streep trump clinton

1. LO SCRITTORE GAY TALESE SFANCULA MERYL STREEP: “SONO STANCO DI SENTIRE GENTE DELLO SPETTACOLO CHE USA LE CERIMONIE DI PREMIAZIONE PER FARE SERMONI POLITICI. SE VOGLIONO GUIDARE IL PAESE SI PRESENTINO ALLE ELEZIONI, COME HANNO FATTO REAGAN E SCHWARZENEGGER. CON QUESTE USCITE OTTENGONO IL RISULTATO OPPOSTO, PERCHÉ RAFFORZANO IL RISENTIMENTO DEGLI ELETTORI DI DONALD TRUMP VERSO LE ÉLITE LIBERAL”

 

1. DOPO MEDIA E SILICON VALLEY ANCHE LE STAR DEL CINEMA SI SCHIERANO CONTRO TRUMP

Paolo Mastrolilli per la Stampa

 

la streep ai golden globesla streep ai golden globes

La guerra tra Hollywood e il nuovo presidente Trump è stata dichiarata ufficialmente domenica sera, con il discorso di Meryl Streep alla cerimonia di premiazione dei Golden Globes. Ora si tratta di vedere se la vincerà ancora lui, come ha fatto a novembre nelle elezioni parlando alla pancia dell' America, o se la resistenza del mondo liberal riuscirà a indebolirlo.

………..

Il problema è capire se le uscite come quella della Streep aiutano o danneggiano la sua causa.

 

trump sbeffeggia i disabilitrump sbeffeggia i disabili

Donald ha vinto le elezioni contro l' establishment, e i suoi sostenitori erano risentiti in particolare con le élite, l' 1% più ricco del Paese, i liberal di New York e della California che vivono nel privilegio e pretendono di dettare l' agenda al resto del Paese. Sentire una ricca attrice, che usa la ricca serata per la celebrazione della sua categoria come tribuna contro il presidente, farà cambiare idea agli elettori di Trump, o li convincerà ancora di più di aver scelto bene?

 

E i moderati, i centristi, gli incerti, quelli che magari si erano rassegnati a votare Donald solo all' ultimo momento nel segreto dell' urna, rimpiangeranno di averlo fatto dopo la tirata di Meryl, o si sentiranno più confortati nella loro decisione?

GAY TALESEGAY TALESE

Lo scontro tra queste due Americhe comunque è iniziato, e durerà per i prossimi quattro anni.

 

TALESE: BASTA SERMONI POLITICI

P. Mas. per la Stampa

 

Gay Talese, come d' abitudine, va controcorrente: «Sono stanco di sentire gente dello spettacolo che usa le cerimonie di premiazione per fare sermoni politici. Se vogliono guidare il Paese, si presentino alle elezioni, come avevano fatto Ronald Reagan e Arnold Schwarzenegger. Con queste uscite, peraltro, ottengono il risultato opposto a quello voluto, perché rafforzano il risentimento degli elettori di Trump verso le élite liberal».

la platea milionaria dei golden globesla platea milionaria dei golden globes

 

Cominciamo dalla sostanza del discorso fatto da Maryl Streep durante la premiazione dei Golden Globes. Come lo giudica?

«Non lo giudico, perché il punto non è questo. Il problema non è condividere o meno le sue parole, ma il modo e la situazione in cui sono state pronunciate».

 

Lei fa lo scrittore e il giornalista, e negli Usa il Primo emendamento della Costituzione garantisce la libertà di espressione a lei e a tutti, inclusi i neonazisti, chi brucia la bandiera, o chi vuole pubblicare pornografia. Perché un'attrice non dovrebbe dire quello che pensa?

MERYL  STREEP IMITA TRUMP MERYL STREEP IMITA TRUMP

« Certo che può farlo, ma il problema è il contesto. I Golden Globes, come gli Oscar, sono una cerimonia organizzata per celebrare i migliori film dell'anno. Perché devono essere trasformati in una tribuna politica? Perché un'attrice, che oltretutto non ha presentato un film su questi temi e quindi non avrebbe una ragione diretta per discuterli, dovrebbe usare la piattaforma offerta da una premiazione per giudicare la presidenza degli Stati Uniti? Ha tutto il diritto di esprimere la sua opinione, ma in un altro contesto. Così, invece, tutto diventa una photo opportunity».

MERYL STREEP IMITA TRUMP MERYL STREEP IMITA TRUMP

 

Quale sarebbe il contesto adatto? « Ognuno può parlare della direzione del Paese dove crede, se però queste persone hanno voglia di fare politica, sono libere di candidarsi. Dal mondo dello spettacolo sono già emersi personaggi come Ronald Reagan e Arnold Schwarzenegger, e per certi versi si può sostenere che lo stesso Trump proviene almeno in parte da questa esperienza. Naturalmente gli attori sono grandi comunicatori e hanno il vantaggio della popolarità. Se vogliono usare queste doti nella politica, però, dovrebbero farlo attraverso la candidatura, come ha fatto appunto il Presidente eletto».

 

Ma se una persona ritiene che l' America stia andando in una direzione pericolosa, non dovrebbe sfruttare ogni occasione per denunciare i rischi?

«Io penso che le uscite come quella di Meryl Streep danneggiano la sua stessa causa, perché rafforzano la convinzione di chi ha votato Trump. Gli elettori del nuovo presidente lo hanno scelto proprio contro l' establishment, che nella loro mente include le élite liberal come quella di Hollywood. Prendendo una posizione così netta, e sfruttando una sede non appropriata a cui gli altri cittadini non hanno accesso, la Streep ha confermato tutti questi pregiudizi. Forse ha soddisfatto chi era già contro Trump, ma non credo che abbia fatto altri proseliti, e invece ha solidificato le convinzioni dei suoi elettori».

MERYL STREEP MERYL STREEP

 

3. L’IPOCRISIA DI MERYL STREEP

Piers Morgan per “Mail On Line”

 

Oh no Meryl, anche tu? Proprio quando pensavo avessimo finito con gli istrioni che odiano Trump, ecco che la più grande star di Hollywood si unisce alla moda e infilza con un altro stiletto il Presidente-eletto, dieci giorni prima dell’inaugurazione.

 

Chiariamo subito una cosa: io amo Meryl Streep. E’ la più grande attrice della storia (e non come ha ipocritamente twittato Trump ‘la più sopravvalutata di Hollywood’). E, per esperienza personale, posso dire che è anche una donna deliziosa, incredibilmente intelligente, calorosa, divertente e perbene. Un modello perfetto per gli attori e per le femministe. Perciò, quando lei parla, il mondo ascolta.

meryl streep e il discorso contro trump meryl streep e il discorso contro trump

 

Ai Golden Globes ha ritirato il premio e approfittato per sferrare un attacco personale a Trump. Ha iniziato dicendo: «Voi, stampa estera, e tutti noi in questa sala, apparteniamo ai segmenti più diffamati dalla società americana» e la telecamera ha inquadrato centinaia di ricchi, i più privilegiati della società americana, seduti e con indosso abiti da 20.000 dollari, che ridevano ad alta voce per questo orribile vittimismo.

MERYL STREEP COME DONALD TRUMP
MERYL STREEP COME DONALD TRUMP

 

streep in piedi per polanskistreep in piedi per polanski

Ha aggiunto che “se cacciassimo da Hollywood tutti gli stranieri e la gente che viene da fuori, non resterebbe nulla da guardare se non il football e le arti marziali. Che non sono arti”. Wow. Non sentivo una simile snobberia elitaria da quando Hillary Clinton etichettò i sostenitori di Trump ‘un branco di miserabili’. Per sua informazione, Ms Streep, milioni di normali americani amano il football e sarebbero felici di guardarlo al posto del prossimo film di Woody Allen.

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”