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FUGA DA PIAZZA AFFARI – NEL 2022 UNA SOCIETÀ SU DIECI HA ABBANDONATO LA BORSA ITALIANA, CON UN SALDO NETTO, TRA INGRESSI E USCITE, NEGATIVO PER OLTRE 40 MILIARDI IN TERMINI DI CAPITALIZZAZIONE – C'È CHI HA APPROFITTATO DI VALUTAZIONI INTERESSANTI (CERVED, LA DORIA), CHI, COME BANCA CARIGE O CATTOLICA, È FINITA IN PANCIA A CONCORRENTI GIÀ QUOTATI, E CHI, COME AUTOGRILL ED EXOR, HA PUNTATO SU LISTINI STRANIERI…

Estratto del'articolo di Sara Bennewitz per “la Repubblica”

 

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Il 2022 sarà ricordato a Piazza Affari come l'anno degli addii. Tante aziende hanno salutato la Borsa tricolore, con appena una manciata di nuove matricole che le hanno sostituite. In un contesto di mercato negativo e volatile, il calo delle Ipo è stato un andamento corale in tutto il mondo, ma in Italia ci sono stati più delisting: per motivi diversi le aziende hanno preso la via di uscita approfittando di valutazioni interessanti - come Cerved, Coima Res, Falck Renewables, La Doria - o almeno ci hanno provato come la Tod's della famiglia Della Valle (salvo poi ha cambiare idea).

 

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Società come Banca Carige o Cattolica sono finiti in pancia a concorrenti già quotati (rispettivamente Bper e Generali), altre come Autogrill (che migrerà a Zurigo con Dufry) o Exor (già quotata a Amsterdam) hanno invece salutato Milano. […]

 

Resta un saldo netto tra ingressi e uscite negativo per oltre 40 miliardi in termini di capitalizzazione: la società che gestisce la Borsa ha provato ad arginare collaborando con il Mef e introducendo regole più snelle volte a favorire i collocamenti, entrate in vigore lo scorso agosto. […]

 

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Numeri alla mano, a fine dicembre 2021 si contavano 232 società sull'Euronext Milano (di cui 74 aderenti al segmento Star) e salvo annunci dell'ultim'ora, adesso sono scese a 221 (di cui 75 Star) anche se un'altra manciata di aziende ha già annunciato che se ne andranno appena la Consob avrà evaso la burocrazia necessaria (tra queste allo Star c'è Dea Capital), o in attesa del via libera Ue (Autogrill).

 

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Peraltro se le uscite sono state di peso (tra cui i 18,9 miliardi di capitalizzazione di Atlantia) e pari a 21 aziende in tutto, gli ingressi sono stati meno numerosi che in passato (solo 24 di cui 20 piccolissime). Fatta eccezione per Cnh, De Nora, Technoprobe e Civitanavi, le altre matricole si sono indirizzate verso il segmento Growth, dedicato alle medie imprese, pari a un totale di 5,16 miliardi di capitalizzazione (al prezzo del debutto). Il valore delle società che invece hanno già salutato Piazza Affari è di 28,3 miliardi e supera 43 miliardi tenendo conto anche di chi come Exor si è semplicemente trasferito altrove. […]

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