L’AFGHANISTAN AL CELLULARE - “TIME” PUBBLICA LE FOTO SCATTATE CON IL TELEFONO NEGLI OSPEDALI E PER LE STRADE DI KABUL E ANALIZZA L’IMPORTANZA DI “INSTAGRAM”, CIOE’ QUANDO E’ L’IMMEDIATEZZA FARE NOTIZIA
Alcuni fotografi professionisti sanno usare Instagram in modo creativo. Nonostante una resistenza iniziale, hanno imparato a sfruttarne le potenzialità . E' il caso di Andrew Quilty, attualmente in Afghanistan. Posta foto fatte con il cellulare che colgono l'istante, come fossero Polaroid, per segnare la differenza con progetti commissionati, decisamente più ragionati e più personali.
Qui c'è più cronaca e meno narcisismo, le immagini raccontano il fotografato, non il fotografo. Instagram permette di renderle visibili a migliaia di utenti. E' accaduto quando Quilty ha postato la foto di una bimba incartata in una coperta dorata in un ospedale in Afghanistan. Aveva riportato gravi ustioni su tutto il corpo per lo scoppio di una stufa a petrolio. Grazie allo scatto, il mondo si è preoccupato di lei.
E ancora, le foto ritraggono un uomo che ha perso una gamba in miniera e che si è reinventato barbiere. Lavora in una baracca, seduto lungo la strada. Mentre sulle sponde del Fiume Kabul si incontrano decine di uomini inzaccherati, circondati da aghi e carta stagnola bruciata.
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