1. GIOCANO AL GATTO CON IL TOPO, I GRILLINI CON I GIORNALISTI. MA IERI PER UNA VOLTA HANNO VINTO I TOPI DELLA CARTA STAMPATA. ANCHE SE I GIORNALI CONTINUANO POI A COMMETTERE INGENUITÀ INCREDIBILI, TIPO ANALIZZARE LA GIACCA A VENTO COL CAPPUCCIO DI GRILLO, SEGNO DI DEBOLEZZA RISPETTO A CHI SI BEFFA DEL SISTEMA MEDIATICO 2. NEL LORO PRIMO “SEGRETISSIMO” INCONTRO DA NEO-ELETTI, NEL SEMINTERRATO DI UN ALBERGO DEI PRETI A SAN GIOVANNI, SENZA FARSI TROPPI SCRUPOLI SULL’IMU NON PAGATA, HANNO DELIBERATO CORAGGIOSAMENTE DI ASPETTARE ORDINI DA CASALEGGIO 3. RE GIORGIO NAPOLITANO HA UN ASSO NELLA MANICA GROSSO COSì: LA CANCELLIERI A PALAZZO CHIGI. NONNA PINA PREMIER SAREBBE FANTASTICO, NEL PAESE CHE FU DI ALDO FABRIZI 4. AMATO: “NON FACCIO PARTE DELLA CASTA”. HA RAGIONE: NON NE FA PARTE, LA IMPERSONA
a cura di colin ward e critical mess
1 - UN, DUE, TRE, GRILLINO!
Giocano al gatto con il topo, i grillini con i giornalisti. Ma ieri per una volta hanno vinto i topi della carta stampata. Anche se i giornali continuano poi a commettere ingenuità incredibili, tipo analizzare con cura la giacca a vento con il cappuccio di Grillo, segno di debolezza infinita rispetto a chi si beffa apertamente del sistema mediatico. Comunque per una volta la stampa ha inseguito i grillini e li ha sgamati, sforacchiati e ampiamente raccontati nel loro primo "segretissimo" incontro da neo-eletti.
Si sono riuniti nel seminterrato di un albergo dei preti a San Giovanni, senza farsi troppi scrupoli sull'Imu non pagata, e hanno deliberato coraggiosamente di aspettare ordini da Casaleggio. Impagabili. Sarebbero stati spernacchiati in qualunque altro partito, ma qui tutti stanno cercando di ingraziarseli e allora ve bene così. L'importante è farsi le foto con il tablet e postarsi a vicenda. Poi il resto se la vedrà Bella Napoli alla sua maniera.
Sulla Stampa, Jacopo Jacoboni scrive che "sotto, la riunione ha un po' l'aria dell'assemblea universitaria, anche come facce e storie. Sopra, nella hall, c'è l'aria da festa di laurea dove la gente innanzitutto vuole conoscersi, intrecciare storie che spesso finora erano solo voci, o chat" (p. 1). Chissà , sboccerà anche l'amor? Su Repubblica, "La festa dei grillini in albergo. âMa poi deciderà tutto Casaleggio'" (p. 6). Per il Messaggero, "Con noi alla Camera sarà come il Grande fratello'. Aspettando il Capo, riunione a porte chiuse. Non si parla di politica: ma non possiamo chiuderci. âSulla comunicazione decide Casaleggio, intanto i giornalisti prendiamoli per il c..." (p. 3).
Nel frattempo, nuovo avvertimento dalla villa di Marina Di Bibbona, Corea del Nord, da parte del comandante Grillo: "Mandare via a calci chi cambia casacca. Nella Costituzione non c'è vincolo di mandato e ognuno fa ciò che vuole" (Corriere, p. 2). Ognuno, cioè Lui. Anche se il costituzionalista Augusto Barbera ricorda che si tratta "di una norma pilastro della democrazia, per sottrarre il ruolo ai ricatti di partito" (p. 2).
Il Cetriolo Quotidiano riassume bene: "Ora Grillo ha paura dei voltagabbana. Il leader critica un passo della Costituzione: legittima chi cambia casacca, è circonvenzione di elettore" (p. 2). Già , quanti potenziali De Gregorio - anche gratis - si annidano nel nuovo Parlamento? E nel suo non-partito?
La Stampa rilancia l'allarme di "diversi media online americani legati alla comunità ebraica: "Ebrei americani in allarme: antisemiti tra i Cinquestelle. Polemica per una vecchia intervista del comico: âIsraele può causare la terza guerra mondiale'". Grillo aveva dichiarato anche che il Mossad manovra tutta l'informazione sul Medio Oriente che arriva in Europa. Solo quella. Sul Giornale, imperdibile ritratto di Casaleggio firmato Giancarlo Perna: "Il guru di Grillo che vuole ricreare il mondo. Ex manager informatico, considera la Rete uno spartiacque tra due civiltà e preannuncia un nuovo ordine del pianeta nel 2054" (p. 6). Lui ci sarà , tutto verde e con le antenne.
2 - AVVISI AI NAVIGATI
Grandi manovre a sinistra, ma non si sa bene di chi e dove. "L'ultimatum di Bersani ai 5 Stelle: âDecidano o tutti a casa, anche loro'. Il segretario: âLa prima parola spetta al Pd, ha 460 eletti, il doppio del Pdl, il triplo di Grillo" (Repubblica, p. 2). "Bersani: la prima parola tocca a noi. Irreale un patto con il centrodestra. Il segretario del Pd: i Cinquestelle? C'è un parlarsi tra noi e loro" (Corriere, p. 4). Ma è tornato in patria Re Giorgio, quindi adesso fine della ricreazione: "Il complicato rebus del Quirinale. âManca ancora una maggioranza'. Salta l'offerta Pd sulle presidenze. Rischio ritorno al voto. Il 12 la convocazione delle Camere" (Repubblica, p. 3).
Ed è sul fronte interno che si gioca la vera partita di Culatello. "Renzi in campo: vertici con i fedelissimi. Il sindaco è deciso ad avere un ruolo attivo nella politica nazionale in vista di un ritorno alle urne. Bersani ammette: âSicuramente Matteo avrà un ruolo'" (Stampa, p. 7). In realtà la notizia sarebbe il contrario: Renzi ammette che Pier Luigi avrà un ruolo. "Scontro annunciato in direzione e lo spettro del governo tecnico. Il segretario continua a escludere piani B: âNon uniremo mai i nostri voti a quelli del Pdl" (Messaggero, p. 5).
"Psicodramma Pd: non sanno che fare. Fassina vuole la linea dura, Bersani riapre a Grillo, i dirigenti non vogliono spaccature: mercoledì il summit" (Giornale, p. 9).
Intanto il perseguitato di Hardcore ha bisogno come il pane di essere nei giochi: "Berlusconi rilancia: c'è solo il governissimo'. Il Cavaliere punta alla presidenza del Senato per sé o per Schifani e domani riunisce gli eletti (Repubblica, p. 10).
E il Giornale sfodera un retroscena con i controfiocchi: "Gli apostoli del governissimo a caccia del candidato premier. Da Letta a D'Alema, le diplomazie Pdl-Pd si muovono per arrivare a un esecutivo di larghe intese. Napolitano ha un asso nella manica: la Cancellieri a Palazzo Chigi. Amato vorrebbe il Colle, Visco (Bankitalia) non ci sta: poche garanzie" (p. 3). Nonna Pina premier sarebbe fantastico, nel paese che fu di Aldo Fabrizi
3 - NON FA SOSTA LA SUPPOSTA
Mentre a Roma ci si trastulla con tattiche e ammuine, a Nord ci preparano la fossa. Racconta Repubblica: "L'industria tedesca vede l'Italia fuori dall'euro. E a Berlino nasce il partito della valuta del Nord. Bruxelles: nessuno abbassi la guardia. Savona: "Se non cambia la politica Ue, meglio uscire che avere il 20% di disoccupati" (p. 13).
Altro giro, altra supposta. Su Affari&Sfiganza, inchiesta sul potere d'acquisto della fasce più basse dei dipendenti: "Operai e impiagati più poveri nel decennio d'oro del popolo delle partite Iva. Tra il 2000 e il 2010, secondo i dati della Banca d'Italia, c'è stato un gigantesco trasferimento di reddito dai lavoratori dipendenti a quelli autonomi". Il tutto, mentre il circo dell'informazione e della politica si dedicava ai "gravi problemi" del popolo delle partite Iva e ai suoi umori politici.
4 - TOTO-PAPA
"Una settimana di dialogo. Poi il Conclave sarà breve". Dolan: io Pontefice? Ho impegni a New York" (Corriere, p. 15). Il cardinal Poupard: "In Occidente la fede è in crisi. Possibile un Papa non europeo" (Corriere, p. 17). Il derby italiano Bagnasco-Bertone rischia di fregare anche Scola: "I papabili italiani da favoriti a grandi esclusi. Anche la segreteria di Stato forse a uno straniero. Svolta dopo la stagione dei veleni in Curia. Solo per Scola resta una chanche" (Repubblica, p. 15).
Sul Messaggero, "La lobby dei cardinali africani, un pugno di voti e due favoriti.Si fa strada una rete molto compatta di undici elettori e sette "over ottanta". Tuckson e Sarah hanno anche le caratteristiche per essere votati" (Messaggero, p. 9). L'unica certezza, a leggere i giornali, è che le trattorie di Borgo Pio stanno facendo affari d'oro. Perché prima del Conclave si magna e si beve alla grande. Comunque, per la regola dell'alternanza, il prossimo papa sarà alto e magro. Anche noi facciamo la nostra previsione.
5 - MA FACCE RIDE!
Giuliano Amato scrive a Repubblica: "Non faccio parte della casta" (p. 4). Ha ragione: non ne fa parte, la impersona proprio.
6 - IL GENIO IN REDAZIONE
La regina Elisabetta ha la bua al pancino e dall'Italia le passano la carta, tanta carta. Due pagine di Repubblica, due colonne sui sintomi della gastroenterite sulla Stampa, una pagina di Corriere. Speriamo almeno che serva.














