alessandro sallusti vs. massimo giletti

“PUTIN? UNO STRONZO. IL CREMLINO? CONFERMO CHE È UN PALAZZO DI MERDA” – SECONDO ROUND DELLO SCONTRO TRA ALESSANDRO SALLUSTI E MASSIMO GILETTI A “NON È L’ARENA” - DOPO ESSERSI FATTO BULLIZZARE DALLA PORTAVOCE DI LAVROV, IL CONDUTTORE SI FA ASFALTARE DI NUOVO DAL DIRETTORE DI “LIBERO”, CHE LO ACCUSA DI ASSOLVERE LA PROPAGANDA RUSSA: “NON SIAMO A 'BALLANDO CON LE STELLE'. BISOGNA PRENDERE POSIZIONE. STAI DICENDO LE STESSE COSE CHE HA DETTO MARIA ZAKHAROVA. NON PUOI DIRE DI AVER AVUTO CON CONFRONTO CON LEI. ERA SOLO PROPAGANDA RUSSA CHE COLPEVOLIZZAVA L'OCCIDENTE” - VIDEO

 

Benedetta Vitetta per “Libero quotidiano”

 

alessandro sallusti vs. massimo giletti 4

Dopo l'abbandono dello studio della scorsa settimana, ieri sera- sempre in diretta su La7 - è andato in onda un nuovo confronto tra Massimo Giletti, giornalista e conduttore di Non è l'Arena, e il direttore di Libero, Alessandro Sallusti. E così, in attesa dei risultati di referendum e amministrative, i telespettatori hanno assistito a un altro faccia a faccia di fuoco.

Giletti (ieri sera non più a Mosca ma in Italia, ndr) è subito ritornato alla frase choc urlata per ben due volte da Sallusti domenica scorsa chiedendogli se voleva ribadire che il Cremlino è "un palazzo di m...".

 

alessandro sallusti vs. massimo giletti 5

«Sì, assolutamente» ha confermato serenamente il direttore «perché in quel luogo oggi si sta decidendo di sparare su civili, donne e bambini, di affamare popolazioni, ma in un recente passato si sono architettate purghe e pulizie etniche. Quindi sì, non è un bel posto, è un posto sporco e che trasuda sangue da tutte le pietre».

Il confronto tra Giletti e Sallusti è poi proseguito tornando esattamente sulle polemiche della passata trasmissione che, tra l'altro, ha portato bene agli ascolti della rete.

massimo giletti 3

 

IL GIUDIZIO SU PUTIN «Putin ha ammazzato da sempre, purtroppo, forse noi occidentali abbiamo chiuso gli occhi davanti a quello che hanno sempre fatto» ha proseguito Giletti stuzzicando il collega Sallusti che non ha avuto tentennamenti: «Negli ultimi anni ho pensato che Putin stesse cercando di raddrizzare un po' le cose, ma oggi prendo atto che è in scia coi personaggi che l'hanno preceduto e che, quindi, continua, la maledizione di quel palazzo. Ma alla terza volta che ammazza, ora gli dico che è uno stronzo». E a questo punto è Sallusti a partire all'attacco nei confronti del conduttore: «Continuare a far quello che stai facendo tu stasera, dicendo, siccome noi abbiamo fatto una porcata in Iraq...». Ma Giletti lo interrompe subito e in modo anche parecchio seccato: «Ma questo lo dici tu, io non lo penso, come faccio a pensare una cosa così grave...».

alessandro sallusti vs. massimo giletti 2

 

E qui, approfittando della pausa dell'avversario-giornalista, Sallusti affonda il colpo e gli chiede di scegliere da che parte stare: «Tu, Massimo, stasera stai dicendo le stesse cose che ci ha detto lei (Maria Zakharova, la portavoce di Lavrov, intervistata domenica per oltre un'ora da Giletti, ndr) la volta scorsa: voi occidentali avete fatto guerra sporca e allora perché rompete le palle a noi? Ogni volta bisogna scegliere da che parte stare. Qui non siamo a Ballando con le stelle, in questa trasmissione si parla di cose molto serie» ha prosguito Sallusti accusando l'interlucore di assolvere la propaganda russa.

alessandro sallusti vs. massimo giletti 1 copia

 

«Starò sempre dalla parte dell'Ucraina invasa, ma detto ciò non accetto il pensiero unico americano. Le Borse di venerdì sono crollate e la fatica di arrivare a fine mese si sta avvertendo. Se questa guerra non finisce, finisce male» replica stizzito Giletti.

Davanti a cui il direttore di Libero quasi si indigna parlando di «pura e semplice demagogia» quella utilizzata dal noto anchorman de La7.

alessandro sallusti vs. massimo giletti 1

 

«Non puoi dire di aver avuto con confronto con la Zakharova, perchè quello che è andato in onda la passata settimana è stato semplicemente un monologo. Era solo propaganda russa che, per di più, colpevolizzava l'Occidente e l'Italia in primis».

L'ultimo appunto del direttore arriva sul proprio sul finale quando fa notare che i russi definiscono quello di Kiev, un regime. «Non lo è affatto e da anni non lo è». Se mai la Russia non è una democrazia. «Ma una democratura» spiega.

 

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