william goldman

IL NECROLOGIO DEI GIUSTI - WILLIAM GOLDMAN, MORTO IERI A MANHATTAN A 87 ANNI, ERA UNA SPECIE DI LEGGENDA NEL MONDO DEGLI SCENEGGIATORI - MA QUANDO HAI SCRITTO FILM COME “TUTTI GLI UOMINI DEL PRESIDENTE”, “BUTCH CASSIDY”, “MISERY”, “IL MARATONETA”, “PAPILLON”, QUANDO HAI VINTO DUE OSCAR PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA, DICIAMO CHE HAI FATTO QUASI TUTTO NEL CINEMA…

Marco Giusti per Dagospia

 

WILLIAM GOLDMAN

Ma quando hai scritto film come Tutti gli uomini del presidente, Butch Cassidy, Misery, Il maratoneta, Papillon, quando hai vinto due Oscar per la migliore sceneggiatura, quando hai lavorato con i registi più grandi di una certa Hollywood, George Roy Hill, Alan J. Pakula, Rob Reiner, John Carpenter, Richard Donner, Clint Eastwood, quando hai guadagnato un milione di dollari per scrivere The Last Action Hero per Arnold Schwarzenegger, diciamo che hai fatto quasi tutto nel cinema. William Goldman, morto ieri a Manhattan a 87 anni, era una specie di leggenda nel mondo degli sceneggiatori.

 

Era stato anche romanziere di gran pregio, e non a caso molti dei suoi film nascono proprio da suoi romanzi, come Il maratoneta, Magic, La storia fantastica, Non si maltrattano così le vecchie signore, mentre da un suo romanzo, Soldato sotto la pioggia, gli arrivarono i primi contatti con Hollywood.

RICHARD ATTENBOROUGH - WILLIAM GOLDMAN - JOE LEVINE

 

Ma a poco più di trent’anni stava già collaborando con un maestro della sceneggiatura e della regia come Joseph L. Mankiewicz al copione di Masquerade, mentre subito dopo firma un bel giallo con Paul Newman, Detective’s Story diretto da Jack Smight. Il film, però, che gli cambia la vita, nel 1970, è Butch Cassidy diretto da George Roy Hill con la coppia Robert Redford e Paul Newman.

 

E’ il suo primo Oscar, e anche il primo dei tanti film che scrisse per Robert Redford protagonista, presto seguito da Il tenerario, sempre di George Roy Hill, e da Tutti gli uomini del presidente di Alan J. Pakula, che gli fece vincere il suo secondo Oscar,e  che rimane forse il suo lavoro più celebre. Furono grandi successi anche Papillon, che riscrisse in segreto, per Franklyn J. Schaffner, e Il maratoneta di John Schlesinger, che nasce da un suo romanzo, entrambi con Dustin Hoffman.

WILLIAM GOLDMAN

 

Fu importante anche l’incontro con il regista inglese Richard Attenborough, per il quale scrisse Magic, il thriller fantastico che portò al successo Anthony Hopkins, e i due kolossal Quell’ultimo ponte e Chaplin. Negli anni ’90 scrisse uno dei fantasy più amati dal pubblico americano, The Princess Bride diretto da Rob Reiner, da noi ribattezzato La storia fantastica, seppe riscrivere per il cinema due romanzi importanti di Stephen King come Misery e Cuori in Antartide, collaborò con John Carpenter per uno dei suoi film più sottivalutati, Le avventure di un uomo invisibile, e con Clint Eastwood per un meraviglioso thriller politico, Potere assoluto.

 

WILLIAM GOLDMAN

Potendo passare d aun genere all’altro con grande facilità, lo troviamo nel mondo del west in Maverick di Richard Donner con Mel Gibson, nella giungla africana in un film che amo molto, Spiriti nelle tenebre di Stephen Hopkins con Michael Douglas e Val Kilmer, e nell’horror con L’acchiapasogni diretto da Lawrence Kasdan. Disse di no alle sceneggiature di Il padrino e Superman, ma collaborò segretamente a Will Huntig per il copione firmato da Ben Affleck e Matt Damon.

 

WILLIAM GOLDMAN

Lavorò molto e sempre con risultati altissimi, spesso arrivando solo per rimettere a posto le cose o senza ricevere la firma sul film, come per I gemelli e The Last Action Hero, La guerra dei Roses. Ma se pensiamo a un grande sceneggiatore della Hollywood della seconda metà del secolo scorso è difficile non pensare a lui. Di tanti registi pensava:

“I registi - anche se vengono descritti dai media come uomini e donne di saggezza e visione artistica, maestri dell'uso sottile del simbolismo - sono quasi sempre un branco di stronzi insicuri”.

WILLIAM GOLDMAN

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…