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MUFFE BARBARICHE - BOCCA DISTRUGGE “BIRIGNAO” BIGNARDI: “CHE CONFORMISMO BORGHESE, CHE SHOW ATTEGGIATO! IL SAPORE DA ALLEGRA BRIGATA SNOB GIACE SOTTO UN SEVERO STRATO DI MUFFA”
Riccardo Bocca per “l’Espresso”
Succede, di questi tempi, che "Le invasioni barbariche" stentino. E che raccolgano, ogni mercoledì sera su La7, ascolti fragili e ancor più rarefatti consensi. Pare quasi che nell'aria circoli un ritornello ossessivo: «Basta, basta, basta!».
Il che potrebbe anche apparire eccentrico, viste le infinite stagioni catodiche in cui Daria Bignardi & friends hanno incarnato uno stile brillante. Invece no: non è affatto una stramberia imputabile al telepubblico.
È, al contrario, l'evoluzione irreversibile del sentire comune. Ciò a cui viene prepotente voglia di dire «basta», infatti, è l'abuso di conformismo borghese: quell'impressione forte e chiara di assistere dal divano di casa a uno show atteggiato. Merce che oggi rischia di restare sugli scaffali, invenduta perché distante dalla realtà. Non è più epoca di risatine e birrette mentre si chiacchiera a vuoto con le star dei talent.
Daria Bignardi e Valeria Golino
Ed è conclusa pure l'era dei casi umani (ancora meglio se autori di libri da promuovere) presentati da lady Daria con l'aria standard da salotto equo e solidale. No. Tutto questo appartiene ad altre primavere, quando il disagio e la malinconia sociale non erano esplosi al massimo. Ora il sapore da allegra brigata snob, tipico delle "Invasioni barbariche", giace sotto un severo strato di muffa.
A prescindere da chi sarà l'ospite di turno, e al di là persino delle intenzioni degli autori. Prevale solo il desiderio di cambiare scena e atmosfera. Anche perché certi intervistati, ormai, sono alla seconda o terza presenza in studio. Quasi l'Italia fosse incastrata nel suo recente passato. Mentre è vero l'esatto opposto: l'Italia sta correndo forte. Ma verso la disperazione, e non verso un apericena simile alle "Invasioni".