE ELON MUSK HA LIQUIDATO COME UN “IMBECILLE, PIÙ STUPIDO DI UN SACCO DI MATTONI”, FU ‘’SCOPERTO’’’ GIÀ NEL PRIMO MANDATO DEL 2016 DALLA COPPIA JARED KUSHNER E IVANKA TRUMP - IL SUO “MERITO” È LA FEDELTÀ ASSOLUTA: NEL 2024 NAVARRO SI È FATTO 4 MESI DI CARCERE RIFIUTANDOSI DI TESTIMONIARE CONTRO ''THE DONALD” DAVANTI ALLA COMMISSIONE D’INCHIESTA PER L’ASSALTO A CAPITOL HILL DEL 6 GENNAIO 2021...

trump modi xi jinping ursula von der leyen

LA MOSSA DEI DAZI DI TRUMP: UN BOOMERANG CHE L’HA SBATTUTO CON IL CULONE PER TERRA – DIETRO LA LEVA DELLE TARIFFE, IL TRUMPONE SI ERA ILLUSO DI POTER RIAFFERMARE IL POTERE GLOBALE DELL’IMPERO AMERICANO. IN PRIMIS, SOGGIOGANDO IL DRAGONE CINESE, L’UNICA POTENZA CHE PUÒ METTERE ALLE CORDE GLI USA. SECONDO BERSAGLIO: METTERE IL GUINZAGLIO AI “PARASSITI” EUROPEI. TERZO: RALLENTARE LO SVILUPPO TECNOLOGICO DI POTENZE EMERGENTI COME L’INDIA - LA RISPOSTA DEL NUOVO ASSE TRA EUROPA E CINA E INDIA, È STATA DURA E CHIARISSIMA. È BASTATO IL TRACOLLO GLOBALE DEI MERCATI E IL MEZZO FALLIMENTO DELL'ASTA DEI TITOLI DEL TESORO USA. SE I MERCATI TROVANO ANCORA LINFA PER LE MATTANE DI TRUMP, PER GLI STATI UNITI IL DISINVESTIMENTO DEL SUO ENORME DEBITO PUBBLICO SAREBBE UNO SCONQUASSO DA FAR IMPALLIDIRE LA CRISI DEL ’29 - CERTO, VISTO LO STATO PSICOLABILE DEL CALIGOLA AMERICANO, CHISSÀ SE FRA 90 GIORNI, QUANDO TERMINERÀ LA MESSA IN PAUSA DEI DAZI, L'IDIOTA DELLA CASA BIANCA RIUSCIRÀ A RICORDARLO? AH, SAPERLO…

giana, turicchi, venier, paolo gallo, cristian signoretto arrigo antonino stefano

DAGOREPORT - AL GRAN BALLO DELLE NOMINE DELLE AZIENDE PARTECIPATE DALLO STATO - FA STORCERE IL NASO IL NUOVO CEO DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA): ARRIGO GIANA VANTA UN CURRICULUM DI AMMINISTRATORE PRETTAMENTE “LOCALE” E “DE SINISTRA”: MALGRADO SIA STATO IMPOSTO DA SALVINI, GUIDA ATM GRAZIE AL SINDACO BEPPE SALA. E PRIMA ANCORA FU NOMINATO CEO DI COTRAL DALL’ALLORA GOVERNATORE DEL LAZIO NICOLA ZINGARETTI; DOPODICHÉ SI ATTACCÒ ALL’ATAC, SPONSOR IL SINDACO GUALTIERI - RIMANE IN BALLO LA QUESTIONE SNAM: MALGRADO IL PARERE FAVOREVOLE DI CDP ALLA CONFERMA DI STEFANO VENIER, IL CEO DI ENI DESCALZI PUNTEREBBE SU CRISTIAN SIGNORETTO. IN BILICO PAOLO GALLO AL QUARTO MANDATO COME AD DI ITALGAS…

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - MELONI, CHE JELLA: HA ASPETTATO SETTIMANE PER UN INCONTRO CON TRUMP E NON APPENA GLIELO CONCEDE, IL "DAZISTA" DELLA CASA BIANCA PRIMA SE NE ESCE CON LA TRUCIDA FRASE: “QUESTI PAESI CI CHIAMANO PER BACIARMI IL CULO”, ED OGGI RINCULA COME UN SOMARO SPOSTANDO DI 90 GIORNI L'APPLICAZIONI DEI DAZI (CINA ESCLUSA) – A QUESTO PUNTO, QUALI RISULTATI POTRA' OTTENERE DAL VIAGGIO IN AMERICA? 1) UN TRATTAMENTO “ALLA ZELENSKY” E UN NULLA DI FATTO; 2) UNA PROPOSTA IRRICEVIBILE DI DAZI AL 10% SOLO PER L’ITALIA; 3) TRUMP, DI COLPO RINSAVITO, SFRUTTA L’OPPORTUNITÀ DEL BACIO DI PANTOFOLA DELLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' PER APRIRE UNA TRATTATIVA CON L’UNIONE EUROPEA. BUM! PER LA DUCETTA SAREBBE LO SCENARIO DEI SOGNI: ALLA FACCIA DI URSULA-MACRON-MERZ POTREBBE VENDERSI COME “SUO” IL MERITO DI AVER FATTO RINSAVIRE "LO SCEMO DEL VILLAGGIO GLOBALE"...