“CARO MICHELE” – “NOI, IL VERO PRESIDIO DELLA LIBERA INFORMAZIONE CHE NON MOLLA” - SVIOLINATA DI PADELLARO A SANTORO, GLI STRACCI SONO VOLATI, MA SOTTO IL TAVOLO

Antonio Padellaro per il “Fatto quotidiano”

 

antonio padellaroantonio padellaro

L’altra sera, a Servizio Pubblico, Michele Santoro citando Diego Della Valle ha detto che “si sta creando una bolla mediatica che ha messo nelle mani di un solo uomo, Matteo Renzi, la democrazia italiana”. È tristemente vero, ma basta che la realtà irrompa nella fiction ed ecco che la bolla comincia a sgonfiarsi. Ieri, mentre nei Tg scorrevano le immagini dei cittadini di Genova che a migliaia spalavano il fango procurato, per la seconda volta in tre anni, non dalla piena di un torrente, ma dalla criminale incuria e comprovata inettitudine di politicanti locali e nazionali da cacciare a calci nel sedere, il premier dando il cinque a qualche passante chissà dove blaterava “non vi lasceremo soli”.

 

Infatti la sola presenza visibile dello Stato nella città sommersa era il capo della Protezione civile Franco Gabrielli che, con il suo giubbottino da combattimento, invece di munirsi di una pala intratteneva all’asciutto i giornalisti ammettendo “valutazioni sbagliate” (naturalmente di qualcun altro) e invitandoli a “non crocifiggere” inetti e mascalzoni. Al termine dell’omelia, don Gabrielli scrutando il cielo ha detto che le previsioni “non sono affatto confortanti”. Come dire: cazzi vostri, io vi ho avvertito.

 

padellaro ferrucci pietro pelu gomez travaglio scanzipadellaro ferrucci pietro pelu gomez travaglio scanzi

Caro Michele, è vero che il renzismo è il frutto di una sfiducia di massa nella democrazia e che, come mi dicono le persone del mondo reale, molti credono in Renzi solo perché non credono più in nulla. Però mi chiedo e ti chiedo: quanto ancora potrà durare questo esercizio illusionistico prima che il monumentale castello di annunci, linee guida, deleghe in bianco e balle varie si sfasci rovinando sulle nostre povere teste? Non me lo auguro affatto. Ma, se e quando ciò dovesse accadere, il giochino dei talk show con gli ascolti taroccati dall’interventismo del garrulo giovanotto di Rignano... puff! Si sgonfierà come un palloncino bucato.

MARCO TRAVAGLIO MICHELE SANTORO MARCO TRAVAGLIO MICHELE SANTORO

 

Ci siamo già passati. Nel ventennio di Arcore la tua televisione è stata spesso l’unica informazione alternativa al blocco di potere compatto intorno al satrapo, quando in Rai chi sgarrava veniva cacciato con un editto, e anche tu ne sai qualcosa. E come dimenticare l’avvento del professor Monti e le sviolinate dell’informazione unica che inneggiava al messia, con l’eccezione del Fatto che non si fece abbindolare? Com’è finita lo sappiamo.

 

Certo, anche se le vendite del nostro giornale sono calate rispetto agli anni del berlusconismo trionfante, quando l’opposizione civile era una febbre che agitava l’Italia, teniamoci strette le nostre 60 mila copie e tu quel milione e mezzo di persone del giovedì sera che, insieme ai conti in ordine (nel generale dissesto dell’editoria), sono il vero presidio della libera informazione che non molla. E, nella bolla, lasciamoci pure i leccaculo e gli untorelli.

MARCO TRAVAGLIO MICHELE SANTORO MARCO TRAVAGLIO MICHELE SANTORO

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...