angelo duro io sono la fine del mondo

CIAK, MI GIRA! – IL BOX OFFICE DI IERI VEDE “IO SONO LA FINE DEL MONDO”, CON ANGELO DURO, SOLIDAMENTE AL COMANDO, GRAZIE A UN INCASSO DI 873 MILA EURO, 108 MILA SPETTATORI PER UN TOTALE DI 4 MILIONI 838. DEVE QUESTO ALLA SUA CARICA DI COMICITÀ AGGRESSIVA, SGRADEVOLE, ANTIWOKE, SECONDO STEFANO CAPPELLINI DI “REPUBBLICA”, INSOMMA “DI DESTRA”? TROPPO FACILE E INUTILE DIRLO – CON GLI INCASSI DI IERI “MUFASA – IL RE LEONE” DELLA DISNEY SCALZA DAL TRONO DEL PRIMO POSTO STAGIONALE "OCEANIA 2", CON UN TOTALE DI 21,9 MILIONI – VIDEO

Marco Giusti per Dagospia

 

angelo duro io sono la fine del mondo

Con gli incassi di ieri “Mufasa – Il re leone” della Disney scalza dal trono del primo posto in classifica stagionale "Oceania 2", sempre della Disney, con un totale di 21,9 milioni di euro. Gli incassi del sabato vanno come si pensava già venerdì, con tre film italiani in testa, dimostrando la forza di “Io sono la fine del mondo” diretto dal barese Gennaro Nunziante con il palermitano Angelo Duro, solidamente in testa grazie a un incasso di 873 mila euro, 108 mila spettatori per un totale di 4 milioni 838.

 

Deve questo alla sua carica di comicità aggressiva, sgradevole, antiwoke, secondo Stefano Cappellini di Repubblica insomma “di destra”? Troppo facile e inutile dirlo. Perché già bollarono Checco Zalone, troppo furbo per dirsi di sinistra o di destra, sia Pio e Amedeo, che invece fecero dichiarazioni un po’ di destra. Angelo Duro vince e trova il suo pubblico perché ha una comicità da social, fatta di commenti antipatici, che non deve spiegare molto. Ci vanno i ragazzetti, e ci vanno soprattutto palermitani e siciliani (magari i catanesi no…).

 

 

toni servillo l'abbaglio

La cosa incredibile, invece, è come stia stracciando i più blasonati e super-palermitani Ficarra e Picone con il loro “L’abbaglio”, secondo con 458 mila euro, 65 mila spettatori un totale modesto di 710 mila euro, venduto da Roberto Andò e dal co-protagonista Toni Servillo come film storico che guarda all’Italia di oggi. E quindi con morale politica.

 

Questo lo rende un film non-comico, non alla Ficarra e Picone, insomma, e lascia campo libero al suo esatto opposto, l’immorale “Io sono la fine del mondo”, dove non c’è volutamente rispetto per niente, a cominciare dalle donne. Sono i tempi della Meloni, dirà Repubblica. Ma è come scegliere al cinema tra un film comico da social e un film con spiegone alla Augias/Mieli/Cazzullo. Chissà perché non trova il suo pubblico…

 

Terzo posto per “Diamanti” di Ferzan Ozpetek con le sue sartine coraggiose anni 70 capitanate da Luisa Ranieri e Jasmine Trinca, 349 mila euro, 46 mila spettatori e un totalone di 13 milioni 825 mila euro, quarto incasso stagionale.

 

 

l'abbaglio

Quinto è “Sonic 3” con 229 mila euro, 32 mila euro un totale di 7 milioni 535 mila euro. “Emilia Perez” di Jacques Audiard è sempre quinto con 199 mila euro, 32 mila spettatori un totale di 1 milione 231 mila euro. Ma deve andare avanti fino agli Oscar.

 

“Mufasa” ieri era sesto con 199 mila euro, 25 mila spettatori e un totale di 21 milioni, “Nosferatu” di Robert Eggers scende al settimo posto con 171 mila euro, 20 mila spettatori e un totale di 4 milioni 582 mila euro. “Wolfman” di Leigh Whannell, horror della Blumhouse, è nono con 108 mila euro per un totale, in due giorni, di 182 mila euro.

 

Mufasa – Il re leone

“Wolfman” in America ha esordito venerdì’ al primo posto con un incasso di 4m 4 milioni di dollari e una previsione di 12 milioni. Rispetto al primo film di Leigh Whannell, “The Invisible Man”, che esordì con 28 milioni di dollari, non sta andando bene, ma ha anche un budget ristretto di 25 milioni di dollari.

 

Al secondo posto in America troviamo la commedia per teenagers “One of Them Days” con Sza e Keke Palmer con 4, 3 milioni venerdì e un’aspettative di 14. “Mufasa” è terzo con 2, 5 milioni, un’aspettativa di 17 con relativo superamento dei 200 milioni di dollari in patria.

 

diamanti di ferzan ozpetek 4

Tra i film in corsa per l’Oscar, vedo che “The Brutalist” di Brady Corbet è 10° con 611 mila dollari, 338 sale e un totale di 4 milioni di dollari. Leggo che molti dei votanti degli Oscar ammettono di non averlo finito di vedere. Troppo lungo. “Babygirl” con Nicole Kidman è 11° con 602 mila dollari, un totale di 23 milioni e 1.460 sale. E’ uscito anche il brasiliano “Ainda estou aqui” di Walter Salles con Fernanda Torres, 16° cib 49 mila dollari e 5 sale. 

angelo duro io sono la fine del mondoangelo duro io sono la fine del mondoangelo duro - io sono la fine del mondodiamanti di ferzan ozpetek 3

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…