gerry cardinale barone milan

IL “DIAVOLO” ALLA BRACE – COME GERRY CARDINALE SI È COMPRATO IL MILAN: "ELLIOT" (IL FONDO PRECEDENTE PROPRIETARIO DEL MILAN) STAVA TRATTANDO CON UNA COPPIA DI ACQUIRENTI MA HA PREFERITO IL FONDO DI CARDINALE “REDBIRD” PERCHÉ AVREBBE POTUTO PRESTARGLI CIRCA 600 MILIONI (GUADAGNANDOCI 42 MILIONI ALL’ANNO CON GLI INTERESSI) - L'INDAGINE DEI PM: APPROPIAZIONE INDEBITA PER 100 MILIONI DI EURO...

Estratto dell’articolo di Enrico Currò per "la Repubblica"

 

GERRY CARDINALE IN PIAZZA A FESTEGGIARE IL MILAN

Il Milan in crisi ha chiuso il mercato invernale con un solo ritocco marginale, il portiere colombiano Vasquez: il budget non consentiva altro. Ma ora che il passaggio di proprietà del club dal fondo angloamericano Elliott della famiglia Singer alla società statunitense RedBird Capital di Gerry Cardinale è finito sotto la lente della Procura di Milano, un ulteriore passo indietro nel tempo riaccende la perplessità dei tifosi alla vigilia del derby: la ricostruzione della trattativa serrata tra Elliott da una parte e dall’altra il ticket formato dal fondo arabo Investcorp (sede in Bahrain) e la piattaforma di investimento MFO Multi Family Office Equity Partners (base a New York e presenza tra gli investitori della famiglia reale saudita, con Saudi Crown MFO).

 

Paul Singer ElliotT Milan

La trattativa iniziò nel novembre 2021 e saltò nel maggio 2022, in dirittura d’arrivo, per l’inserimento di Cardinale, affermato manager dello sport professionistico americano. Il rapido closing di fine agosto fu un esito sorprendente: le due offerte erano infatti più o meno della stessa entità — 1,2 miliardi di euro — ma quella di Investcorp-MFO era cash, mentre l’accordo con Cardinale è stato raggiunto attraverso la modalità di un vendor loan.

 

Il venditore Elliott avrebbe in sostanza preferito un acquirente cui prestare soldi a un altro che non ne chiedeva. Elliott ha garantito al compratore RedBird un prestito consistente (mai smentita la cifra di circa 600 milioni, per un interesse annuo di 42 milioni). E RedBird ha lasciato al fondo dei Singer corposa voce in capitolo nelle scelte societarie, a cominciare dall’austerity sul mercato.

 

Gerry Cardinale

Repubblica ha interpellato Carmine Villani, finanziere italo-americano, ad di MFO: «Non posso entrare nei dettagli, ma posso confermare che la nostra cordata si era impegnata sia ad acquisire tutte le quote di maggioranza del Milan sia a garantire il successivo investimento sul mercato di 300-400 milioni, per riportare subito la squadra al livello più alto d’Europa, come la sua storia merita. Era tutto “equity”. Se Elliott avesse voluto, gli avremmo lasciato quote di minoranza». In sostanza si trattava di un investimento diretto, senza bisogno di prestiti.

 

PAUL SINGER ELLIOTT MILAN

Particolari e clausole del successivo closing con RedBird e l’esatta ripartizione delle quote azionarie sono ancora segreti. L’indagine dei pm Giovanni Polizzi e Maurizio Romanelli mira a fare luce sulle zone d’ombra. L’intervento della Guardia di Finanza e l’ipotesi di reato contro ignoti — appropriazione indebita per 100 milioni di euro, nell’inchiesta nata dall’esposto dell’ex azionista di minoranza BlueSkye di Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo, che lamentavano di non essere stati avvisati della vendita — non preoccupa il fondo dei Singer, che definì “azioni frivole e vessatorie” i contenziosi giudiziari a Milano, Lussemburgo e New York. […]

FOTOMONTAGGIO DI PAOLO MALDINI E GERRY CARDINALE

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