conti de filippi

"BLOODY MARY" NEL PAESE DELLE ME-RAI-VIGLIE - CONTI TUTTO SORRISI E ABBRONZATURA, DE FILIPPI PALLIDA E TREPIDANTE: NON LE RIESCE NEANCHE LA BATTUTA SU TRUMP - BOVA S’IMPAPPINA COME GARKO - TIZIANO FERRO FA MASSIMO RANIERI CHE FA LUIGI TENCO - LA CANZONE, "FA TALMENTE MALE", DI GIUSY FERRERI PORTA CON SÉ ANCHE LA RISPOSTA: SÌ - UNA CONFERMA FIORELLA MANNOIA: PIACE A CHI PIACE FIORELLA MANNOIA - VIDEO

 

 

Alberto Mattioli per la Stampa

 

La notizia è che la strana coppia funziona. Il gioco delle parti è chiaro fin dall' inizio. Carlo Conti fa il padrone di casa premuroso, Maria De Filippi, Alice nel paese delle meRAIviglie. Lui è tutto sorrisi e abbronzatura, lei tutta pallori e trepidazioni. Lui più ridanciano, lei più seria. Ma insomma si capisce che si capiscono.

CONTI DE FILIPPICONTI DE FILIPPI

 

Del resto, sono due professionisti, che in una televisione come quella italiana è già un buon punto di partenza. Oggi vedremo gli ascolti, però la macchina sembra quella oliatissima, impeccabile, magari non troppo fantasiosa di tutta la gestione Conti. E anche spiccia: ecco Pinco, la canzone s' intitola così, dirige Pallino, palla avanti e cantare.

Il resto è cronaca. De Filippi evita la consueta scalinata killer della rutilante scenografia, quindi il primo siparietto è dedicato al tema gradini, e si capisce che diventerà il tormentone da qui a sabato (ma per una volta metterci una scala mobile, no?).

 

Si appalesa con un Givenchy nero addosso, una rosa bianca per Conti in mano e una battuta su Trump che non fa ridere. Nuovo siparietto ancora sulle scale (stavolta ci si siedono sopra) per lanciare l' ingresso di Raoul Bova come bonazzo, lui che tenta da anni di scrollarsene di dosso l' immagine. In effetti è riuscito a leggere il gobbo impappinandosi una volta sola.

DE FILIPPI RICKY MARTINDE FILIPPI RICKY MARTIN

 

Meglio del Garko dell' anno scorso, dunque. Altri ospiti da segnalare: il duo Paola Cortellesi e Antonio Albanese, finalmente un po' di ironia, e Ricky Martin, professionale, danzereccio e un po' invecchiato.

 

Il primo momento nazional-popolar-patriottico è l' omaggio agli «eroi del quotidiano», soldati, finanzieri, vigili, volontari della Protezione civile, la Croce rossa, il Soccorso Alpino (mancano stranamente i carabinieri), la prima linea nei quotidiani disastri italiani. Parlano il finanziere che è arrivato per primo a Rigopiano, la crocerossina, il soccorritore con il cane, l' ufficiale del Genio. Commozione (loro in primis), occhi lucidi, c' è posta per tutti, Ariston in piedi, «Noi non molliamo», viva l' Italia. Siamo in zona De Amicis, ma insomma se qualcuno merita l' applauso è proprio questa meglio gioventù. En passant, Conti ricorda che «qualcosa d' importante» per i terremotati lui l' ha già fatto, e così risponde alle polemiche sul suo cachet.

 

Certo, qualche tempo morto (e lungo) non manca. Purtroppo ci sono le canzoni, disgraziatamente bisogna anche farle sentire, e già questo costringe la narrazione entro schemi rigidi. E poi si deve spiegare il regolamento, così complicato da ricordare la questione dello Schleswig-Holstein, incubo delle cancellerie ottocentesche. Lord Palmerston diceva che l' avevano capita solo in tre: un professore tedesco, che però era impazzito; il Principe Consorte, che però era morto; e lui stesso, che però se l' era dimenticata.

DE FILIPPI CONTIDE FILIPPI CONTI

 

Piace l' attesissima copertina di Maurizio Crozza, in diretta sì, ma da Milano, alla vigilia tutto un oddìo, cosa dirà?, chissà che sparate. Tanto timore per nulla.

Crozza spara su Renzi, su Salvini, sulla Raggi, e diverte. Qualche assaggio? Vestito da Renzi: «Carlo, ti dò un consiglio: non personalizzare». E poi: «Salvini dice che Conti dovrebbe dare lo stipendio ai terremotati, diamogli anche il suo», «E comunque, Carlo, ti ho fatto una polizza sulla vita», «Sanremo va in Eurovisione, è il nostro modo di vendicarci dell' Europa».

 

Ah, naturalmente non manca l' inesorabile reducismo nazionale. Infatti si parte con la clip delle canzoni che non hanno vinto ma hanno fatto la storia e si prosegue con un Tiziano Ferro in bianco e nero che nell' Ariston al buio canta Tenco, cinquant' anni dopo quella notte fatale: ed è un gran colpo di teatro, finora il migliore. Rimembranze, sante memorie, anniversari, bel tempo antico, il Sanremo e l' Italia che furono: il Festival stesso è anche una grande operazione nostalgia (pure abbastanza canaglia, ma si sa, il «come eravamo» funziona sempre. Anche perché è sottinteso: meglio).

 

CROZZA A SANREMO 2017CROZZA A SANREMO 2017

2. FA TALMENTE MALE? E LA RISPOSTA E’ SI’

Alberto Infelise per la Stampa

 

Finalmente la domanda «esiste qualcosa di più brutto di certi Festivàl?» ha avuto una risposta: sì, il PrimaFestivàl. Il che può essere pure un colpo di genio: fare una cosa bruttissima prima di iniziare, così tutto quel che viene dopo pare fico. Tiziano Ferro che fa Massimo Ranieri che fa Luigi Tenco in effetti lo è.

 

Addirittura rassicurante è il fatto che Maria sia per Carlo «come una sorella»: rassicurante soprattutto per Maurizio Costanzo, si presume. Meno che Donald Trump abbia deciso di chiudere le frontiere degli Stati Uniti a qualsiasi cosa sia quella cosa che Giusy Ferreri ha in gola al posto della voce. Anche la sua canzone, «Fa talmente male», porta con sé una risposta: sì.

 

GIUSY FERRERIGIUSY FERRERI

Il primo impatto con questo Festivàl, signora mia, è come sempre estetico. Gli artigiani della qualità che hanno confezionato gli abiti di Ferreri e Moro ci hanno dato giù con fiorelloni e damascati: ottima scelta, specie per la promozione «il tre posti al prezzo del due: e lunedì a pranzo con gli architetti». Rimane un mistero insondabile quella strana inquadratura dei cantanti un attimo prima di salire sul palco: chi si scaccola, chi beve a canna, chi Elodie (chi?).

 

Mentre va in onda la pubblicità, all' Ariston va in scena la protesta della minoranza Pd che chiede un congresso subito: Pippo Baudo salva Roberto Speranza in bilico sul cornicione e al ritorno in diretta tutto è dimenticato. Come il vestito di Lodovica Comello. Una conferma, invece, Fiorella Mannoia: piace a chi piace Fiorella Mannoia.

TIZIANO FERROTIZIANO FERRO

 

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