LOBBY CONTINUA - LA WEB TAX FA ANCORA PAURA? E GOOGLE ALLISCIA IL GOVERNO “PROMUOVENDO IL TURISMO”

Stefano Sansonetti per La Notizia (www.lanotiziagiornale.it)

In un modo o nell'altro si sente ancora accerchiato. Sembra proprio che Google, il colosso americano di internet, in Italia non riesca a dormire sonno tranquilli. Chissà, forse il rischio di una web tax più incisiva, che prima o poi possa mettere fine all'attuale "cuccagna" fiscale, è considerato ancora molto alto. E così il gruppo Usa, adesso, si mette a fare "piedino" al ministero dei beni culturali, oggi guidato da Massimo Bray.

Il tutto con la collaborazione dell'Astrid, ossia il think tank guidato dall'ex ministro Ds Franco Bassanini, che è anche presidente della Cassa Depositi e Prestiti. Proprio dall'e-mail del pensatoio, nei giorni scorsi, sono partiti gli inviti per un appuntamento che si terrà il 28 febbraio prossimo a palazzo Chigi, con la collaborazione proprio di Google. Oltre a Bray sarà presente anche Fabrizio Pagani, consigliere per gli affari economici e internazionali del premier Enrico Letta. Ma cosa c'è esattamente in ballo?

IL PROGETTO
In pratica verrà presentato un "paper" dal titolo "Cultura e turismo: i dati on-line per uno sviluppo turistico basato sulla cultura". Insomma, il potere del più importante motore di ricerca del mondo al servizio dello sviluppo e della promozione della cultura in Italia. Sulla carta si tratta di un abbozzo di collaborazione più che virtuosa. Ma il canovaccio sembra ricalcare l'iniziativa che Google ha già lanciato con il ministero delle politiche agricole per la promozione del Made in Italy agroalimentare.

Operazione, quest'ultima, che ha portato il gigante americano a sponsorizzare tutta una serie di prodotti italici, tra cui il prosciutto San Daniele, il carciofo spinoso di Sardegna, l'olio extravergine di oliva Terre di Siena, il Parmigiano Reggiano, le olive da mensa Dop "La bella della Daunia", il Grana Padano, l'olio extravergine d'oliva Riviera ligure, il vitellone bianco dell'Appennino, il formaggio Asiago, la bufala campana, la nocciola Piemonte, il pane d'Altamura, la carota novella d'Ispica, le clementine di Calabria, il pecorino sardo e la mortadella di Bologna. Insomma, chi più ne ha più ne metta, a quanto pare senza lesinare nessuno sforzo.

COSA C'È DIETRO
Ma perché Google, con il coinvolgimento in prima persona del grande capo Eric Schmidt, si è "sentito in dovere" di aiutare il Belpaese? Sono in molti a ritenere che il timore di un inasprimento dell'attuale web tax, per alcuni osservatori sin troppo leggera, l'abbia fatta da padrone. Del resto sono ancora vive le polemiche sui pochi spiccioli che Google paga in Italia in termini di tasse. Solo 1,8 milioni di euro nel 2012, grazie a un meccanismo che, per usare le parole dell'allora sottosegretario all'economia Vieri Ceriani, prevede uno "spostamento artificioso degli utili verso giurisdizioni maggiormente attraenti dal punto di vista fiscale".

Nel caso di Google si tratta della giurisdizione irlandese. Lo stesso colosso Usa era già finito nel 2007 nel mirino della Guardia di Finanza, che per il periodo 2002-2007 contestò redditi non dichiarati per 240 milioni di euro. Tra i grandi sostenitori di una più dura web tax c'è Francesco Boccia (Pd), presidente della commissione bilancio della Camera e consorte dell'ex ministro dell'agricoltura Nunzia De Girolamo. Proprio questo legame aveva spinto i più maliziosi a spiegare il perché delle sponsorizzazioni "agricole" di Google. Che però adesso va all' "assalto" di Bray.

 

 

Rupert Murdoch left Wendi Deng center and Eric Schmidt deng copy andrea ceccherini eric schmidt Vittorio Sgarbi e Massimo Bray fabrizio pagani GoogleFranco Bassanini e Linda Lanzillotta

Ultimi Dagoreport

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO… 

picierno bonaccini nardella decaro gori zingaretti pina stefano dario antonio giorgio nicola elly schlein

DAGOREPORT - A CONVINCERE GLI EUROPARLAMENTARI PD A NON VOTARE IN MASSA A FAVORE DEL PIANO “REARM EUROPE”, METTENDO COSI' IN MINORANZA ELLY SCHLEIN (E COSTRINGERLA ALLE DIMISSIONI) È STATO UN CALCOLO POLITICO: IL 25 MAGGIO SI VOTA IN CINQUE REGIONI CHIAVE (CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, TOSCANA E VENETO) E RIBALTARE IL PARTITO ORA SAREBBE STATO L'ENNESIMO SUICIDIO DEM – LA RESA DEI CONTI TRA “BELLICISTI” E “PACIFINTI”, TRA I SINISTR-ELLY E I RIFORMISTI, È SOLO RINVIATA (D'ALTRONDE CON QUESTA SEGRETERIA, IL PD E' IRRILEVANTE, DESTINATO A RESTARE ALL'OPPOSIZIONE PER MOLTI ANNI)