VI RICORDATE DELLA PICCOLA MADELEINE MCCANN? UN DOCUMENTARIO DI NETFLIX RICOSTRUISCE IL CASO DELLA SPARIZIONE DELLA BAMBINA IN PORTOGALLO ATTRAVERSO INTERVISTE CON INVESTIGATORI, GIORNALISTI E AMICI DELLA FAMIGLIA: MA I GENITORI SONO STATI MOLTI CRITICI, TEMENDO CHE POTREBBE OSTACOLARE LE INDAGINE SULLA SCOMPARSA – NELLA SERIE SI FA ANCHE L’INQUIETANTE IPOTESI CHE LA BIMBA…(VIDEO)
Silvia Morosi per “www.corriere.it”
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Uno dei maggiori casi mediatici degli ultimi anni. Da venerdì 15 marzo sarà disponibile su Netflix il documentario «La scomparsa di Maddie McCann», che racconta la storia della piccola Madeleine McCann e della sua sparizione nel maggio del 2007, durante la vacanza con la famiglia, presso il resort sul mare di Praia de Luz in Portogallo.
Diretta da Chris Smith e prodotto da Pulse Films e Paramount Television, la serie di otto puntate — ricorda il Guardian — è stata molto criticata, e gli stessi genitori Kate (qui i diari della madre) e Gerry McCann hanno affermato che potrebbe ostacolare l’indagine della polizia sulla scomparsa della figlia.
Il progetto, commissionato nel 2017, unisce le interviste di più di 40 collaboratori raccolte in 120 ore di girato, video d’archivio e ricostruzioni del caso, presenta interviste con investigatori, giornalisti e amici della famiglia McCann e non mostra alcun contributo dei genitori della piccola. Tra le ipotesi che emergono nella serie anche quella che la piccola sia «ancora viva», dopo essere stata «rapita e venduta da alcuni trafficanti di organi».
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Kate e Gerry McCann hanno rifiutato di prendere parte al documentario, che presenta anche la testimonianza di Goncalo Amaral, un ex capo della polizia che chiarisce come Maddie sia morta e che i genitori ne abbiano falsificato il rapimento: «Qualcuno vicino alla famiglia conosce cosa è successo, ma non parla».
Non abbiamo ancora capito — hanno criticato i genitori — come questo documentario possa aiutare la ricerca di Madeleine e, «dato che c’è un’indagine di polizia in atto, potrebbe potenzialmente ostacolarla. Non faremo ulteriori dichiarazioni o rilasciamo interviste riguardo a questo programma».
Il mistero «sarà risolto nei prossimi anni», si è invece detto certo un alto funzionario di polizia che ha partecipato all'inchiesta, spiegando: «C'è una grande speranza nei progressi tecnologici. Anno dopo anno l'esame del Dna sta migliorando. Anno dopo anno altre tecniche, incluso il riconoscimento facciale, stanno migliorando».
Scotland Yard, che da danni è alla ricerca di Madeleine, ha chiesto al Ministero dell’Interno britannico ulteriori fondi per continuare la ricerca, costata fino ad ora oltre 11,7 milioni di sterline (quasi 14 milioni di euro). Le autorità locali hanno chiarito che la richiesta è stata presa in considerazione.
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