richard rogers

AHI, TECH! – PIERLUIGI PANZA: “È CHIARO CHE RICHARD ROGERS SIA STATO, CON RENZO PIANO E ALTRI, UNO DEI PIÙ ACUTI INTERPRETI DI QUELL’ESITO DEL RAZIONALISMO CHE VA SOTTO IL NOME DI ARCHITETTURA HIGH-TECH E CHE QUESTA SIA STATA L’ESPRESSIONE PROGETTUALE PIÙ CONFORME AI NOSTRI TEMPI, OVVERO QUELLI DELL’INCESSANTE INNOVAZIONE TECNOLOGICA” – “MA CINQUANT’ANNI DOPO, POSSIAMO DIRE CHE QUESTA STAGIONE NON CI HA CONSEGNATO SOLO LO SPECCHIO MIGLIORE DEI NOSTRI TEMPI, MA ANCHE ALCUNI TRA I PEGGIORI: AVER FATTO DELLA TECNOLOGIA IL VITELLO D’ORO…”

Pierluigi Panza per https://fattoadarte.corriere.it/

 

richard rogers renzo piano centre pompidou

È chiaro che Richard Rogers sia stato, con Renzo Piano e altri, uno dei più acuti interpreti di quell’esito del Razionalismo che va sotto il nome di Architettura high-tech e che questa sia stata l’espressione progettuale più conforme ai nostri tempi, ovvero quelli dell’incessante innovazione tecnologica.

 

ERNESTO NATHAN ROGERS

L’ Architettura high-tech, infatti, rompendo qualsiasi legame con il sistema Beaux-Arts, esibisce la tecnologia come forme espressiva e valoriale: è come andassimo in giro con un telefonino che, anziché rivestito con una “nostra” cover (che è espressione di noi stessi), mostri i microcip che lo fanno funzionare.

 

facciata santa maria del fiore firenze

In questo modo, Richard Rogers andò oltre la posizione dello zio, quell’Ernesto Nathan Rogers in cui il Razionalismo italiano e i suoi interpreti nelle varie “tendenze” vedono il teorico e il didatta dal quale una serie di maestri e gli orientamenti universitari sono derivati.

 

Nascere a Firenze, dove il tema del rivestimento delle facciate trova un suo capolavoro in Santa Maria del Fiore, per esempio, o dove uno spazio pubblico come la Loggia del Lanzi è museo a cielo aperto per giungere al suo opposto (Centro Pompidou o piazza di Scandicci) è frutto di una dura e consapevole dottrina (ideologica?) che faceva i conti con l’industrialesimo risolvendosi nell’adesione alla tecnologia come momento massimo del suo disvelamento e nello spazio libero come area di messa a disposizione in vista che diventi luogo esperito. Da qui anche l’idea della preferenza dell’open-space e dello spazio polifunzionale (Millenium Dome, ad esempio) sulle destinazioni d’uso definite.

 

richard rogers lloyds londra

Questa architettura, diventata a tratti high-snob, ha ricevuto l’incontrastato supporto del mondo finanziario, del quale in fondo sposava un ideale: quello della facile sostituzione dei pezzi, dell’obsolescenza persino di una quasi non-autoralità.

 

Nonché della sua maneggevolezza ad ogni fine: palazzo museo, biblioteca, aeroporto… Era scontato che, più della Francia dove ha prodotto il suo più alto manifesto fosse poi l’Inghilterra e i Paesi che danno un peso minore alla tradizione artistica (come l’Inghilterra e gli Usa) a diventare gioiosa sede del ferro-vetro, con gran sdegno del Principe Carlo.

 

Ma possiamo dire che, cinquant’anni dopo, questa stagione non ci ha consegnato solo lo specchio migliore dei nostri tempi, ma anche alcuni tra i peggiori: aver fatto della tecnologia il Vitello d’oro spogliando l’architettura della sua complessità espressiva vitruviana e palladiana, aver saldato architettura e ingegneria sotto il grande moloc del funzionalismo aver espunto la storia e il sentimento dall’architettura.

centre pompidou

 

Quindi, per quanto di competenza, contribuendo a quel distacco dalla tradizione umanistica europea per un mondo che, in definitiva, era Capitalista e Marxista insieme perché usava i dogmi di entrambi: specializzazione, efficienza, produttività non per individui singoli ma per uomini a una dimensione, collettività anonima, fruitori di open space.

richard rogers lloyds londra richard rogers con la regina elisabetta millennium dome londra richard rogers centre pompidou parigi centre pompidou dall alto three world trade center richard rogers corte europea dei diritti dell'uomo strasburgo quartier generale lloyd's a londra richard rogers lloyds londra

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…