dutoit

MOLESTIE IN SI MINORE – MATTIOLI: IL MAESTRO SVIZZERO 81ENNE CHARLES DUTOIT ACCUSATO NEGLI USA DA 3 CANTANTI E UNA MUSICISTA – CANCELLATI TUTTI I CONCERTI, IL DIRETTORE D’ORCHESTRA SI RIFIUTA DI COMMENTARE - LA MEZZOSOPRANO SBATTUTA AL MURO NEL CAMERINO DAL MAESTRO CHE LE AVREBBE INFILATO LA LINGUA IN BOCCA, PRESO LA MANO E…

dutoit

Alberto Mattioli per La Stampa

 

L’effetto-Weinstein dilaga e ogni giorno anche nel mondo della musica «classica» si scopre un molestatore vero o presunto. Inevitabile che il ruolo tocchi principalmente ai direttori d’orchestra, le figure più potenti, autorevoli e talvolta autoritarie dell’ambiente.

 

E così, dopo il glorioso James Levine, accusato di aggredire ragazzini, nel mirino finisce un altro grande vecchio del podio, Charles Dutoit, 81 anni, svizzero ma di carriera soprattutto americana. Scandalo eterosessuale, questa volta: lo hanno denunciato a mezzo stampa tre cantanti e un’altra musicista. 

 

Si tratta di accuse molto dettagliate e, secondo l'Associated Press che le riferisce, suffragate da numerosi riscontri di colleghi e altri presenti. Ma, di certo, anche a scoppio ritardato. il primo episodio risale infatti al marzo del 1985, più di trentadue anni fa, vittima un soprano celebre, Sylvia McNair, che all’epoca provava con Dutoit e la Minnesota Orchestra la «Messa in si minore» di Bach.

 

dutoit

Luogo dell’aggressione, un ascensore dove, secondo McNair, Dutoit si sarebbe avventato su di lei. Altra vittima, il mezzosoprano Paula Rasmussen, che cantava «Les Troyens» di Berlioz con Dutoit nel 1991 all’Opera di Los Angeles. Fu convocata con l’altoparlante nel camerino del maestro che l’avrebbe sbattuta al muro, le avrebbe infilato la lingua fra i denti e infine le avrebbe preso la mano e se la sarebbe appoggiata sui pantaloni.  

 

Le altre due accusatrici hanno chiesto e ottenuto di rimanere anonime. Le storie, però, sono molto simili. Un’altra cantante sarebbe stata molestata in quattro diverse occasioni, per la prima volta al Performing Arts Center di Saratoga nel 2006 e poi nel 20010 a Filadelfia. Infine, c’è la testimonianza di un’orchestrale. A Chicago nel 2006 la trappola sarebbe scattata durante un pranzo al quale Dutoit l’aveva invitata. 

 

Il maestro, per il momento, si rifiuta di commentare. Ma, in sostanza, è già stato condannato. La Royal Philharmonic Orchestra di Londra ha sospeso Dutoit dalle sue funzioni di direttore principale, precisando però che la misura è stata presa d’accordo con l’interessato, per permettergli di difendersi. Le orchestre americane sono state più spicce. La Boston Symphony ha fatto sapere di «avere interrotto il suo rapporto con Dutoit che non apparirà più come direttore ospite»; idem, la San Francisco Symphony. La New York Philharmonic, la Cleveland Orchestra e la Chicago Symphony hanno invece comunicato che lo stesso Dutoit ha annullato i concerti programmati con loro, rispettivamente cinque in gennaio, tre in febbraio e sei fra marzo e aprile. Tutte le istituzioni, però, sottolineano la natura «molto grave» ed «estremamente scioccante» delle accuse. 

dutoit

 

Ultimi Dagoreport

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN GRAN DA FARE, MA GUARDANDOSI INTORNO NON VEDE STATISTI: NUTRE DUBBI SUL CARISMA DI GENTILONI, È SCETTICO SULL'APPEAL MEDIATICO DI RUFFINI, E ANCHE RUTELLI NON LO CONVINCE – NON SOLO: SECONDO IL PROF NON SERVE DAR VITA A UN NUOVO PARTITO MA, COME IL SUO ULIVO, OCCORRE FEDERARE LE VARIE ANIME A DESTRA DEL PD - NON BASTA: IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE CHE DOVRA' SFIDARE IL REGIME MELONI, SECONDO PRODI, NON DOVRÀ ESSERE IL SEGRETARIO DI UN PARTITO (SALUTAME ‘A ELLY)…

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…