AHI! TECH - FACEBOOK CEDE E SI IMPEGNA A BLOCCARE I CONTENUTI CHE INCITANO ALL’ODIO E ALLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE

A cura di Andrea Andrei per Dagospia
(Twitter: @andreaandrei_ )

1 - FACEBOOK CEDE E SI IMPEGNA A BLOCCARE I CONTENUTI CHE INCITANO ALL'ODIO E ALLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE: LA PAURA DI PERDERE INTROITI PUBBLICITARI FA FARE MARCIA INDIETRO AL SOCIAL NETWORK

Da "Guardian.co.uk"
http://bit.ly/131CP9y

Quel che non hanno potuto la civiltà e il buon senso, ha potuto il denaro. Facebook finalmente ha ceduto. Il social network di Mark Zuckerberg ha comunicato che si impegnerà a bloccare e contrastare quei contenuti offensivi che spessissimo vengono pubblicati sulle sue pagine, e in particolare con riferimento alla violenza sulle donne.

Una battaglia che è stata combattuta e vinta con grande determinazione dalle associazioni "Women, Action and the Media", "Everyday Sexism Project" e dall'attivista Soraya Chemaly. Una battaglia iniziata mesi fa che ha riscosso grande successo sulla rete.

Nel giro di poco tempo si sono formati dei veri e propri gruppi di pressione che chiedevano a gran voce al social network di bloccare certi contenuti di cattivo gusto, fra cui diverse immagini che circolavano liberamente e che facevano ironia sulla violenza sulle donne.

In particolare ce n'era una della cantante Rihanna con il volto tumefatto dopo le percosse subite dal fidanzato Chris Brown con su scritto: "Greatest Hits di Chris Brown". Oppure un'altra in cui si vedeva una donna in una pozza di sangue con la didascalia: "Mi piace per il suo cervello". E chi più ne ha più ne metta.

Alle proteste che arrivavano sempre più numerose, Facebook rispondeva che in nome del rispetto del diritto di espressione, poteva bloccare solo diretti incitamenti all'odio che avessero come obiettivo una persona specifica, ma non battute di cattivo gusto.

A quel punto le associazioni femministe hanno agito colpendo l'azienda di Menlo Park sul suo punto più sensibile: la pubblicità. Hanno contattato una serie di grandi aziende facendo loro notare che i marchi comparivano accanto a pagine e post che in molti ritenevano offensivi. Nel giro di pochi giorni, parecchie di queste aziende, fra cui Nissan, Nationwide e Unilever, hanno cominciato a ritirare la propria pubblicità dal social network.

Ed ecco allora, repentina e in barba a qualsiasi pretestuoso principio di libertà precedentemente sbandierato, la marcia indietro di Facebook, e il suo conseguente annuncio di cui sopra.

Un risultato importante, che guardando a ciò che accade in Italia, arriva contemporaneamente alla ratifica della Convenzione di Istanbul. Ed è curioso che proprio oggi, appena ottenute due vittorie tanto importanti, sia venuta a mancare Franca Rame, simbolo e paladina instancabile della lotta alla violenza sulle donne. Forse questo contribuirà a farla riposare un po' più in pace.


2 - L'AD DI APPLE TIM COOK SCOPRE LE CARTE (MA NON DEL TUTTO): LA MELA NON HA PERSO APPEAL, LA TV È DA RINNOVARE, LA TECNOLOGIA DA INDOSSARE È INTERESSANTE. POI NEGA L'ELUSIONE FISCALE

Perdere appeal? Assolutamente no. L'ad di Apple Tim Cook quasi cade dalle nuvole quando, durante la conferenza annuale "D: All Things Digital", a Rancho Palos Verdes, in California, l'intervistatore fa accenno a quello che ormai sempre più spesso si sente ripetere: Apple non è più "cool" come ai tempi di Steve Jobs. Non solo, ma è troppo tempo che non sforna un prodotto innovativo. Insomma, se non è crisi, poco ci manca.

Macché, risponde Cook, a dimostrare il contrario ci sono gli importanti dati di vendita dei dispositivi con la Mela. Fra gli altri, l'ad cita il meno famoso, la Apple tv, di cui però sono stati acquistati 13 milioni di esemplari: un risultato, ci tiene a precisare Cook, superiore alle aspettative. D'altronde la Tv della Mela è un piccolo passo verso una rivoluzione totale del concetto di televisione, che sconvolgerà, secondo l'ad, quella attuale, ancora troppo antiquata.

Per quel che riguarda invece la nuova tecnologia "da indossare", di cui i Google Glass sono fieri precursori, Cook non perde occasione di tirare una frecciata ai rivali di Mountain View: secondo lui gli occhiali intelligenti non avranno grande successo perché sono uno strumento scomodo che costringerebbe anche chi ci vede bene a indossare degli occhiali.

Ben diverso è guarda caso il discorso per i "bracciali", che invece considera molto interessanti. È più che scontato dire che in questo passaggio del discorso di Cook in molti hanno visto se non una conferma, di sicuro un indizio che lascia presagire che la prossima mossa di Apple potrebbe essere proprio il tanto chiacchierato "iWatch", l'orologio intelligente.

E dopo un accenno al nuovo iOS, Cook ha detto di tenere in considerazione la possibilità di sviluppare delle applicazioni anche per Android, ma solo se questo verrà ritenuto importante a livello strategico.

Così alla fine si è arrivati alla questione che da giorni campeggia su tutti i giornali: la presunta elusione fiscale messa in atto sistematicamente dall'azienda di Cupertino. Ma la risposta di Cook non riserva sorprese: l'ad ha negato pratiche scorrette da parte della sua compagnia che anzi, a sentire lui, produce una dichiarazione dei redditi grande come un lenzuolo. Ma a decidere se quel lenzuolo è abbastanza, saranno le autorità.

 

IMMAGINI VIOLENZA DONNE SU FACEBOOKTIM COOK ALLA D11 CONFERENCETIM COOK ALLA D11 CONFERENCE

Ultimi Dagoreport

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO… 

picierno bonaccini nardella decaro gori zingaretti pina stefano dario antonio giorgio nicola elly schlein

DAGOREPORT - A CONVINCERE GLI EUROPARLAMENTARI PD A NON VOTARE IN MASSA A FAVORE DEL PIANO “REARM EUROPE”, METTENDO COSI' IN MINORANZA ELLY SCHLEIN (E COSTRINGERLA ALLE DIMISSIONI) È STATO UN CALCOLO POLITICO: IL 25 MAGGIO SI VOTA IN CINQUE REGIONI CHIAVE (CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, TOSCANA E VENETO) E RIBALTARE IL PARTITO ORA SAREBBE STATO L'ENNESIMO SUICIDIO DEM – LA RESA DEI CONTI TRA “BELLICISTI” E “PACIFINTI”, TRA I SINISTR-ELLY E I RIFORMISTI, È SOLO RINVIATA (D'ALTRONDE CON QUESTA SEGRETERIA, IL PD E' IRRILEVANTE, DESTINATO A RESTARE ALL'OPPOSIZIONE PER MOLTI ANNI)