italia programma di michele santoro

TAGLIE-RAI! VIALE MAZZINI NON HA I SOLDI PER CONFERMARE IL PROGRAMMA DI SANTORO, “ITALIA” - MA NEL PIANO AUSTERITY DEL 2017 RISCHIA DI FINIRE ANCHE “STASERA CASA MIKA” - IN BILICO ANCHE “NEMO”, “AGORÀ ESTATE” E DUE SUPER FICTION - LA RAI PREVEDE UNA PERDITA D’ESERCIZIO DI 60 MILIONI E UN INDEBITAMENTO NETTO DI 510 MILIONI

Aldo Fontanarosa per “la Repubblica”

 

ITALIA PROGRAMMA DI MICHELE SANTOROITALIA PROGRAMMA DI MICHELE SANTORO

In questo momento, la Rai non ha i soldi per confermare - anche nel 2017, così com' è - il programma di Michele Santoro, Italia. I reportage del giornalista piacciono molto, ma la struttura di costi della trasmissione è impegnativa e va ridimensionata. Stessi dolorosi dubbi sullo show Stasera Casa Mika. Un gioiello, ma troppo caro per un' azienda che vede il canone ridursi del 10% - da 100 a 90 euro - da un anno all' altro. Rischia il taglio Nemo, il programma che ha sostituito Virus sulla seconda rete.

 

I conduttori Lucci e Valentina Petrini hanno sedotto i critici, meno i telespettatori che lo guardano a singhiozzo. Agorà Estate forse lascerà il passo a degli spazi d' informazione firmati RaiNews 24 (più economici). Due fiction di profilo internazionale su quattro non saranno più prodotte.

 

enrico lucci nemoenrico lucci nemo

La televisione di Stato inizia un anno difficile sul piano dei conti. Si prevedono una perdita d' esercizio di 60 milioni e un indebitamento finanziario netto a 510 milioni. E allora bisogna risparmiare. Tutte le Direzioni aziendali ridurranno le spese del 15%. E il palinsesto del 2017 avrà programmi anche illustri ridimensionati, addirittura spazzati via dal vento gelido dell' austerità.

 

Dice Rita Borioni, consigliera di amministrazione della Rai: I nomi delle trasmissioni a rischio non li faccio, per riservatezza. Ma un piano di austerità esiste e sta togliendo il sonno a noi consiglieri. Che cosa temiamo? La televisione di Stato potrebbe puntare sui programmi più collaudati, che garantiscono ascolti e pubblicità. A quel punto cadrebbero le trasmissioni nuove, sperimentali, coraggiose che sono il fiore all' occhiello del palinsesto in corso. E poi: produzioni culturali come quelle di Alberto Angela non subiranno contraccolpi. Sono belle e intoccabili anche perché le vendi all' estero. Ma i canali di nicchia possono finire svuotati. E questo sarebbe fatale ad esempio per Rai Cultura, che già non è molto "pervenuta"....

LUCCI MONTANINI petrini NEMOLUCCI MONTANINI petrini NEMO

 

Viale Mazzini cammina sulle sabbie mobili. Il canone nella bolletta elettrica garantisce un gettito copioso. Ma intanto si ridimensiona, nel 2017, a 90 euro.

Questi 90 euro, poi, non entreranno tutti nelle casse della tv pubblica. Lo Stato trattiene per sé la tassa di concessione.

 

Poi l' Iva, poi una fetta del 5% (per il prelievo deciso dal governo Monti). Non solo. La somma recuperata dall' evasione, da quest' anno viene divisa fifty fifty (50 e 50) tra lo Stato e la Rai. Alla fine di questo percorso, Viale Mazzini stima di incamerare tra i 75,81 e i 77,12 euro per abbonato. Molto meno rispetto agli 83,69 del 2016.

 

mika mika

La televisione pubblica inglese, la Bbc, ha ottenuto parecchie certezze dal governo. Per cinque anni - racconta Borioni - potrà contare su un quadro di entrate certo. E questo la rende libera dai dettami del Palazzo. Ma se le certezze non ci sono, se cambia ogni anno il flusso delle risorse, tu sarai molto più condizionabile, molto meno autonomo .

 

Una luce si intravede, però, all' orizzonte. Il governo sembra rinunciare al taglio degli spot per RaiUno. Sarebbe l' effetto di un' interpretazione restrittiva della Legge Gasparri infilata nella nuova Convenzione che affiderà il servizio pubblico tv a Viale Mazzini per i prossimi 10 anni. Se confermata - dice Borioni - la notizia la troverei ottima. Ci spero: il governo ci darebbe un segnale di fiducia. E magari si è reso conto che non era possibile cambiare gli affollamenti della pubblicità con un semplice atto interpretativo .

MIKA ARBOREMIKA ARBORE

Ultimi Dagoreport

luca zaia giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – DI FRONTE ALLO PSICODRAMMA LEGHISTA SUL VENETO, CON SALVINI CHE PER SALVARE LA POLTRONA E' STATO  COSTRETTO AD APPOGGIARE LA LISTA DI ZAIA, MELONI E FAZZOLARI HANNO ORDINATO AI FRATELLINI D’ITALIA UN SECCO “NO COMMENT” - LA PREMIER E IL SUO BRACCIO DESTRO (E TESO) ASPETTANO CHE LE CONTRADDIZIONI INTERNE AL CARROCCIO ESPLODANO E POI DECIDERE IL DA FARSI - PER NON SPACCARE LA COALIZIONE, LA DUCETTA POTREBBE SCENDERE A MITI CONSIGLI, NON CANDIDARE IL “SUO” LUCA DE CARLO E MAGARI TROVARE UN NOME “CIVICO”...

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”

francesco lollobrigida

DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL GIORNO: “QUANTE GUERRE NON CI SAREBBERO STATE DI FRONTE A CENE BEN ORGANIZZATE?”. E TRA UNA CAZZATA E UNA GAFFE, FERMAVA PURE I TRENI - DOPO DUE ANNI DI LOLLISMO SENZA LIMITISMO, QUESTA ESTATE, UNA VOLTA SEGATO DALLA MOGLIE, LA SORELLA D’ITALIA ARIANNA MELONI, È SCOMPARSA LA NOSTRA RUBRICA PREFERITA: “LA SAI L'ULTIMA DI LOLLOBRIGIDA?”. ZAC!, IL SILENZIO È SCESO COME GHIGLIOTTINA SUL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA (PER MANCANZA DI PROVE). DALLA “BANDA DEI QUATTRO” DI PALAZZO CHIGI (LE DUE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI), ERA PARTITO L’ORDINE DI CUCIRGLI L’EFFERVESCENTE BOCCUCCIA (STESSO TRATTAMENTO ALL’ALTRA “PECORA NERA”, ANDREA GIAMBRUNO). A QUESTO PUNTO, NON ESSENDO ANCORA NATO UN MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DEL REIETTO, L’EX STALLONE DI SUBIACO SI E’ MESSO IN TESTA DI FORMARE UN… - VIDEO, TUTTE LE GAFFES!

giorgia meloni marina berlusconi paolo barelli sigfrido ranucci antonio tajani

DAGOREPORT - DOPO LE VIOLENTE POLEMICHE PER LA PUNTATA SU BERLUSCONI-DELL’UTRI-MAFIA, DOMENICA PROSSIMA LA CAVALIERA MARINA POTREBBE PERSINO INVIARE UNA LETTERA DI RINGRAZIAMENTO A RANUCCI - '’REPORT’’ SCODELLERÀ UN SERVIZIO AL VETRIOLO SU PAOLO BARELLI, FEDELISSIMO SCUDIERO DI ANTONIO TAJANI, DEL QUALE DIVENTERÀ PRESTO CONSUOCERO - CON TAJANI RIDOTTO A CAVALIER SERVENTE DELLA DUCETTA, L'IMPERO BERLUSCONIANO HA BISOGNO DI UN PARTITO CON UNA NUOVA E CARISMATICA LEADERSHIP. MA MARINA E PIER SILVIO HANNO TEMPI LENTISSIMI PRIMA DI TRASFORMARE LE PAROLE IN FATTI. NON SONO RIUSCITI NEMMENO A OTTENERE DA TAJANI LA MESSA IN FUORIGIOCO DI BARELLI E GASPARRI - ORA VEDIAMO SE “REPORT” RIUSCIRÀ A DARE UNA SPINTARELLA AL CAMBIO DI GUARDIA DENTRO FORZA ITALIA…

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...