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LA VERSIONE DI MUGHINI -"NON HO DUBBI SUL FATTO CHE APPARTENGO ALLE “ÉLITES” DI QUESTO PAESE, SE NON ALTRO PERCHÉ ENTRO I MURI DI CASA MIA SONO ALLINEATI CIRCA 22MILA LIBRI, MA ANCHE PERCHÉ SONO FRA I 100MILA MAGGIORI CONTRIBUENTI FISCALI ITALIANI. DETTO QUESTO, PRIMA SI CASSA DAL PARLARE COMUNE IL TERMINE “ÉLITE” E MEGLIO È. TANTO NON SIGNIFICA NIENTE…" - CONSIGLIO DI LETTURA: IL LIBRO DI GIACOMO PAPI (“IL CENSIMENTO DEI RADICAL CHIC”)
Giampiero Mughini per Dagospia
Caro Dago, ti confesso che non ne posso più di questo gran parlare delle élites italiane, se sì o no loro siano particolarmente responsabili della angosciante situazione del nostro Paese, se sì o no abbiano intenzione di ravvedersi e riconoscere le loro responsabilità. Non ne posso più innanzitutto perché non sono bene quali siano i misuratori che indicano l’appartenenza alle élites di Tizio o di Caio.
Alessandro Baricco ha scritto che l’avere in casa più di 500 libri fa di te un membro delle élites. Il professor Piero Ignazi, ex direttore della rivista “Il Mulino” e ragguardevolissimo tra i nostri intellettuali, indica (in un’intervista pubblicata oggi dal “Fatto”) che le élites italiane sono “quelle persone con alto livello di istruzione e di reddito, che rivestono posizioni centrali nella vita politica ed economica”
GIAMPIERO MUGHINI E I SUOI LIBRI
Ossia, mi pare di capire, gli alti dirigenti delle aziende pubbliche, i manager che stanno al vertice del sistema bancario, i medi e grandi imprenditori privati che rischiano del loro, direttori e vicedirettori dei canali televisivi a larga diffusione, la fascia alta dei professionisti (architetti, medici, notai). Gente così. Gente di cui non sono sicuro che abbiano delle biblioteche superiori ai 500 libri. Non ricordo dove ho letto che la buona parte degli avvocati italiani sono in grado sì e no di intendere l’editoriale di prima pagina di un grande giornale. E ancora, è più “élite” il direttore del “Fatto” (un giornale che vende poco più di 30mila copie) o il direttore della “Gazzetta dello Sport” (che ne vende 160mila)?
Sono invece totalmente d’accordo con Giacomo Papi, un giornalista e scrittore di cui “La Repubblica” di oggi anticipa un brano di un suo libro (“Il censimento dei radical chic”) che mi precipiterò a comprare, e cioè che prima si cassa dal parlare comune il termine “élite” e meglio è. Tanto non significa niente. (“Il compito delle élites non è elevare le masse, è abbassarsi al loro livello” scrive sapidamente Papi.)
GIAMPIERO MUGHINI E I SUOI LIBRI
E invece lo stesso professor Ignazi, nell’intervista che ho citato, mette il termine “élite” prepotentemente al centro del suo ragionamento. Al giornalista del “Fatto” dice che le “élites” sono ben soddisfatte - “ si sentono più al sicuro” - dell’uomo di governo Matteo Salvini, “che per loro va benissimo”. Ad esempio è uno che non minaccia minimamente gli evasori fiscali. Molto migliori di lui sono i 5Stelle, il cui reddito di cittadinanza è un’ottima cosa e va realizzata purché bene. I 5Stelle, dice bene Ignazi, sono il corrispondente nostrano dei “gilets jaunes”; il Pd ha fatto male a non allearsi con loro. L’importante, continua Ignazi, è difendere lo “Stato sociale” dal neo-liberalismo.
Mah. Personalmente non ho dubbi sul fatto che appartengo alle “élites” di questo Paese, se non altro perché entro i muri di casa mia sono allineati circa 22mila libri, ma anche perché sono fra i 100mila maggiori contribuenti fiscali italiani. Detto questo, me ne strafotto di tutto e di tutti se non dei miei doveri di cittadino repubblicano che dal neo-liberismo (Quale? Dove? Quando? Quale legge? Quale facilitazione amministrativa o fiscale?) non ha mai avuto il benché minimo vantaggio. Di quali responsabilità stiamo cianciando? Ciascuno risponde solo di se stesso e non del gruppo sociale cui appartiene. Ciascuno di noi si guarda allo specchio e sa bene che cosa vede. Ho appena finito di pagare fino all’ultimo euro gli acconti fiscali del 2018. Di quale sciatteria o malefatta o irresponsabilità dovrei sentirmi colpevole? Altro che le “élites” che si sentono protette da Salvini.
UN GIOVANE GIAMPIERO MUGHINI CON UNA BELLA BIONDA
libro di giampiero mughini
GIAMPIERO MUGHINI