ivano marescotti

IL NECROLOGIO DEI GIUSTI – IVANO MARESCOTTI ERA CAPACE DI PASSARE DALLA COMPLESSA LETTURA IN ROMAGNOLO DELLE POESIE DI RAFFAELLO BALDINI AL TEATRO DI CECCHI E MARTONE, DAL CINEMA REALISTICO DI MARCO RISI O LUCHETTI A QUELLO COMICO GROTTESCO DI ROBERTO BENIGNI. FINO A ESPLODERE COME PARTNER COMICO IDEALE DI CHECCO ZALONE, L’UOMO DI POTERE UN PO’ TROMBONE CHE SUBIVA I LAZZI DEL COMICO. L’UOMO CHE SUBISCE. CI VUOLE UN GRANDE TALENTO PER SOSTENERLO… - VIDEO

 

Ivano Marescotti rip

Marco Giusti per Dagospia

 

Ivano Marescotti 2

Perdiamo anche Ivano Marescotti, 77 anni, preparatissimo attore di cinema, teatro, tv, capace di passare dalla complessa lettura in romagnolo delle poesie di Raffaello Baldini al teatro di Carlo Cecchi, Mario Martone, Leo de Berardinis, dal cinema realistico di Marco Risi o Daniele Luchetti e Marco Tullio Giordana a quello comico grottesco di Roberto Benigni.

 

Fino a esplodere come il partner comico ideale di Checco Zalone in “Cado dalle nubi” e “Che bella giornata” di Gennaro Nunziante, l’uomo di potere un po’ trombone che subiva i lazzi del comico. In “Cado dalle nubi” è il leghista che nella festa di partito si sente cantare “Gli uomini sessuali” da Checco e scoprirà che nell’ampolla contenente le acque del fiume Po c’è ben altro che acqua.

 

 

Ivano Marescotti e Checco Zalone

Basta vedere la faccia di Ivano Marescotti per ridere nei film di Checco, perché sappiamo sempre come andrà a finire. Il suo è il ruolo che nei film di Laurel & Hardy spettava a grandi comici come James Finlayson o a Billy Gilbert. L’uomo che subisce. Ci vuole un grande talento per sostenere questo ruolo. Credo che Marescotti lo avesse imparato sui set dei film di Roberto Benigni, “Il mostro” e “Johnny Stecchino”, mentre costruisce nei film diretti da Sandro Baldoni, come “Strane storie” un modello di grottesco quasi da cartoon dove la rabbia del personaggio cresce fino a esplodere. Che è un altro procedimento delle comiche americane, lo “slow burn”.

 

 

Ivano Marescotti Hannibal

Nato nel 1946 a Villanova di Bagnocavallo, decide di fare l’attore a tempo pieno solo dopo aver passato dieci anni nell’ufficio urbanista del comune di Ravenna. Fa di tutto, teatro, cinema e tv. Passa da “La neve nel bicchiere”, film tv di Florestano Vancini girato a Ferrara a “Ladies a gentlemna” di Tonino Pulci con Anja Pieroni e Maurizio Micheli, da “La cintura” di Giuliana Gamba con Eleonora Brigliadori a “L’aria serena dell’Ovest” di Silvio Soldini. Frequenta il cinema impegnato, “Il portaborse” di Daniele Luchetti, “Il caso Martello” di Guido Chiesa, “Il muro di gomma” di Marco Risi, ma anche il cinema comico di Roberto Benigni, “Johnny Stecchino” e “Il mostro”.

 

IVANO MARESCOTTI IN JOHNNY STECCHINO

Con una faccia ossuta, dura, la pronuncia perfetta, diventa l’interprete ideale di un cinema dove si passa con estrema facilità dal dramma alla commedia, dal realismo al comico. Lo si nota protagonista in “Strane storie” di Sandro Baldoni, dove ha modo di scatenare le sue doti di interprete grottesco.

 

Ma è attivo anche nel cinema internazionale, visto che lo troviamo in “Il talento di Mr Ripley” di Anthony Minghella, “Hannibal” di Ridley Scott e “King Arthur” di Antoine Fuqua con Clive Owen, che rafforzano il suo status di attore perfetto per qualsiasi ruolo.

 

 

 

 

Ivano Marescotti King Arthur

Diventa popolarissimo con le apparizioni a fianco di Checco Zalone, “Cado dalle nubi” e “Che bella giornata”, al punto che Neri Parenti lo chiama per uno dei tardi cinepanettoni, “Vacanze di Natale a Cortina”. Farà ancora qualche film e qualche serie in tv, ma negli ultimi anni, forte anche del successo cinematografico, si era impegnato soprattutto nella lettura delle poesie di Raffaello Baldini, nello studio e nell’insegnamento del romagnolo. Si era sposato, in questi ultimi anni, con cerimonia in romagnolo.

ivano marescottiIVANO MARESCOTTI ROBERTO BENIGNI - JOHNNY STECCHINO ivano marescotti checco zaloneivano marescottiivano marescotti foto di baccoIVANO MARESCOTTI Ivano Marescotti 4

Ultimi Dagoreport

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?

giorgia meloni gioventu meloniana

DAGOREPORT -  NEL GIORNO DELLA MEMORIA LA MELONI HA SORPRESO FACENDO UNA BELLA ACROBAZIA SUL FAMIGERATO VENTENNIO: “SHOAH, UNA TRAGEDIA OPERA DI NAZISTI CON COMPLICITÀ FASCISTA” - LA DUCETTA CERCA DI EVOLVERSI IN SENSO LIBERALE? PROSEGUIRÀ TOGLIENDO LA “FIAMMA TRICOLORE” POST-FASCISTA DAL SIMBOLO DI FDI? - INTANTO, UNA DICHIARAZIONE CHE DIMOSTRA COME L’UNDERDOG ABBIA GRAN FIUTO POLITICO E  CAPACITÀ DI MANOVRA PER NEUTRALIZZARE LO ZOCCOLO NOSTALGICO DI FRATELLI D’ITALIA - SECONDO: DI FRONTE ALLA IMPETUOSA AVANZATA DELLA TECNODESTRA DI MUSK E TRUMP, LA CAMALEONTE GIORGIA HA CAPITO CHE NON HA ALCUN BISOGNO DI METTERSI IL FEZ IN TESTA. QUINDI VIA DI DOSSO NON SOLO LE SCORIE DEL FASCISMO, A CUI LA SINISTRA SI ATTACCA PER SPUTTANARLA, MA ANCHE MANDANDO IN SOFFITTA POPULISMO E SOVRANISMO E CAVALCARE L’ONDA DELLA TECNODESTRA - L’ABILITÀ DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA È DI SAPER GIRARE LA FRITTATA SEMPRE A SUO FAVORE, AVVANTAGGIATA DA UN’OPPOSIZIONE EVANESCENTE, ANNICHILITA DALLA SCONFITTA

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA… PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE AD ATTIVARE L'INDAGINE È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…