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AMARO LUCANO PER SOUMAHORO - LA LEGA ALL’ATTACCO SUGLI INTRECCI TRA IL COSIDDETTO “MODELLO RIACE” DI LUCANO E QUELLO DELLA FAMIGLIA DI SOUMAHORO. IL CONSORZIO AID AL CENTRO DELL'INCHIESTA HA AVUTO SEDE IN QUELLO DELLA COOP IN CALABRIA DI UN IMPRENDITORE, CARMINE FEDERICO, INDAGATO DALLA CORTE DEI CONTI INSIEME ALL'EX SINDACO DI RIACE. FEDERICO HA FIRMATO INOLTRE I BILANCI DELLA SUOCERA DI SOUMAHORO. IL LEGHISTA TRIPODI: "E’ IL SISTEMA LATINA. I FATTI CI STANNO DANDO RAGIONE"

Clemente Pistilli per www.repubblica.it

 

SOUMAHORO LUCANO 1

“Sull’onestà di Aboubakar Soumahoro metto la mano sul fuoco. Ha la mia solidarietà totale”. Di più: “Forse nei prossimi giorni ci vedremo qui a Riace. È una persona distrutta, contro di lui c’è una strategia finalizzata alla denigrazione del valore morale e dell’impegno di una vita”.

 

Esploso il caso delle coop della moglie e della suocera del deputato eletto con Alleanza Verdi e Sinistra, al centro di un’inchiesta della Procura di Latina su tributi evasi, lavoratori non pagati e migranti costretti a vivere in condizioni terribili, sono state ben poche le voci che anche a sinistra si sono levate a difesa del sindacalista diventato parlamentare.

 

L’unico che ha cercato subito di blindare Soumahoro è stato Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, arrestato nel 2018, con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e illeciti nell'affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti a due coop calabresi che impiegavano migranti, e condannato lo scorso anno dal Tribunale di Locri a 13 anni e 2 mesi di carcere per truffa, peculato, falso e abuso d’ufficio, ritenendo che avesse messo su anche una vera e propria associazione per delinquere.

LUCANO SOUMAHORO

 

Tra il cosiddetto “Modello Riace” di Lucano e quello della famiglia di Soumahoro emerge però ora un punto di contatto e a scovarlo è stato Angelo Tripodi, capogruppo della Lega al consiglio regionale del Lazio, il primo a sollevare una serie di dubbi sugli affari della coop Karibu e del Consorzio Aid e a denunciare un "sistema Latina".

 

Il presidente della coop Promidea, Carmine Federico, indagato dalla Corte dei Conti della Calabria insieme a Lucano e ad altri rappresentanti di una serie di cooperative, ipotizzando un danno erariale milionario nella gestione migratoria, è stato impegnato anche nel Consorzio Aid. Il Consorzio – come sostenuto anche da Tripodi – ha avuto la sede legale, dal 2009 al 2014, a Rende, in provincia di Cosenza, allo stesso indirizzo della Promidea. Il 31 dicembre 2009, tra l’altro, quando il Consorzio ha approvato il bilancio su quel documento c’è la firma della presidente Maria Therese Mukamitsindo, suocera di Soumahoro, e dello stesso Carmine Federico, nella veste di segretario. L’emergenza migratoria calabrese – conclude – mi sembra connessa all’accoglienza nel Lazio e a Sezze, ma anche con la Lega Braccianti e i ghetti del foggiano.

ABOUBAKAR SOUMAHORO - MEME BY EMILIANO CARLI

 

La Corte dei Conti della Calabria, alla luce degli accertamenti della Guardia di finanza, ha contestato a Lucano, Federico e altre 40 persone un danno erariale di oltre 5 milioni di euro, relativo a irregolarità negli affidamenti per la gestione dei centri di accoglienza per i migranti in Calabria. Il presidente di Promidea risulta anche nel consiglio direttivo del Consorzio Sfide di Roma, costituito nel 2018 per partecipare agli avvisi di Fondimpresa, essere amministratore della società Inet, presidente del CdA della coop Atlante, amministratore di Promidea Impresa Sociale, e risulta avere quote del Cosenza Calcio.

 

Il Consorzio Aid, al centro dell’inchiesta della Procura di Latina e degli accertamenti dell’Ispettorato del lavoro di Latina, che solo dalle Prefetture di Lecce e Latina ha incassato 2,4 milioni in tre anni, a fronte di sanzioni per soli 38mila euro comminate alla luce di irregolarità riscontrate con 32 ispezioni, rischia ora lo scioglimento.

Liliane Murekatete con la madre, Marie Therese Mukamitsindo

 

Lo ha sottolineato il ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, al termine dei controlli inviati alle coop di Mukamitsindo e Liliane Murekatete, aggiungendo che sono state riscontrate “irregolarità non sanabili”, per “l’assenza di un reale e autentico scambio mutualistico, di partecipazione dei soci alla vita democratica e alle decisioni dell’ente”, e che “è stata accertata la natura di cooperativa e non di consorzio”.

 

"Sostengo da tempo – evidenzia il consigliere regionale Tripodi – che c’è un sistema Latina e i fatti sembrano darmi ragione. Aid ha approvato i bilanci 2012-2014 nella sede di Karibù a Sezze mantenendo la sede legale a Rende. Sono un garantista, però, ci sono processi e inchieste importanti in Calabria, nel Lazio e in Puglia”.

MIMMO LUCANOmarie therese mukamitsindo

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