TREMATE, RITORNANO I "SUBPRIME" – 7 MILIONI DI AMERICANI HANNO SMESSO DI PAGARE LE RATE DELLE AUTO COMPRATE IN LEASING E TORNA LO SPETTRO DELLA GRANDE CRISI DEL 2007-2008 – IL MECCANISMO È LO STESSO DELLA BOLLA IMMOBILIARE: I FINANZIAMENTI SONO STATI DATI DA SOCIETÀ SPECIALIZZATE A PRESTATORI SUBPRIME, CIOÈ AD ALTO RISCHIO D’INSOLVENZA – PER GLI ECONOMISTI POTREBBE ESSERE IL PRESAGIO DI UNA NUOVA RECESSIONE
Alessandra Caparello per www.finanzaonline.com
Entro il 2021 gli Usa entreranno in recessione ma già oggi qualche segnale allarmante c’è come quello indicato dalla Fed di New York con il redorc di americani che non pagano le rate per l’acquisto dell’auto. Il presagio funesto arriva da molti economisti interpellati dal NABE, Association for Business Economics, in un sondaggio semestrale di recente pubblicazione. Più di tre quarti degli economisti intervistati prevedono che gli Stati Uniti entreranno in recessione entro la fine del 2021, anche se la maggioranza stima ancora che la Federal Reserve continuerà ad aumentare i tassi d’interesse quest’anno.
Economisti funesti: recessione dietro l’angolo
Il 10% degli economisti interpellati ha previsto l‘inizio della recessione quest’anno, mentre il 42% la rinvia al prossimo. Il 25 per cento si aspetta una contrazione a partire dal 2021, e il restante si aspetta una recessione più tardi del 2021 o non ha espresso alcuna opinione. Le proiezioni arrivano alla vigilia della pubblicazione da parte del Dipartimento del Commercio statunitense della lettura anticipata del prodotto interno lordo del quarto trimestre, ritardato a causa dello shutdown.
Gli economisti del NABE si sono divisi in merito all’impatto del processo di normalizzazione del bilancio della Fed. Interrogato sull’effetto della stretta sui tassi di finanziamento a breve termine, un quinto degli esperti ha detto che non ha visto alcun impatto, per un ulteriore quinto invece ci sarà un aumento dei tassi di 25 punti base, e un altro quinto ha detto che aumenteranno di 50 punti base o più.
Ma sono le politiche commerciali del presidente Donald Trump la principale fonte di preoccupazione per la maggior parte dei relatori. Per il 36 per cento le tariffe esistenti, se rimarranno in vigore, ridurranno la crescita del PIL nel 2019 di 25 punti base, mentre il 26 per cento ha visto una resistenza di 50 punti base e il 15 per cento dei partecipanti al sondaggio infine prevede che la riduzione supererà i 50 punti base. In ogni caso gli economisti si aspettano anche che le tariffe aumentino l’inflazione quest’anno.
Alert FED: milioni di americani morosi con le rate auto
A parte i sondaggi degli economisti che ci siano nuvole all’orizzonte sull’economia a stelle e strisce lo si percepisce anche da un’altra notizia passata in sordina: milioni di americani sono in difficoltà a pagare le rate della propria automobile. Lo dice un nuovo report della Federal Reserve Bank di New York, secondo cui più di 7 milioni di americani hanno raggiunto un grave livello di morosità nel pagamento delle rate della propria auto, almeno di 90 giorni.
L ORO NELLA FEDERAL RESERVE BANK DI NEW YORK
Cosa significa in termini reali lo spiega dalle pagine del Washington Post Heather Long: un altissimo numero persone insolventi indica “solitamente un segnale di difficoltà significativa fra i cittadini americani che hanno un reddito basso e/o fanno parte della working class”. Inoltre la maggior parte dei debitori ha ottenuto il finanziamento da società specializzate nell’auto-finance, cioè i finanziamenti per l’acquisto di automobili, invece che da una banca o una cooperativa di credito.
Secondo il report della Federal Reserve metà dei crediti insoluti delle compagnie di quel settore sono stati concessi a prestatori subprime, il 6,5% dei quali è in ritardo di più di 90 giorni sul pagamento delle rate. Alla fine il numero complessivo dei morosi raggiunge i sette milioni, un record in negativo segno che i guai per molti americani si sono e la barca sta affondando.