mario draghi franco gabrielli fabrizio curcio domenico arcuri

ARCANGELO GABRIELLI – L’EX CAPO DELLA POLIZIA NON SARÀ “SOLTANTO” SOTTOSEGRETARIO CON DELEGA AI SERVIZI SEGRETI, MA ANCHE UN SUPER CONSIGLIERE SULLA SICUREZZA NAZIONALE CON L’OBIETTIVO DI GESTIRE VACCINI E EMERGENZA E RIDIMENSIONARE L'EGO DI DOMENICO ARCURI – NON È UN CASO CHE SIA STATO NOMINATO IL SUO BRACCIO DESTRO FABRIZIO CURCIO ALLA PROTEZIONE CIVILE, CHE NELLE INTENZIONI DEL PREMIER DOVRÀ GESTIRE LA CAMPAGNA VACCINALE (E NON SOLO)

 

franco gabrielli fabrizio curcio

NON È UN CASO CHE LA NOMINA DI FABRIZIO CURCIO AL VERTICE DELLA PROTEZIONE CIVILE ABBIA SEGUITO DI APPENA UN GIORNO QUELLA DI FRANCO GABRIELLI A SOTTOSEGRETARIO ALLA SICUREZZA. TRA I DUE L’INTESA È FORTISSIMA DAI TEMPI DEL DISASTRO DELLA COSTA CONCORDIA – DRAGHI E L’EX CAPO DELLA POLIZIA VOGLIONO ACCELERARE SUI VACCINI E RIORGANIZZARE LE STRUTTURE CHE HANNO GESTITO L’EMERGENZA: DAL CTS ALLA GOVERNANCE DELLA STRUTTURA COMMISSARIALE (CITOFONARE ARCURI)

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/curcio-bottega-ndash-non-caso-che-nomina-fabrizio-262398.htm

SERGIO MATTARELLA FRANCO GABRIELLI

 

SICUREZZA NAZIONALE E PANDEMIA: GABRIELLI SI PREPARA ALLA SFIDA

Claudio Antonelli per “La Verità”

 

Notizia di tre giorni fa. Mario Draghi sceglie Franco Gabrielli, già prefetto de L' Aquila, di Roma, direttore di due agenzie d' intelligence e capo della Polizia dal 2016, per il ruolo di autorità delegata ai servizi segreti. Il compito è delicato. A Gabrielli toccherà superare le tensioni accumulate durante gli ultimi tre mesi del Conte bis. Le continue richieste inviate all' ex premier perché mollasse le deleghe sono state parte integrante della caduta di Giuseppi.

 

DOMENICO ARCURI

Al momento però mancano i dettagli dell' incarico e come sempre dentro le sfumature si trovano le vere notizie. In questo caso i dettagli su Gabrielli dovremmo riceverli in via ufficiale non prima di martedì.

 

Quando sarà pubblicato in Gazzetta il decreto che contiene le deleghe ai sottosegretari e nello specifico a chi si occupa dell' intelligence. All' ex capo della Polizia dovrebbero essere affidate anche responsabilità di consigliere sulla sicurezza nazionale con l' obiettivo di affiancare il premier nella gestione del tema più bollente e decisivo del 2021: il superamento della pandemia.

 

DOMENICO ARCURI

Piano vaccinale e interventi anti Covid potrebbero così finire sotto l' occhio vigile di Gabrielli con il risultato di riportare tutto a Draghi e, soprattutto, di creare una figura al di sopra di Domenico Arcuri. In grado di dare l' agenda, correggere, intervenire. Insomma, speriamo rimetta in sesto una macchina che a oggi non ha concluso quasi nulla e che fino all' ultimo si è concentrata sull' apparenza delle primule vaccinali.

 

Il commissario, sempre più silenzioso, sembra così assistere a un depotenziamento del suo ruolo non solo dal basso. Il cambio al vertice della Protezione civile con il ritorno di Fabrizio Curcio a capo del dipartimento è un segnale molto forte. D' altronde a oggi in nessuna occasione ufficiale Draghi sembra mai aver citato Arcuri né in negativo né in positivo.

 

MARIO DRAGHI ALLA CAMERA

Non sappiamo se si tratti di una sorta di damnatio memoriae, ma al di là delle opinioni sui fallimenti gestionali della struttura commissariale, la scelta di incaricare Gabrielli è molto interessante per la prospettiva che offre. Riportare i metodi antipandemici e il piano vaccinale sotto l' ombrello della sicurezza nazionale potrebbe far fare all' Italia un balzo in avanti. Israele fino a oggi ha ragionato così.

 

franco gabrielli foto di bacco

Gli Stati Uniti pure, così come per certi versi anche la Germania. Solo Giuseppe Conte ha messo da parte la Protezione civile e coinvolto l' Esercito mettendolo a disposizione del commissario. Ma, soprattutto, pubblicato il decreto sulle deleghe a Gabrielli, si capirà anche qualcosa in più di quanto Draghi abbia in mente sul futuro del piano vaccinale e di come voglia utilizzare gli apparati dello Stato. Più Protezione civile? Più Esercito? Più intelligence?

MARIO DRAGHI PARLA ALLA CAMERA

Non a caso siamo di fronte a qualcosa di nuovo. L' articolo 3 della legge del 2017 sui servizi di intelligence traccia il perimetro delle competenze del sottosegretario con delega.

Nel farlo specifica che non può avere alcun incarico di governo al di fuori di quello previsto dalla legge stessa.

 

In pratica fino a oggi si è occupato di servizi e basta. Esiste però la possibilità di interpretare la legge in modo estensivo e considerare la delega valida anche per le tematiche di sicurezza nazionale, che ovviamente passano anche al vaglio del Dis, dipartimento informazioni per la sicurezza.

 

franco gabrielli fabrizio curcio 1

Senza contare che su questo fronte Gabrielli si troverebbe già pronto per partire in quarta. Dal 2016 in quanto capo della Polizia presiede anche il dipartimento per la sicurezza pubblica e quindi tutta la filiera civile, più che mai utile in tempi di pandemia. A questo punto, infilato il tassello mancante delle deleghe, al tema della sicurezza pubblica manca solo di chiudere il cerchio facendo ripartire le attività del Copasir, il comitato parlamentare che ha il compito di fare da contraltare alle prerogative governative. Se appare scontato che la presidenza adesso debba andare a un rappresentante della minoranza, resta da capire come si interpreterà il concetto della pariteticità.

 

gabrielli genova 1

Cinque membri spettano all' opposizione e altrettanti alla maggioranza per garantire equilibrio di vedute al comitato. Solo che adesso all' opposizione c' è solo Fratelli d' Italia.

E non è possibile immaginare che tutti i cinque i membri provengano da un solo partito. Entrerà qualcuno del Misto o di «L' alternativa c' è»? Di sicuro c' è l' urgenza.

intervento del capo della polizia franco gabrielli foto di bacco (2)

 

 Non sono stati sentiti né Luigi Di Maio sul Congo né Matteo Renzi su Barr né Conte e Casalino sulla liberazione dei pescatori in Libia. Rileggendo l' intervento in Aula di Enrico Borghi, membro del Comitato, sull' assassinio dell' ambasciatore Luca Attanasio, si comprende la fretta di definire la partita della pariteticità per evitare che i passaggi di testimone tra ex rappresentanti dell' opposizione possano lasciare in stallo il Comitato.

DOMENICO ARCURI E LA MASCHERINA CONSUMATAfranco gabrielli FRANCO GABRIELLIfranco gabrielli prefetto di roma (2)franco gabrielli foto di bacco

Ultimi Dagoreport

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO… 

picierno bonaccini nardella decaro gori zingaretti pina stefano dario antonio giorgio nicola elly schlein

DAGOREPORT - A CONVINCERE GLI EUROPARLAMENTARI PD A NON VOTARE IN MASSA A FAVORE DEL PIANO “REARM EUROPE”, METTENDO COSI' IN MINORANZA ELLY SCHLEIN (E COSTRINGERLA ALLE DIMISSIONI) È STATO UN CALCOLO POLITICO: IL 25 MAGGIO SI VOTA IN CINQUE REGIONI CHIAVE (CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, TOSCANA E VENETO) E RIBALTARE IL PARTITO ORA SAREBBE STATO L'ENNESIMO SUICIDIO DEM – LA RESA DEI CONTI TRA “BELLICISTI” E “PACIFINTI”, TRA I SINISTR-ELLY E I RIFORMISTI, È SOLO RINVIATA (D'ALTRONDE CON QUESTA SEGRETERIA, IL PD E' IRRILEVANTE, DESTINATO A RESTARE ALL'OPPOSIZIONE PER MOLTI ANNI)