timothee chalame michael stuhlbarg luca guadagnino call me by your name

L’AMORE ESTIVO E GAIO DI LUCA GUADAGNINO - ‘CALL ME BY YOUR NAME’ È UN SUCCESSO AL SUNDANCE FESTIVAL. CALDA, COLTA, SENSUALE, PALPITANTE DI SCOPERTA: LA LUNGA ESTATE LOMBARDA CONQUISTA UNA PARK CITY LETTERALMENTE SEPOLTA DALLA NEVE E ANCORA PUNTEGGIATA DEI CAPPELLI ROSA DELLA MARCIA ANTI-TRUMPIANA

Giulia D’Agnolo Vallan per ‘il manifesto

 

luca guadagnino  chiamami con il tuo nomeluca guadagnino chiamami con il tuo nome

Calda, colta, sensuale, palpitante di scoperta -la splendida texture di una lunga estate lombarda conquista una Park City letteralmente sepolta dalla neve e ancora punteggiata dei cappelli rosa della marcia di sabato.

 

Il pubblico e la critica internazionale hanno accolto con grandissimo entusiasmo Call Me By Your Name, il nuovo film di Luca Guadagnino, presentato domenica sera nella sezione Premiere del festival, dove arriva già dotato di una distribuzione americana importante, la Sony Classics.

 

Con questo adattamento del romanzo di André Aciman, cosceneggiato insieme a James Ivory, Guadagnino adatta i tempi del suo cinema all' agiato, raffinato, rituale estivo delle famiglia Perlman, fatta di un papà archeologo (Michael Stuhlbarg), una mamma francese (Amira Casar) che ama la poesia tedesca e del loro figlio diciassettenne Elio (Timothee Chalamet).

 

Parte di quel rituale, condito di Heidegger, Montaigne, Bach, succo d' albicocca fresco e interminabili gite in biciletta, è la presenza - nella grande casa di campagna del cremese, piena di libri, di porte, di luoghi segreti, letti disfatti e di conversazioni intelligenti - di un ricercatore che, ogni estate, per sei settimane, aiuta il professore nei suoi studi. Elio, costretto a cedergli la sua stanza da letto, lo chiama l' usurpatore.

chiamami con il tuo nomechiamami con il tuo nome

 

L' usurpatore dell' estate d' inizio anni '80 in cui è ambientato il film è Oliver, ha la presenza statuaria di Armie Hammer, i modi asciutti e affabili di un americano in visita europea secondo un romanzo di Henry James (viene dal New Jersey) e una stella di Davide al collo.

 

Bello e appena un po' impenetrabile, Oliver si adatta con educata facilità alla vita di famiglia, ed è subito un oggetto di attrazione per le amiche di Elio. Il ragazzo, invece, all' inizio lo guarda con sospetto, quasi irritazione, ma - di colazione in colazione, di nuotata in nuotata, di sguardo in sguardo, di gita in paese in gita in paese, di battibecco in battibecco -la sue diffidenza si sgretola in desiderio.

 

Con un occhio ai colori della luce di Eric Rohmer (la fotografia è di Sayombhu Mukdeeprom), Guadagnino evoca con dolce precisione il languore struggente dell' ozio estivo, il senso della campagna - il pesce fresco portato a casa dal domestico, la vecchia signora che pulisce i piselli sulla soglia, le note dei Psychedelic Furs (Love My Way) che irrompono nel silenzio della piazza.

luca guadagnino chiamami con il tuo nomeluca guadagnino chiamami con il tuo nome

 

In questo mondo sospeso, magico, quasi di sogno, il corteggiamento tra Oliver e Elio si conduce attraverso piccoli gesti, tocchi involontari, slanci improvvisi e improvvise marce indietro - il tumulto interiore dell' adolescenza che scorre visibile sul volto mutevolissimo di Chamalet.

 

Se, all' inizio del film, l' arrivo di Oliver ricorda l' apparizione altrettanto conturbante di Terence Stamp in Teorema, qui Guadagnino sta ovviamente pensando a Bertolucci-un autore dei sensi, come lui, e come lui, un autore profondamente legato all' Italia ma allo stesso tempo istintivamente cosmopolita. Fin da subito.

 

La stessa fortissima sapienza di un luogo e di milieu, lo stesso gusto romanzesco, emanati da Call Me By Your Name animano anche Wind River, esordio alla regia dell' abile sceneggiatore Taylor Sheridan (Hell or High Water, Sicario e il suo sequel Soldado, diretto da Stefano Sollima), un noir nevoso, girato nelle montagne dello Utah e parzialmente ambientato in una riserva indiana.

 

Taciturno, solitario come un trapper da vecchia Frontiera, e stregato della morte irrisolta di una figlia teen ager, Jeremy Renner è un agente della U.s. Fish & Wildlife, reclutato da un' agente dell Fbi (Elizabeth Olsen) per aiutarla a scoprire i responsabili dell' omicidio di una ragazza indiana trovata scalza e congelata nei boschi. Come negli altri film che ha scritto, anche qui Sheridan usa il genere per raccontare storie più complesse. Il suo è il gusto di un antropologo, anche nel linguaggio, che preferisce l' impronta realistica alla stilizzazione del genere operata per esempio da Tarantino.

ARMIE HAMMER CALL ME BY YOUR NAMEARMIE HAMMER CALL ME BY YOUR NAME

 

Aldilà del plot criminale, tracciato sulla neve immacolata, in Wind River i modi del western e il suo paesaggio (siamo in Wyoming -gelido, povero e austero) sono infatti usati per raccontare la marginalizzazione della vita nelle riserve, l' alterità violenta, ottusa e primitiva che ancora domina il quotidiano di alcune comunità dell' heartland americano. Cinema maschile (Sheridan è spesso criticato per essere troppo macho), di «uomini forti» come non li fanno più, Wind River lavora su un' America disastrata, povera, lasciata indietro, come quella descritta nel discorso di Trump oche si vede nei film di Roberto Minervini, ma contiene già in se' la critica di quel mondo. La sua sentenza di morte.

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…