tiziano renzi matteo luca lotti marroni

'LA PUBBLICAZIONE DELLA TELEFONATA FRA TIZIANO E MATTEO HA FAVORITO L’INDAGATO, CIOE’ BABBO RENZI' - ALBAMONTE, PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI, ESCE ALLO SCOPERTO: E’ STATO VANIFICATO IL LAVORO DEL PM CHE INDAGA SUL CASO, L’INDAGATO PUO’ PRENDERE LE CONTROMISURE

 

Francesco Grigentti per La Stampa

 

EUGENIO ALBAMONTEEUGENIO ALBAMONTE

Auspicavano che non ci fosse un voto di fiducia sulla riforma del processo penale, i magistrati. E se la Camera alla fine affronterà il percorso ordinario, ne saranno felici. «Ovviamente con l' auspicio che le nostre osservazioni trovino spazio in un emendamento». Parla il nuovo presidente dell' associazione nazionale magistrati, Eugenio Albamonte, e usa parole assolutamente rispettose della politica.

 

Presidente, che cosa pensano i magistrati della riforma del processo penale?

«Guardi, si tratta di un provvedimento composito, con molte cose buone. Citerò solo il nuovo approccio alla esecuzione penale, oppure il recupero di efficienza nel processo di appello e di Cassazione. Poi però ci sono alcuni temi che suscitano la nostra inquietudine, e altri che non soddisfano l' avvocatura. Ecco, mi domando se non sia il caso di estrapolare i temi divisivi e di portare a compimento quelli che raccolgono l' apprezzamento generale. Sarebbe comunque una riforma importante».

 

ANDREA ORLANDO  ANDREA ORLANDO

Vogliamo elencarli, i temi che più vi inquietano?

«Ne citerò tre: la prescrizione, le avocazioni da parte delle procure generali, le intercettazioni...».

 

Prescrizione: sostanzialmente il ddl allunga di 3 anni i tempi di un processo.

«Non è la riforma che noi sognavamo. Sarebbe più giusto sospendere del tutto la prescrizione dopo una sentenza di condanna in primo grado. Dopodiché ci rendiamo conto che ci sono attenzioni contrapposte e questa soluzione è quantomeno migliore della situazione attuale».

 

Avocazioni: se nulla accade tre mesi dopo che un pm ha ufficializzato la fine delle indagini, il fascicolo viene avocato dalla procura generale.

«Norma assolutamente cervellotica: se il pubblico ministero ha completato le indagini, non ha alcun interesse a fermarsi. Ciò avviene per i vuoti d' organico tra gli amministrativi, non per inerzia del magistrato. Davvero si vuole credere che spostando i fascicoli da qua a là, ingolfando irrimediabilmente le procure generali, di colpo le cose funzionerebbero meglio?».

 

Intercettazioni: nuove regole sulla pubblicazione di colloqui intercettati, a maggior tutela della privacy di terzi.

MATTEO E TIZIANO RENZIMATTEO E TIZIANO RENZI

«Principio sacrosanto. Anche noi pensiamo che sia un segno di civiltà il rispetto dei terzi, ma anche, mi lasci dire, dell' indagato stesso. Non si capisce perchè il pubblico debba sapere che il tal indagato per corruzione ha l' amante o una malattia... Ci lascia inquieti, però, il riferimento alla "utilizzabilità delle intercettazioni nel contesto delle indagini". E no! Qui andiamo molto oltre rispetto a quanto annunciato. Devo riconoscere, però, dopo l' incontro che abbiamo avuto con il ministro, che siamo più tranquilli perché ci è stato detto che la commissione che redigerà le norme applicative sarà largamente rappresentativa».

 

Scusi, Albamonte, ma con le intercettazioni del processo Consip che finiscono sui giornali, anche quelle più irrilevanti, non pensa che il dibattito alla Camera partirà in salita?

«Sul punto voglio essere chiaro. La legge delega è concepita per regolare alcuni aspetti negativi, quelli che genericamente chiamiamo "violazione della privacy", ma che sono perfettamente legittimi. Non c' è violazione del segreto; siamo nella fisiologia del processo. Altro è quanto sta accadendo in questi giorni, che non posso e non voglio commentare in quanto è in corso un' inchiesta da parte della procura di Roma. Questa è una patologia».

MATTEO E TIZIANO RENZIMATTEO E TIZIANO RENZI

 

Secondo lei, cioè, è normale che certe intercettazioni siano pubbliche, almeno finchè non cambieranno le regole sulla privacy. Non è normale che altre intercettazioni, tipo babbo e figlio Renzi che litigano al telefono, finiscano anzitempo sui giornali.

«Certo. La pubblicazione di queste ultime intercettazioni, ancora coperte da segreto investigativo, è gravissima. È un reato. Non è solo questione di rispetto della persona ma un danno all' inchiesta. Il pm che sta lavorando ha il diritto alla segretezza perchè i soggetti al centro dell'indagine non possano prendere le contromisure».

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…