AHI! TECH - BOTTE DA EROI: LA RECENSIONE DI “INJUSTICE: GODS AMONG US”

A cura di Andrea Andrei per Dagospia
(Twitter: @andreaandrei_ )

Vi ricordate Street Fighter e Mortal Kombat? Le giornate passate in sala giochi a consumare gettoni e a darsele (virtualmente) di santa ragione fra palle di fuoco, attacchi fulminei e mosse speciali?

Beh, quei tempi sono tornati, anche se in HD. Sono tornati nonostante non sia facile riproporre sulle console di nuova generazione le atmosfere e il fascino di quei giochi. Sono tornati in tutta la loro "orizzontalità", nonostante il 3D.

Da qualche giorno è arrivato nei negozi uno dei picchiaduro più attesi degli ultimi tempi, "Injustice: Gods Among Us". Un videogame sviluppato da quella stessa NetherRealm Studios che nel 2011 già si era cimentata nel remake di "Mortal Kombat", e che noi abbiamo provato nella versione per Xbox 360.

In questo titolo, pubblicato da Warner Bros. e distribuito da Cidiverte, c'è qualcosa di più. A cominciare dai personaggi, una sfilza di eroi DC Comics che sarà molto gradita agli appassionati del genere. Ma non si tratta, chiaramente, della sola particolarità.

Il vero problema dei picchiaduro, nonché ragione per la quale questa tipologia di giochi si è molto persa negli anni, è la ripetitività: spesso il gioco si riduce a una mera abilità nel premere velocemente combinazioni di tasti. L'unica varietà è rappresentata dai diversi incroci di personaggi, e nulla più.

Perciò la sfida di questo "Injustice" era proprio nel rievocare i videogame di una volta e contemporaneamente nel trovare una chiave per andare oltre i soliti cliché. Un obiettivo che, almeno in parte, è sicuramente riuscito.

Intanto le modalità di gioco. Rassicuriamo subito i nostalgici: è presente la cosiddetta modalità "arcade", che ci permette di scegliere un personaggio (e, in caso di sconfitta, di cambiarlo) con il quale affrontare una serie di nemici, per arrivare alla fine della storia "personale". Proprio quello che succedeva con Street Fighter, insomma, il che è confermato anche dai filmati finali in stile fumetto.

LA STORIA
Forse la modalità più interessante è "Storia". Una cinquantina di combattimenti per cinque livelli di difficoltà, attraverso una trama appassionante che si basa sul completo ribaltamento delle prospettive e su un continuo gioco spazio-temporale che permea l'intero videogame.

La città di Metropolis è stata praticamente distrutta (d'altronde è difficile che un luogo che diventa il campo di battaglia di due eserciti di supereroi e super-criminali rimanga in piedi). Joker, malvagio come al solito, è riuscito ad avvelenare Superman al punto di fargli scambiare l'amata Lois per l'odiato Doomsday. Per farla breve, l'eroe finisce con l'uccidere Lois (peraltro incinta) e impazzire di rabbia, tanto da ammazzare Joker e trasformare Metropolis in una dittatura.

Il potente Superman riesce così a sottomettere anche gli altri suoi colleghi supereroi. Tutti tranne uno, quello più controverso. Quello che rappresenta il buio per eccellenza ma che spesso si ritrova a fare da guardiano all'ultimo barlume di speranza dell'umanità. In una parola, Batman.

Rimasto solo, l'unica soluzione che Bruce Wayne trova è quella di aprire un varco dimensionale per chiedere aiuto agli amici che si trovano in un mondo parallelo in cui Metropolis esiste ancora e Superman non è impazzito.

Con questi presupposti, è semplice prevedere come la trama si sviluppi in una serie di strani intrecci fra gli eroi ancora tali e i loro doppioni vigliacchi e sottomessi. La cosa più difficile e più interessante sarà capire alla fine chi sono i veri buoni e i veri cattivi. Come sempre in questi casi, non c'è una vera risposta.

Le sequenze che separano un combattimento dall'altro non di rado si rivelano un po' noiosette, soprattutto per chi alle scazzottate furibonde privilegia la profondità della trama (ma d'altronde di un picchiaduro si tratta, perciò scazzottate siano).
Ma se alcuni aspetti non piaceranno a tutti quello che invece la maggior parte dei giocatori apprezzerà è il gameplay.

GAMEPLAY
I comandi sono semplici e intuitivi, e anche chi non è uno smanettone dai tempi delle sale giochi e non riesce a premere sequenze infinite di pulsanti alla velocità della luce, rimarrà sicuramente soddisfatto dagli effetti spettacolari che i vari personaggi sono in grado di creare con pochi semplici mosse.

Le cosiddette "mosse speciali", che si possono realizzare non appena un indicatore di energia si riempie, sono molto varie e "coreografiche", e difficilmente ci si stancherà di ammirarle, anche se dovessero essere a nostro discapito (sempre meglio che non lo siano comunque, vista la grande quantità di energia che sottraggono).

AMBIENTI
L'aspetto forse migliore del gioco è rappresentato dagli ambienti: sono completamente distruttibili e possono essere utilizzati per dar vita ad attacchi particolari, che vanno dal far travolgere l'avversario da un'enorme massa d'acqua, fino a tirargli contro missili o bidoni della spazzatura.

Inoltre, colpendo i nemici con una determinata mossa in un determinato momento, è possibile passare da uno scenario all'altro, anche qui con una grande dose di spettacolarità e di dolore fisico per il malcapitato "protagonista" della transazione, che può cadere da un palazzo per essere investito da un tram così come rotolare in mezzo a centinaia di cristalli appuntiti.

Quasi tutte le ambientazioni sono perlopiù dark e quest'atmosfera contribuisce a dare al gioco un aspetto più "serio" rispetto ai tradizionali picchia duro.

PER RICAPITOLARE
"Injustice: Gods Among Us" è un bel picchiaduro, capace di unire la tradizione videoludica degli anni '80 e '90 con quella delle console di nuova generazione.

La modalità Storia è perfettibile ma comunque soddisfacente. Ottimo il gameplay e soprattutto le ambientazioni.

Non l'abbiamo detto prima, ma non poteva mancare ovviamente la modalità multiplayer, in cui sarà possibile affrontare online giocatori da tutto il mondo, oltre che i propri amici ognuno direttamente da casa propria.

Si tratta di un gioco, in buona sostanza, che di certo farà davvero felici solo gli appassionati del genere, ma che sicuramente può essere apprezzato anche da chi non lo è. Una scazzottata, ogni tanto fa bene a tutti (sempre per finta, naturalmente).

 

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