silicon valley

SILICON VALLEY DI LACRIME – LA CRISI ECONOMICA MONDIALE NON RISPARMIA NESSUNO, NEANCHE I GIGANTI DELL’HI-TECH. IN CALIFORNIA, DOVE HANNO SEDE I GRANDI DEL WEB, NON CI SONO MAI STATI TANTI LICENZIAMENTI DAL 2000 – I COSTI DELL’ENERGIA AUMENTANO E IL SETTORE TECNOLOGICO, FATTO DI ENORMI “DATA CENTER” E CAVI, NE SUBISCE LE CONSEGUENZE E LE AZIENDE SONO COSTRETTE A MANDARE A CASA I DIPENDENTI – È TROPPO PRESTO PER TUMULARE LA SILICON VALLEY, IL MONDO INIZIERÀ A GIRARE DI NUOVO INTORNO A QUALCOSA DI NUOVO...

Riccardo Luna per “la Stampa”

 

silicon valley

Ci piace raccontare la fine delle storie perché non sappiamo cogliere gli inizi. È molto più facile decretare la fine di un'epoca che accorgersi del futuro che avanza. Il primo giorno della Apple o di Microsoft non fece notizia, così come non ebbe spazio su nessun giornale il primo collegamento della rete Internet nel 1969, o la creazione del world wide web molti anni più tardi. Zero.

 

Semplicemente gli inizi non sappiamo vederli, mentre i finali sono lì, tragici e imponenti.

La caduta degli dei fa rumore. Negli anni '80 ad un certo punto qualcuno decretò la fine dei videogiochi e venti anni dopo la Silicon Valley era un cimitero di aziende fallite, un posto da cui stare alla larga. Abbiamo visto come è andata.

SILICON VALLEY

 

È andata che l'innovazione va avanti, trova nuove strade per manifestarsi, nuovi settori e ad un certo punto, di nuovo, cambia tutto. Questo non per sminuire quello che sta accadendo in Silicon Valley: non c'erano mai stati tanti licenziamenti dal 2000, c'è poco da sminuire.

 

Ma per contestualizzarlo, per provare a capire. Per evitare conclusioni affrettate tipo: la fine della Silicon Valley. Allora, che è successo? Perché questa crisi? Intanto perché c'è una crisi economica mondiale seria e il mondo della tecnologia non ha nessun vaccino per restare fuori dal contagio: per dirne una, se i costi dell'energia elettrica aumentano, come sono aumentati, un settore energivoro come quello tecnologico non può non avere dei contraccolpi (sì, Internet non è immateriale come si pensa: funziona grazie a data center, router, cavi in fibra ottica; consuma e inquina parecchio).

 

MICROSOFT SILICON VALLEY

Come ogni manager sa benissimo, se i costi aumentano da qualche parte, vanno limati da qualche altra parte (limati, sì: il numero di licenziamenti ad Amazon per esempio, per quanto rilevante, è una piccolissima percentuale dei dipendenti dell'azienda. Limare è il verbo più adatto per ora).

 

Qualcuno addebita la crisi in corso al post covid, al fatto che le persone hanno ricominciato ad uscire di casa, ma è un'analisi semplicistica: grazie agli smartphone abbiamo Internet sempre in tasca, siamo connessi tutto il giorno, a casa o fuori; ed anzi, dopo la pandemia sono aumentati gli utenti, gli anziani, per fare un esempio, hanno imparato a stare in rete e mica hanno smesso.

 

Google alla Silicon Valley

Le ragioni della crisi vanno cercate altrove e sono, di solito, nella mancanza di innovazione: l'ultima grande invenzione è stato l'iPhone, nel 2007; Facebook è del 2004. Tutto il resto, il modello economico digitale, è stato costruito attorno a queste due pietre miliari. Ma nulla dura per sempre e quel modello (in sintesi: raccogliere quanti più dati possibili degli utenti per poterli rivendere agli inserzionisti pubblicitari) non funziona più come prima.

 

Non è questa la sede per approfondirlo ma è un fatto che quelle aziende non sono più macchine che producono soldi a palate, ne producono molti meno. In Silicon Valley lo sapevano che non poteva durare per sempre e in questi anni hanno provato a inventarsi altre cose: occhiali connessi, mongolfiere per portare la rete ovunque, macchina a guida autonoma, fino al metaverso. Ma nulla ha davvero funzionato, finora. Nulla.

SEDE APPLE CUPERTINO

 

Del resto, e anche questo va detto, la crisi è delle aziende non dei lavoratori del settore: ancora a novembre, il mese peggiore per i licenziamenti, secondo i dati del governo americano, i posti di lavoro tech sono cresciuti solo che si sono spostati: del resto programmatori e data analyst sono richiestissimi da tutte le altre aziende impegnate a diventare digitali.

jeff bezos nel suo ufficio nel 1999

 

Insomma è un momento di passaggio, non drammatico e interessante, perché dopo anni di innovazione di cartapesta e profitti astronomici, fra poco il mondo ricomincerà a girare attorno a qualche altra intuizione rivoluzionaria. I segnali stavolta già si vedono: l'intelligenza artificiale in grado di creare istantaneamente testi, immagini e persino canzoni non è più uno scenario possibile, ma è già fra noi. Quante nuove aziende nasceranno in quel settore?

 

steve jobs con computer apple

 

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…