MARTHA STEWART, LA CUOCA PIÙ FAMOSA E CHIACCHIERATA D’AMERICA (IN GALERA PER INSIDER TRADING), VA ALL’EXPO E GODE: “NON VENIVO A MILANO DA ANNI, È ESPLOSA!” – “IL CARCERE POTEVA ROVINARMI E INVECE NO”

Alessandra Dal Monte per il “Corriere della Sera

 

martha stewartmartha stewart

«Certo che ho un rimpianto. Avrei voluto più figli». Anche a lei, la guru del lifestyle, la regina dell’arte del ricevere, l’imprenditrice di ferro Martha Stewart, un rospetto in gola è rimasto. Le sarebbe piaciuto avere una famiglia più numerosa. Invece di figlia ne ha avuta una sola, Alexis, oggi 50 anni. «Almeno — dice oggi — sto recuperando con i nipoti: Jude e Truman, di 4 e 3 anni». Sorride come se stesse presentandoti uno dei suoi piatti (quasi sempre infallibili), e ti fa capire che più di tanto non si scoprirà.

 

Le sue debolezze, la cuoca più amata d’America, preferisce — quando può — tenerle per sé. D’altronde è diventata celebre anche per le sue repliche ermetiche. Anche a questioni complicate. Come quando nel 2002, ai tempi delle indagini giudiziarie sul suo capitale per una presunta vicenda di insider trading , al conduttore dell’ Early Show che le chiedeva un commento, replicò laconica: «Sinceramente in questo momento voglio solo concentrarmi sulla mia insalata».

 

karlie kloss e martha stewart 2karlie kloss e martha stewart 2

La storia poi sappiamo tutti come è andata: alla fine Martha è stata accusata di aver mentito agli investigatori e ha trascorso alcuni mesi in carcere tra la fine del 2004 e l’inizio del 2005. Le sue foto dell’ingresso in penitenziario hanno campeggiato a lungo sui tabloid di tutto il mondo. Proprio accanto a quelle che la ritraggono, da sempre, nella sua cucina di legno bianco. Eppure il suo celebre sorriso non l’ha mai abbandonata.

 

E a chi le ha chiesto commenti, ha riservato una delle sue famose frasi: «Quel che è successo avrebbe potuto rovinarmi. Invece no». Vero: quando è uscita di prigione le azioni della sua Martha Stewart Living Omnimedia, la società creata nel 1999 per gestire 4 riviste, 4 siti web, 4 programmi televisivi, 13 blog e 11 marchi di merchandising hanno avuto un rialzo. E Martha ha continuato a entrare nelle case degli americani spiegando loro come si tiene il giardino, come si prepara la tavola e come si cucina. «Dynamo», la chiamano negli States: una donna infaticabile. 

MARTHA STEWART MARTHA STEWART


In un certo senso è come se questa signora di 73 anni risorgesse dalle sue ceneri. È una di quelle donne che superano i problemi e i fallimenti senza vedere scalfita la propria immagine. Trasformano il fango in crema di bellezza, et voilà, eccole tornare alla ribalta più forti e floride di prima. Martha Stewart è sopravvissuta a un divorzio, al carcere, anche al caldo torrido di Milano. È a Expo che l’ho avvicinata, tra un cluster e un padiglione, durante il tour organizzato per lei dal suo amico Andrea Illy.

 

Due giorni a Milano per toccare con mano i prodotti delle aziende associate ad Altagamma e visitare, oltre all’esposizione universale, anche l’installazione Panorama in piazza Gae Aulenti, dedicata alle eccellenze italiane. «Non venivo a Milano da anni... è esplosa!», commenta, avvolta nel suo completo di lino bianco. I rimpianti, dicevamo. «Sì, io ho avuto cinque fratelli, mi piace la famiglia nutrita. E non sono riuscita a replicarla. Per fortuna che ci sono i miei nipotini, con cui cerco di passare più tempo possibile. E poi i tanti giovani che lavorano nella mia azienda: mi sento responsabile per loro come se fossero figli miei».

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La sua vera figlia, intanto, in quanto a determinazione ha preso da lei. Dopo anni di tentativi falliti, i bambini li ha avuti con due gravidanze surrogate. Mamma (e nonna) Martha è contentissima: «Sta seguendo le mie orme: in casa cucina per tutti ed è molto brava, anche se lei personalmente segue una stretta dieta vegetariana. Ai piccoli prepara cibo sano: tanto pesce, verdure, frutta. Ma evita di far mangiare loro lo zucchero».

 

Qualche anno fa — era il 2011 — si vociferava qualche dissapore tra le due. Aveva fatto scalpore il libro Whateverland. Learning to live here , in cui Alexis riportava una serie di ricordi d’infanzia poco lusinghieri per Martha: «Se non eseguivo alla perfezione i compiti che mi affidava mia madre in casa, dovevo rifare tutto. Poi mamma non è mai stata molto ben disposta con i miei amichetti. Quando venivano a giocare da me, per esempio, non c’era mai cibo in frigo. E a Natale mi faceva incartare i miei regali, dicendomi soltanto di non guardarci dentro».

usa martha stewart riceve premiousa martha stewart riceve premio

 

Ma alla fine il libro era dedicato alla madre, e riportava anche una sua citazione sulla figlia: «Alexis è la persona che è. È cresciuta con la sua testa». 
 

La vera ferita nella vita di Martha è il rapporto con il marito, naufragato nel 1987: dopo 26 anni di nozze Andrew Stewart, il compagno di college sposato a 20 anni, le chiede il divorzio. Fatalità, nel giorno in cui stava per uscire il suo libro sui matrimoni. Un trauma per la bionda ospite più famosa d’America (anche se nel 2010 la sua ex migliore amica Mariana Pasternak pubblica un libro, The best of friends , in cui dipinge Martha come una moglie dura e sgradevole).

 

Da lì in poi la Stewart si butterà a pesce sul lavoro: nel 1990 esce la sua prima rivista, Martha Stewart Living , e dal 1993 cominciano le apparizioni in tv. I suoi ritmi diventano leggendari: mai più di quattro ore di sonno per notte, colazione con un «green juice». E poi via a farsi venire idee per allestimenti, prodotti, ricette. Con tutti i pro e i contro del successo.

 

Martha StewartMartha Stewart

Più la notorietà cresceva, più Martha diventava bersaglio dei comici: da Jay Leno a David Letterman, le sue manie di perfezionismo hanno prestato il fianco a centinaia di gag. Ma lei, ragazza di umili origini polacche, abituata a dividere il letto con la sorella e a fare la modella per pagarsi gli studi, delle prese in giro se ne è sempre infischiata: «La mia regola? Lavorare duro per essere i migliori nel proprio campo». 
 

La sua vita è la parabola della self-made woman . E i progetti non sono finiti: dopo il «Martha Stewart cafè» inaugurato pochi mesi fa a New York nel palazzo in cui ha sede la sua holding, l’idea ora è aprire un ristorante. Ma i momenti migliori, confessa, sono quando i nipoti le chiedono: «Nonna fai come in tivù? Ci prepari i biscotti?». Anche se hanno lo zucchero. 

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