
CORNUTA, MAZZIATA E SPREMUTA - BARBARA D'URSO NON CI STA A PASSARE PER ARPIA TACCAGNA: "IL MIO EX MARITO NON HA DIRITTO AGLI ALIMENTI: HA DUE IMMOBILI, UN GUADAGNO E UNA BAMBINA DI TRE ANNI DA UN'ALTRA DONNA, CON CUI CONVIVE"
Grazia Longo per “la Stampa”
La signora della tv del pomeriggio pronuncia «no» tre volte di fila. Assistita dall’avvocato Paolo Colosimo, Barbara D’Urso si ribella alle accuse dell’ex marito Michele Carfora.
Tre volte «no», dunque. No a passare «per una che non rispetta la legge e non paga gli alimenti. Proprio io, che mi batto sempre in nome della giustizia per difendere le donne vittime dei soprusi».
No ad «essere praticamente obbligata a dover versare questi mille euro al mese, per un totale attuale di 40 mila, mentre in realtà la causa non si è ancora conclusa perché ho presentato ricorso in appello». No ad «essere considerata il carnefice mentre in realtà sono la vittima: il mio ex marito non solo mi ha tradito, tanto da indurmi a chiedere la separazione con addebito, ma si è rifatto una vita con un’altra donna dalla quale ha avuto una figlia che ora ha tre anni».
Michele Carfora e Barbara DUrso
Amarezza e stupore, quindi, nell’apprendere di essere finita nel registro degli indagati della Procura di Roma per violazione degli obblighi di assistenza familiare. Il pm Vincenzo Barba ha aperto un fascicolo dopo la denuncia presentata dal ballerino e coreografo Michele Carfora che rivendica il mancato pagamento di 40 mila euro. Al momento non è stata ancora svolta alcuna attività istruttoria, ma non è escluso che la regina dei talk show possa essere in futuro sentita dagli inquirenti. Ecco le tappe della telenovela di Barbara e Michele: sposati nel 2002, separati nel 2006 (dopo che su «Chi» lui venne immortalato mentre baciava una bella mora), divorziati, con sentenza definitiva, lo scorso settembre.
Michele Carfora e Barbara DUrso
Ma al 2011 risale quella interlocutoria, dov’è stato definito «lo status di divorziati». È il momento dal quale incomincia il calcolo del pagamento di mille euro al mese. «Peccato però che la vicenda giudiziaria non sia ancora terminata - chiosa l’avvocato Colosimo-. Mentre infatti la mia cliente e l’ex marito siglarono la separazione consensuale stabilendo che ciascuna delle parti provvedesse autonomamente al proprio mantenimento, in sede di divorzio il giudice civile sancì la necessità che la signora elargisse un assegno mensile di mille euro. Decisione contro la quale è attualmente pendente un ricorso, presso la Corte d’Appello di Roma».
Michele Carfora e il tradimento a Barbara Durso
Di qui lo stupore per la querela presentata da Michele Carfora, che tra l’altro è «proprietario di due beni immobili personali, ha un’attività artistica di rilievo con relativo guadagno e convive da anni un’altra donna dalla quale ha avuto una bambina».
La speranza della giornalista-soubrette è l’archiviazione della denuncia presentata dall’ex consorte. L’avvocato Colosimo è convinto che sia l’unica strada perseguibile «perché il reato ipotizzato non sussiste».
Finora Carfora si è sempre difeso: «Non sono a caccia di pubblicità. Io non ho mai fatto televisione e quindi non ho mai avuto interesse a sfruttare la signora D’Urso». È cambiato il vento?
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