IL CELLULARE DEL BANANA SI PUÒ PUBBLICARE, QUELLO DI SANTORO NO - QUESTA LA MOTIVAZIONE DELLA CONDANNA A “LIBERO”, CHE PUBBLICÒ IL NUMERO DI MICHELONE DOPO CHE AD “ANNOZERO” FECE INTRAVEDERE IL TELEFONO DELL’ALLORA PREMIER - SANTORO TRA LA7 E CIELO: IL CANALE DI SKY GLI OFFRE MENO SOLDI MA PIÙ LIBERTÀ, E LO SALVEREBBE DA UN IMPASSE CON IL RIVALE FORMIGLI - CIELO VUOLE SUPERARE LA7 E PUNTA PURE SU FORMULA1 E (FORSE) CALCIO…

1 - PUBBLICÃ’ IL CELLULARE DI SANTORO CONDANNATO IL QUOTIDIANO LIBERO
Dal "Fatto quotidiano"

Illecito trattamento dei dati personali". Il tribunale di Roma ha condannato l'editoriale Libero e il giornalista Andrea Morigi per aver pubblicato il numero di telefono cellulare di Michele Santoro. Il conduttore ha dimostrato di aver "subito per alcuni giorni molestie e quindi un danno da turbamento del normale svolgimento della vita, denominato ‘danno esistenziale'". Il quotidiano e Morigi dovranno risarcire in solido Santoro dei danni non patrimoniali, complessivamente ottomila euro, più le spese sostenute nel procedimento di 2.500 euro.

Al di là della condanna, il giudice conferma che Santoro, da giornalista, ha diritto alla tutela della privacy e alla riservatezza e non è dunque come un politico o come il Presidente del Consiglio. Sì perché la pubblicazione del numero di Santoro era stata decisa in risposta alla puntata di Annozero in cui venne rese noto il numero di cellulare dell'allora premier Silvio Berlusconi. O meglio: solo di una parte del numero. Ma per Libero bastò a titolare il 22 gennaio 2011: "Lui dà il numero del Cav. Il suo è 348/3406101". Nel frattempo, il cellulare Santoro è stato costretto a cambiarlo. Mentre il Cav ha dovuto cambiare altro.


2 - SANTORO E LA7, UN MATRIMONIO PIENO DI OSTACOLI...
Francesco Specchia da "Libero"

Santoro è a un passo da La7; anzi no, Santoro è sull'orlo dell'esclusiva con Sky; Santoro molla il network delle locali. Entrare nella mente di Michele è come infilarsi nel dedalo della testa di un attore, come nel film Essere John Malkovic. L'ultima è che nonostante i ripetuti annunci "è a un passo dalla firma" e nonostante la (formale) buona accoglienza di Corrado Formigli con cui avrebbe dovuto spartirsi il palinsesto -un blocco stagionale a te, un blocco stagionale a me-, Santoro potrebbe definitivamente firmare per Sky, e dunque Cielo in differita.

A Cielo da giorni già festeggiano pensando di fregiarsi prima della collaborazione di Simona Ventura, e poi di tutti i big di Sky e di Santoro, appunto. Ma su La7 - che ovviamente vuole l'esclusiva col tribuno - cominciano ad addensarsi parecchie nubi. Primo: anche qualora ricevesse la "carta bianca totale" dall'ad Giovanni Stella (e voglio proprio vedere...), cosa potrebbe accadere in caso di eventuale vendita della rete da qui ad un anno? Il possibile nuovo proprietario potrà assicurare alla società Zerostudio's di Michele la stessa libertà? Secondo: Santoro costa, e non poco.

Costa la struttura, costano le inchieste, costa Ruotolo. Circa 250mila euro a puntata. La sua audience del 7% ripaga solo in parte la rete;e mentre le tv locali accettavano -pur a denti stretti- la "vetrina" del messia dell'informazione senza quasi guadagnarci, difficilmente si può ripetere quel modello per La7.

Terzo, l'autentico nodo gordiano: Formigli. Con la sua aria un po' paracula il conduttore di Piazzapulita a Radio2 commenta: «Sarei molto contento di dividermi con Michele...»; ma, in realtà, sa perfettamente che La7 ha investito su di lui e che, dati i buoni risultati, non se ne parla proprio di metterlo da parte. Anzi. E quindi, metti, putacaso, che Formigli l'allievo nel raffronto indiretto col maestro Santoro, vincesse qualche serata, a costo di molto inferiore? Sarebbe seccante...

Il vero problema è che senza il Berlusca gli scenari cambiano, i miti mutano. In tutto questo chi ci va di mezzo sono le tv locali. A gennaio anticipammo che Santoro, corteggiato dai dineri di Sky, avrebbe abbandonato il network locale con cui ha realizzato il grande esperimento del talk show 2.0 solo per metà. Sandro Parenzo ci tolse il saluto. Noi speriamo ancora che l'esperienza formidabile del multipiattaforma sia utile a tutti. Santoro o no.

IL CIELO È SEMPRE PIÙ BLU LA TELEVISIONE DI MURDOCH INIZIA A FAR PAURA A LA7 - CON FORMULA 1 E (FORSE) CALCIO, GLI ASCOLTI CRESCERANNO. BRACCIO DI FERRO SU SANTORO.
Paolo Giordano per "il Giornale"

Quatta quatta fa le grandi manovre. Cielo, la tv sul digitale terrestre che orbita nella galassia di Murdoch, prepara un palinsesto da urlo per la prossima stagione.

Sport, talent show, il cosiddetto e difficilissimo (da far bene) infotainment, e qualche volto nuovo. Il tutto armonizzato con i programmi originali della rete, quel Buongiorno Cielo di Paola Saluzzi, che ha buoni risultati e ottime recensioni, e il Voglio vivere così di Giorgia Wurth. Obiettivo dichiarato: aumentare lo share medio, che ora è intorno allo 0.7 per cento, già cresciuto del 32 per cento dall'anno scorso.

Obiettivo indichiarabile: accorciare la distanza da La7. Già che ci siamo, c'è il caso Santoro. Il suo trasloco a casa Telecom non è poi così certo. Senz'altro, a quanto sembra, l'offerta economica là sarebbe più alta. Ma forse più alti sarebbero anche i controlli sulla scaletta del suo programma. O la borsa o l'autonomia faziosa: quindi non è ancora detta l'ultima parola.

In ogni caso, se il mattatore/tribuno/giornalista se ne andasse, non sarebbe sostituito in quanto - dal punto di vista della resa di ascolti - è insostituibile. Comunque manca poco: entro metà luglio si saprà tutto. Intanto c'è lo switch off imminente in Puglia, Calabria e Sicilia, che valgono un terzo della popolazione italiana e quindi un terzo del potenziale pubblico di una tv free.

Dall'autunno quindi Cielo coprirà tutto il territorio, puntando sul proprio target di riferimento anagrafico compreso tra i 15 e i 54 anni. Lo farà molto probabilmente con la Serie A di calcio, per la quale la News Corporation ha fatto un'offerta a Lega Calcio per potersi garantire i collegamenti dagli stadi e trasmettere gli highlights (i gol e le azioni di gioco determinanti) poco dopo il fischio dell'arbitro, in pieno stile Novantesimo Minuto.

Non per caso, l'altro giorno Simona Ventura ha ipotizzato la possibilità di condurre una sorta di Quelli che il Calcio proprio su Cielo. E Su Wakefield, general manager di Sky per i canali sul digitale terrestre, ha subito chiosato: «Avere la Ventura a commentare i collegamenti dagli stadi sarebbe fantastico per noi».

Tout se tient.

Poi ci sono i motori. L'accordo di Sky con Bernie Ecclestone prevede che dalla prossima stagione nove dei (probabili) venti Gran Premi di Formula Uno dovranno essere trasmessi anche in chiaro. Quindi tutti hanno pensato a Cielo. Non è detto perché qualche altro competitor (la Rai pare esclusa, forse Mediaset) potrebbe fare qualche ulteriore proposta. Al momento, però, pare proprio che Cielo diventerà indispensabile per chi vorrà seguire la Ferrari o la McLaren sulla tv free. Certo ci vogliono i soldi, qualcuno dirà. Ma eventi come i Gran Premi fanno lievitare ascolti e introiti. Per capirci un punto medio di share in più su base annuale comporta all'incirca un incremento di trenta milioni di euro di fatturato pubblicitario.

Quindi accelerare (su di una monoposto) vale la candela (degli spot). Scenario invece ancora tutto da definire per quanto riguarda il MotoGp, in onda solo dal 2014. Infine ci sono le conferme. X Factor su tutti. Il talent show di Sky1 ha riconfermato i giudici (Arisa, Morgan, Simona Ventura ed Elio), non sarà trasmesso in diretta su Cielo ma in differita come nella scorsa stagione. Nell'attesa, da luglio andrà in onda su Cielo X Factor Evolution dedicato agli ex concorrenti transitati per il format di Magnolia. E, visto che non ci sarà più Masterchef, traslocato su Sky1, a settembre debutta The Apprentice, format Usa che premia il miglior manager e che qui da noi sarà presentato da Flavio Briatore, unico volto nuovo della rete almeno fino a dicembre.

Infine le risate, o quantomeno i sorrisi: Paolo Rossi e Corrado Guzzanti dovrebbero essere trasmessi anche su Cielo dopo il passaggio su Sky. E, se proprio si vuole ancora infotainment, arriveranno dagli States The biggest loser e il Sex Education Show. Insomma un palinsesto da tv generalista. Con il quid che ora fa la differenza: punta ai (più) giovani. E non è cosa da poco.

 

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