la la land

ESSERE RYAN GOSLING - I PROVINI, I RIFIUTI, L'AMORE PER EVA MENDES INCONTRATA SUL SET, L'ATTORE RACCONTA LA SUA VITA COSI’ SIMILE A QUELLA DEI PERSONAGGI DI “LA LA LAND”: "PER FARE QUESTO MUSICAL HO IMPARATO A SUONARE IL PIANO: BALLARE, SUONARE, NON PUOI FAR FINTA. E' UNA BELLA SFIDA” - TRAILER

 

 

 

Sara Frisco per il Giornale

 

 

Oggi saranno rese note le candidature agli Oscar e ci sono pochi dubbi che La La Land andrà fortissimo anche in questa occasione, dopo aver fatto man bassa di premi ai Golden Globes, aver ottenuto il premio del pubblico al festival di Toronto e aver regalato la Coppa Volpi alla protagonista femminile Emma Stone, a Venezia.

 

Da qualche tempo i musical hanno ritrovato nuova vita ma nessuno dei precedenti successi ha eguagliato il consenso che ha ottenuto questo racconto dell'incontro d'amore fra un musicista jazz e un'aspirante attrice nella Hollywood dei giorni nostri. Come mai?

la la  land  di damien chazelle con emma stone e ryan goslingla la land di damien chazelle con emma stone e ryan gosling

 

Forse perché racconta una storia che si ripete da quasi un secolo nella città degli Angeli, da quando l'industria del cinema, con i suoi sogni e le sue spietatezze, vi si è stabilita. O forse per il modo con il quale questa storia è stata raccontata.

 

Damien Chazzelle, il trentunenne regista che l'anno scorso si è fatto conoscere per Whiplash, ha infatti voluto girare La La Land esattamente come venivano lavorati i vecchi musical del passato, quando le scene cantante e danzate non subivano interruzioni. Lunghi piani sequenza durante i quali gli attori dovevano sapere cosa stanno facendo, non c'era tempo per la finzione. E allora veniva fuori la vera stoffa dell'artista. Ecco perché Gene Kelly era un idolo negli anni Cinquanta ed ecco perché La La Land piace a tutti.

LA LA LAND DAMIEN CHAZELLELA LA LAND DAMIEN CHAZELLE

 

Ryan Gosling ad esempio ha dovuto imparare a suonare il piano e poi a memoria i motivi della colonna sonora, perché nessun taglio avrebbe permesso di sovrapporre alla sua immagine quella di un pianista professionista. «Non sapevo suonare, non veramente. Per quattro mesi ho studiato, due ore al giorno, sei giorni alla settimana. Alla fine ce l'ho fatta. Non è stato facile, ma sono grato a Damien per avermi dato questa possibilità. E' un'esperienza diversa e molto più interessante. Devi sapere fare le cose per girare un film del genere. Ballare, suonare, non puoi far finta. E' una bella sfida».

 

Ironia della sorte Gosling, esperto chitarrista ha faticato su un pianoforte e John Legend, pianista e cantante di successo, ha dovuto invece imparare a suonare la chitarra. Emma Stone a cantare e danzare. «Credo che sia proprio questo il segreto di un musical così dice Gosling si vede il lavoro che c'è dietro».

la la land di damien chazelle con emma stone e ryan goslingla la land di damien chazelle con emma stone e ryan gosling

 

Un tale successo però non se lo aspettava proprio. «No, è stata una sorpresa. Tutti noi sapevamo, quando il film era in lavorazione, che sarebbe stata un'opportunità per realizzare qualcosa di unico e speciale ma francamente non credevo che un musical, ancora oggi, avrebbe potuto catturare così tanto il pubblico. Ero convinto che questo genere fosse ormai di nicchia, che i musical hollywoodiani vecchia scuola appartenessero al passato. Ora so che non è così e ne sono felice».

ryan gosling larsryan gosling lars

 

Sui musical c'è sempre stato dibattito. C'è chi li adora e chi li odia profondamente. Gosling fa parte della prima categoria: «Li ho sempre amati, i miei preferiti sono Cantando sotto la pioggia e Un Americano a Parigi. I musical non ti stancano mai, li puoi riguardare mille volte e non vengono mai a noia. Magari non riguardi tutto un film, solo qualche pezzo, scene diverse in diversi momenti. E' qualcosa che si fa solo con questo genere. Non mi sognerei mai di riguardare un dramma o un film d'azione così tante volte».

 

La storia di Ryan Gosling è talmente simile a quella dei personaggi protagonisti di La La Land che è facile capire la ragione di tanto ardore. Canadese dell'Ontario, Gosling a 16 anni ha lasciato il liceo per venire a Los Angeles e perseguire il suo sogno. «Ho dormito sul pavimento di case di amici, su divani. Pian piano mi sono fatto strada, ho incontrato gente disposta ad aiutarmi e così la città è diventata più piccola, più ospitale. E' stato un bene che avessi solo sedici anni. Fossi stato più adulto forse non avrei avuto il coraggio di fare un salto nell'ignoto di questa proporzione. Sono ancora canadese nel cuore, ma ora mi sento a casa». Facile crederlo.

 

Qui a Los Angeles, sul set di Come un tuono, ha incontrato anche l'amore, Eva Mendez, che gli ha dato due bambine. «Ora Los Angeles è casa mia ma agli inizi non è stato facile». L'esperienza del rifiuto, provino dopo provino è il comune denominatore di tutti quelli che sono passati da Hollywood, indipendentemente dal successo in seguito ottenuto. «È un'esperienza che tutti noi attori abbiamo provato. Non è facile, ma insegna molto.

 

ryan gosling emma stone la la landryan gosling emma stone la la land

E qualche volta è un bene essere scartati. I primi provini per la tv che feci agli inizi erano a scatola chiusa, dovevo firmare ancora prima di fare l'audizione, ancora prima di sapere se sarei stato ingaggiato. Se ottenevi la parte eri blindato per tutta la durata dello show. Non fui mai preso e sono contento che sia andata così. Trovarsi bloccati per sei o sette anni in una particina in tv può stroncare anche la carriera più promettente».

 

Ora, grazie a quella carriera iniziata con sonori rifiuti, Ryan Gosling rischia di vincere un Oscar. «Meglio non dare nulla per scontato, ma i premi portano ancora più attenzione verso il tuo lavoro e in questo senso vorrei che La La Land ottenesse molte nomination».

 

ryan gosling disney clubryan gosling disney clubryan  gosling  ryan gosling ryan gosling   ryan gosling ryan goslingryan goslingryan gosling  ryan gosling ryan gosling  larsryan gosling larsryan gosling britney spears disney clubryan gosling britney spears disney clubla la land di damien chazelle  1la la land di damien chazelle 1la la land di damien chazelle  3la la land di damien chazelle 3ryan gosling driveryan gosling drive

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…