DUE GRAMMY DI PUDORE - L’ORGANIZZAZIONE DEI FAMOSI PREMI MUSICALI AMERICANI VIETA AGLI ARTISTI USCITE DI SENO E CHIAPPE ALL’ARIA - “SI PREGA DI ESSERE SICURI CHE NATICHE E SENI SIANO ADEGUATAMENTE COPERTI. ABITI CHE EVIDENZINO TANGA POSSONO CREARE SERI PROBLEMI. EVITATE INOLTRE DI LASCIARE SCOPERTI I TRATTI DEL CORPO CHE SI TROVANO IN PROSSIMITÀ DELLE NATICHE COSÌ COME GLI SPACCHI INGUINALI”...

Francesco Semprini per "la Stampa"

La parola d'ordine è una sola: «Decoro». Per la sua 55 edizione, il Grammy Award introduce una novità destinata a far discutere critica e appassionati, perché ad interessare non sono solo le stelle della musica, ma anche gli abiti che indossano. Quest'anno infatti dal red carpet così come dal palco dello Staple Center di Los Angeles sono bandite scollature da brivido, siano esse esposte sul lato A o B, così come gli abiti «mini», quelli che lasciano poco spazio all'immaginazione.

L'ordine di scuderia è arrivato da Cbs, l'emittente televisiva titolare dei diritti dello show californiano, che alla vigilia della premiazione ha divulgato una nota di servizio dal titolo «Wardrobe Advisory», ovvero «Indicazioni sull'abbigliamento». «Si prega di essere sicuri che natiche e seni siano adeguatamente coperti», recita il messaggio inviato a tutti i partecipanti tra cui Katy Perry, Rihanna e Alicia Keys.

«Abiti che evidenzino tanga possono creare seri problemi - prosegue la nota - Evitate inoltre di lasciare scoperti i tratti del corpo che si trovano in prossimità delle natiche così come gli spacchi inguinali». Insomma lo Standard and Practices Department di Cbs, una sorta di «buon costume» dell'emittente americana, è stato chiaro: seni e sederi devono essere imbrigliati in abiti dai confini chiaramente definiti che tengano ben coperte parti della «zona genitale», e orfani di ogni tipo di spacco o scollatura che possa ricordare Jennifer Lopez nel 2000, Pink nel 2010 o Rihanna lo scorso anno.

«Sconcerie o parziali sconcerie in tema di abbigliamento sono inaccettabili per la nostra produzione», avverte Cbs, la cui iniziativa più che da considerazioni di carattere morale, nasce da valutazioni gestionali ed economiche. La tv era stata multata per 500 mila dollari dalla Federal Communications Commission, l'authority Usa per le telecomunicazioni, per aver mandato in onda una fugace immagine del seno di Janet Jackson catturato prontamente quando il costume dell'artista si era sfilato per un attimo mentre si esibiva al Super Bowl del 2004. La multa è stata poi tolta ma al termine di un lunghissimo e oneroso contenzioso terminato lo scorso anno.

Cbs si è detta «profondamente rammaricata» e da allora ha stabilito linee guida precise in materia. Del resto ad essere banditi dallo Staple Center sono stati anche abiti con griffe troppo evidenti o con riferimenti politici precisi. Un limite che stride con lo spirito degli ultimi anni tipico della manifestazione di National Academy of Recording Arts and Sciences, dove sempre più spesso abiti e stilisti sono stati i protagonisti ancor più della musica.

 

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