LA CURA ELKANN-MOLINARI - CONTINUA L'EMORRAGIA DI GIORNALISTI DA "REPUBBLICA" - DOPO L'USCITA DI FEDERICO RAMPINI, PASSATO AL "CORRIERE", A CAUSA DEI PREPENSIONAMENTI FA LA VALIGIA ANCHE CURZIO MALTESE (CHE SALUTA I LETTORI CON L'ULTIMA RUBRICA SU "IL VENERDÌ") - VA VIA ANCHE SERGIO RIZZO CHE LASCIA LARGO FOCHETTI PER ACCASARSI A "MILANO FINANZA" (DOVE AVEVA GIA' LAVORATO NEGLI ANNI NOVANTA)
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Curzio Maltese per "il Venerdì - la Repubblica"
Le ultime elezioni hanno dimostrato che per amministrare le città, gli elettori si fidano del centrosinistra. La destra ha sbagliato tutto quello che Enrico Letta ha fatto alla perfezione, dalla scelta dei nomi alla campagna elettorale.
È stato il vero vincitore e, anche grazie a un accordo con il M5S, la sinistra si è ripresa le grandi città. Insistere su una coalizione forte ha portato risultati immediati. Il Pd adesso ha l'occasione di creare un gruppo coeso a partire proprio dai nuovi eletti, sia nei comuni che hanno già funzionato in passato come Milano sia in quelli disastrati come Roma.
Lasciare solo Roberto Gualtieri sarebbe un grave e imperdonabile errore, lo stesso commesso con Ignazio Marino. Il Pd può diventare il partito dei sindaci per tornare a radicarsi nelle città e sui territori. Sono competenti e, diciamolo, molto più simpatici e perciò vicino alle persone.
Si potrebbe pensare a una rete di stretta comunicazione e di confronto tra i primi cittadini per far sì che le città virtuose siano d'esempio e facciano da traino per quelle più in difficoltà. Si ha bisogno di rifondare la politica e creare un nuovo rapporto tra le istituzioni.
La scarsa affluenza alle urne dimostra con chiarezza quanto la polis debba tornare nelle periferie. Pd e M5S devono rifondare un movimento a partire dal territorio. Credo che Letta lo capisca e in fondo Conte e Di Maio hanno già chiuso con Grillo e stanno aprendo una nuova stagione senza ambiguità.
Qualcosa di simile è successo in Germania. I socialdemocratici di Olaf Scholz sono partiti dai governi locali e ora si avviano a Berlino. Il programma di Draghi per il futuro dell'Italia e dell'Europa è molto chiaro. Il solo punto di debolezza riguarda il mondo del lavoro ed è qui che il centrosinistra può e deve intervenire. C'è molto da fare, sarà dura, però è anche un'avventura straordinariamente eccitante. Rimane poco tempo, a mala pena due anni, ma questa è l'occasione per riscrivere la storia del Paese.
Con profondo dolore Contromano si ferma qui. Ho avuto l'onore di scrivere una delle rubriche più longeve della storia di Repubblica. Saluto e ringrazio con tutto il cuore i lettori che mi sono stati sempre accanto. Spero a presto.
Un caro abbraccio, Curzio L.