deneuve weinstein

FANCULO #METOO, TORNA #JESUISCATHERINEDENEUVE! - ‘LASCIATE CHE GLI UOMINI CI IMPORTUNINO’: UNA LETTERA DI 5 DONNE FRANCESI CONTRO IL ‘NUOVO PURITANESIMO’ - ‘LO STUPRO È UN CRIMINE, MA IL CORTEGGIAMENTO INSISTENTE O MALDESTRO NON È UN DELITTO MASCHILISTA, E' LIBERTA' SESSUALE’. FIRMANO 100 DONNE, CON LA DIVINA DENEUVE - LA SCRITTRICE CATHERINE MILLET: ‘QUANTA IPOCRISIA NEL CASO WEINSTEIN

1. LASCIATE CHE GLI UOMINI CI CORTEGGINO ANCORA

Stefano Montefiori per il ‘Corriere della Sera

 

«Difendiamo la libertà di importunare, indispensabile alla libertà sessuale», è il titolo molto significativo della lettera aperta pubblicata ieri da Le Monde .

catherine deneuve

Scritto da cinque donne - la critica d' arte e scrittrice Catherine Millet, la psicanalista Sarah Chiche, l' attrice Catherine Robbe-Grillet e le giornaliste Peggy Sastre e Abnousse Shalmani - e firmato da un altro centinaio, tra le quali la più celebre è Catherine Deneuve, il testo denuncia un «nuovo puritanesimo» e sostiene che «lo stupro è un crimine, ma il corteggiamento insistente o maldestro non è un delitto, né la galanteria un' aggressione maschilista».

 

catherine millet

La star del cinema aveva già espresso perplessità sullo scandalo Weinstein e sul movimento # balancetonporc («denuncia il tuo maiale»), versione francese dell' anglosassone # metoo , nell' ottobre scorso: «Lo trovo terribile. È una forma di sollievo? Ha una qualche utilità? E risolverà forse il problema?».

 

Adesso Deneuve mette il peso della sua celebrità e del suo prestigio al servizio di una presa di posizione più meditata, che ha provocato immediatamente reazioni e polemiche. Le ha risposto subito l' ex ministra Ségolène Royal: «Peccato che la nostra grande Catherine Deneuve sottoscriva questo testo costernante. Tutti i pensieri di noi che abbiamo a cuore la libertà delle donne vanno alle vittime della violenza sessuale, schiacciate dalla paura di parlarne».

 

L' intervento denuncia gli eccessi del dopo Weinstein: «C' è stata una legittima e necessaria presa di coscienza delle violenze sessuali esercitate sulle donne, in particolare nell' ambito professionale, dove certi uomini abusano del loro potere. Ma la liberazione della parola diventa oggi il suo contrario: bisogna parlare come si deve, tacere quel che infastidisce, e le donne che si rifiutano di piegarsi a queste ingiunzioni sono giudicate traditrici, o complici!».

 

Rispetto all' Italia, in Francia finora di questa posizione si è parlato meno. Il dibattito pubblico si è concentrato a lungo sulle accuse di violenza sessuale all' intellettuale musulmano Tariq Ramadan, con opposti schieramenti che si sono rinfacciati a vicenda cecità filomusulmana o islamofobia.

abnousse shalmani

 

Il testo pubblicato ieri riprende dubbi e argomentazioni già note, ma con un rigore e una determinazione che segnano una svolta nella vicenda. «Il puritanesimo usa gli argomenti della protezione delle donne e della loro emancipazione per meglio incatenarle a uno status di eterne vittime, di poverette dominate da demoni fallocrati, come ai bei tempi della caccia alle streghe», si legge sul quotidiano francese.

 

Il testo denuncia la trasformazione del femminismo in «odio degli uomini» e lamenta un'«ondata purificatrice»: «la confessione pubblica e l' incursione di procuratori autoproclamati nella sfera privata installano un clima da società totalitaria».

catherine deneuve

 

L' intento di fondo è separare la violenza dagli approcci sessuali, per quanto spinti o inopportuni, perché «la pulsione sessuale è per sua natura offensiva e selvaggia». E ancora: «Una donna può pretendere che il suo stipendio sia uguale a quello di un uomo, e non sentirsi traumatizzata per sempre perché qualcuno si è strusciato contro di lei in metrò». Alcune donne si dicono indignate, altre stanno aggiungendo la loro firma.

 

 

2. MILLET CHE SCANDALIZZÒ LA FRANCIA «QUANTA IPOCRISIA NELLE DENUNCE IL MASCHIO NON PUÒ DIFENDERSI»

Stefano Montefiori per il ‘Corriere della Sera

 

Catherine Millet, nel 2001 lei scrisse «La vita sessuale di Catherine M.» e raccontò il suo libertinaggio per ristabilire la verità, mostrare quel che succede davvero nella vita di una donna.

catherine millet

 

Oggi scrive questo testo per lo stesso motivo? Per combattere l' ipocrisia?

«Sì, ipocrisia è la parola giusta. Il caso Weinstein mi è sembrato sin dall' inizio molto ipocrita. A Hollywood, dove immagino i costumi siano più liberi che altrove, scoprono all' improvviso questo problema. Ne seguono un' infinità di testimonianze di gesti molto meno gravi. Ho chiesto a tante donne, di tutti gli ambienti, e trovavano tutto sproporzionato. Mi dicevano: "Se un tipo mi mette la mano sul sedere, o sono contenta o lo mando al diavolo, e finisce lì". Sulla base di racconti non verificati sono state rovinate persone che non hanno avuto la possibilità di difendersi».

catherine robbe grillet

 

Nel testo distinguete tra la violenza sessuale e quei comportamenti che vengono considerati molestie e che sembrate assolvere.

«Ma esiste una gerarchia di atti con infinite tappe intermedie. Da quello che chiamiamo corteggiamento maldestro al tipo che ti incastra per rubarti un bacio, come è capitato a me, o che ti telefona tutte le notti . Alcuni gesti sono gravi, altri molto meno. Il ministro della Difesa britannico Michael Fallon si è dovuto dimettere perché ha messo la mano sul ginocchio di una giornalista. Non la definirei una molestia».

 

Perché ve la prendete tanto con «il femminismo che odia»?

catherine robbe grillet

«Per me femminismo significa cercare di rendere le donne forti piuttosto che deboli. Bisogna insegnare alle donne a non a rinchiudersi nel ruolo delle vittime. Parliamo anche dello stupro. Tra le testimonianze arrivate quando abbiamo raccolto le firme, c' è quella di una donna che è stata violentata da bambina. Ha voluto superare il trauma e oggi vive una vita amorosa e sessuale normale. Si è rifiutata di lasciarsi rinchiudere in quel ricordo doloroso. Diverso è se la violenza ha avuto conseguenze fisiche gravi».

 

Già nel suo libro lei distingue tra corpo e persona, e lo scrive anche qui: «Noi donne non siamo riducibili al nostro corpo. La libertà interiore è inviolabile».

«Eravamo in cinque a scrivere l' intervento, e di generazione diverse. Catherine Robbe-Grillet è un' anziana signora, io quasi, le altre tre sono molto più giovani ma ci siamo trovate d' accorso su questa frase importantissima. Lo spirito può relativizzare quel che succede al corpo».

 

Ma il punto è che proprio lo spirito viene violentato, umiliato. La questione è la mancanza di consenso.

peggy sastre

«La ferita fisica non deve rovinare più di tanto quel che un tempo chiamavamo anima. Come dice Sant' Agostino nella Città di Dio , una donna vittima di uno stupro non deve sentirsi macchiata, se la sua anima non era consenziente. Ci si può rimettere, anche dallo stupro».

 

Il suo è l' atteggiamento di una donna protagonista, totalmente padrona della sua vita non solo sessuale. Non tutti sono così.

weinstein

«Sì, ma il nostro ruolo è anche indicare una strada possibile. Per la mia generazione il modello era Simone de Beauvoir, noi possiamo esserlo a nostro modo, e chiedo scusa per il paragone che non vuole essere immodesto. Più che limitarci alla compassione, vogliamo dire che da certe situazioni si può uscire».

 

La stanno già accusando di piegarsi al potere arcaico del maschio.

«Certo, ma semmai è il contrario. Poi, c' è il maschilismo ma esiste anche un potere delle donne. Talvolta sono loro a manipolare».

 

La questione è il potere e l' abuso, e più spesso il potere ce l' hanno gli uomini.

«E qui torniamo all' ipocrisia. Juliette Binoche ha raccontato di non avere ceduto.

Capisco di più la cassiera di un supermercato che subisce il ricatto del capo. In quest' ottica, le denunce delle attrici sono un po' indecenti».

 

catherine deneuve JULIETTE BINOCHE WEINSTEINweinsteinUma Thurman and Harvey Weinstein weinstein rose mcgowanNAOMI CAMPBELL HARVEY WEINSTEINharvey weinstein monica bellucci 2WEINSTEIN E HILLARY CLINTON BILL CLINTON E WEINSTEINWEINSTEIN E JANE FONDAkate beckinsale e weinsteinOBAMA WEINSTEINharvey weinsteinGWYNETH PALTROW HARVEY WEINSTEINmatt damon harvey weinsteinJULIETTE BINOCHE HARVEY WEINSTEIN

 

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…