SEGRATE BOLLENTI - AVANZA LA TRATTATIVA SULLA FUSIONE MONDADORI-RIZZOLI, CON LA CAINANA MARINA CANDIDATA A DIRIGERE IL TUTTO - IL DOSSIER DELLA DIREZIONE DEL “CORRIERE”, TRA MARIOPIO CALABRESI, CAZZULLO, E VARIE FIRME

Silvia Truzzi per “il Fatto Quotidiano

 

confalonieri con marina e piersilvio berlusconi confalonieri con marina e piersilvio berlusconi

   La frase è questa: “L’editoria è uno strano mestiere. Usa lo spirito per fare soldi, e i soldi per fare lo spirito”. Solo che di questi tempi (secondo Nielsen, il 2014 si è chiuso con un -3,3%, dato che però non tiene conto di eBook e Amazon) fare soldi è difficile. Non è un dettaglio (oppure sì, volendo dare retta ad Aby Warburg, “Nei particolari c’è Dio”) chi quella frase l’ha pronunciata, ovvero Gian Arturo Ferrari, ex ad, reinsediato lunedì scorso sul trono di Segrate come vicepresidente.

 

marina e berlumarina e berlu

Il cambio al vertice esecutivo di Mondadori (fuori Riccardo Cavallero, dentro Enrico Selva Coddè, ingegnere, filosofo, per sei anni direttore generale di Einaudi) è il completamento di una manovra iniziata lo scorso autunno con lo scorporo della divisione libri dell’azienda guidata da Marina Berlusconi. Mossa che è anche la premessa per una grande operazione di cui si sussurra da qualche mese: non ancora una trattativa, ma ben più di un pour parler tra Mondadori e Rizzoli.

 

   Il primo e il secondo gruppo editoriale stanno pensando di stringere un’alleanza per rafforzarsi: insieme sfiorano il 40 per cento del mercato trade, il 25 per cento della scolastica. La filosofia, si parva licet, è quella che ha portato Random House e Penguin a una mega-fusione da 2,5 miliardi di sterline. Nulla che possa preoccupare più di tanto l’Antitrust, comunque una concentrazione di quote di mercato da tenere d’occhio. La formula di questa alleanza è naturalmente allo studio. Non è pensabile che Mondadori abbia qualche interesse a una mera fusione. Lo spin off dell’area libri, il business più redditizio, mira allo sviluppo.

 

GIAN ARTURO FERRARI GIAN ARTURO FERRARI

Traduzione: se Mondadori s’imbarca in quest’avventura, lo fa per comandare. Senza dire che le condizioni di partenza dei due contraenti non sono paragonabili. Nel 2013 i libri Mondadori hanno registrato ricavi per 334,3 milioni di euro e un margine operativo lordo di 46,2 milioni di euro; nello steso anno Rcs libri segna ricavi per 251,8 milioni di euro, con un margine operativo lordo di 4,2 milioni di euro.

 

paolo mieli   nozze carraipaolo mieli nozze carrai

Nei primi nove mesi dell’anno scorso, ultimo dato parziale, il fatturato di Segrate è stato 238,9 milioni (con un margine operativo lordo di 35,8 milioni), mentre i numeri corrispondenti di Rcs sono155,4 milioni e un margine di 1,3 milioni. Le due redditività non sono comparabili. La cosa avrebbe anche una conseguenza politica, perché la famiglia Berlusconi diventerebbe anche il più importante editore di libri.

Mario Calabresi Mario Calabresi

 

   Ma nessun discorso può essere fatto senza considerare il momento delicatissimo che Rcs mediagroup attraversa (al 30 settembre, il risultato netto era -93,1 milioni).

 

   La battaglia di Solferino. Da qui ad aprile si chiariranno molte cose. Intanto la vexata quaestio sulla governance, chi comanda davvero (e dunque chi ci metterà più soldi). Le banche premono, chiedono di ridurre le perdite, vendere l’argenteria: sono loro i maggiori sponsor del “dialogo” con Segrate. Ogni anno bisogna dismettere qualcosa per tappare i buchi: nel 2012 il gruppo aveva detto adieu a Flammarion, casa editrice francese, comprata all’alba del millennio e ceduta a Gallimard per oltre 200 milioni.

 

scott jovanescott jovane

Chi comanda metterà anche una parola definitiva sulla direzione del Corriere della Sera. Alla Fiat, che vuol fare la parte del leone e portare Mario Calabresi da Torino a Milano, potrebbe essere chiesto un ulteriore impegno: vuoi fare il socio di maggioranza, allora sali al 30 per cento e scegli il direttore (sul tavolo, potrebbe esserci un compromesso con Della Valle sulla presidenza , realizzando il sogno di Luca Cordero di Montezemolo). Ipotesi, questa, che vedrebbe confermato l’ad del gruppo, Pietro Jovane. La vendita dei libri servirebbe a finanziare lo sviluppo del brand Gazzetta dello Sport, magari in un senso commercialmente più aggressivo, la produzione di eventi in campo sportivo, dopo l’operazione GazzaBet.

DELLA VALLE E MONTEZEMOLO DELLA VALLE E MONTEZEMOLO

 

Ma non è affatto detto che Fiat sia intenzionata ad aumentare le proprie quote. E per quanto riguarda la direzione del Corriere della Sera, tutto può ancora accadere. Intanto bisognerà capire chi sarà il nuovo inquilino del Colle e pure se sono fondate le voci di una proroga di Ferruccio de Bortoli, magari come direttore editoriale in ticket con Luciano Fontana. De Bortoli però sembra irremovibile dall’idea di lasciare a fine aprile.

 

ALDO CAZZULLO FOTO ANDREA ARRIGA ALDO CAZZULLO FOTO ANDREA ARRIGA

È comunque da escludere che possa continuare la convivenza forzata con l’attuale management , che lo ha elegantemente dimissionato con nove mesi d’anticipo. Sul toto-nomi per via Solferino continuano a fiorire le ipotesi più disparate, peggio che per il Quirinale (qui è più complicato perché non ci sono più patti, né di sindacato né del Nazareno). Oltre al direttore de La Stampa Mario Calabresi, si parla di Paolo Mieli (oggi presidente di Rcs libri), di Enrico Mentana, Carlo Verdelli e di alcune firme del Corriere come Antonio Polito e Massimo Franco. Insieme al più accreditato di tutti: Aldo Cazzullo.

candida morvillocandida morvillo

 

   Cessione dei cartellini. Proprio Cazzullo, autore Mondadori, sta per cambiare casacca. E passare almeno temporaneamente a Rizzoli (qualcuno dice anche per rafforzare la sua candidatura alla direzione di via Solferino) con il prossimo saggio sulla Resistenza, dopo il fortunato La guerra dei nostri nonni (uscito per Le strade blu di Segrate nel 2014).

 

Ma non è l’unico trasloco: Rcs ha appena presentato alla rete dei venditori il nuovo libro-omaggio alla regina dei salotti romani, Maria Angiolillo. Qualcuno è saltato sulla sedia perché il volume è firmato da Candida Morvillo, ex direttrice di Novella 2000 e autrice Rcs, e da Bruno Vespa, icona dei libri Mondadori: una cosa impensabile fino a pochi mesi fa.

 

 

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)