theresa may balla

BALLANDO SULL'ORLO DEL PRECIPIZIO - LA VISPA THERESA ENTRA A PASSO DI DANZA, SE COSÌ SI PUÒ CHIAMARE IL SUO MUOVERSI LEGNOSO E SCOMPOSTO, PER IL DISCORSO DI CHIUSURA DEL CONGRESSO TORY: ''FUORI DALL'UNIONE EUROPEA AVREMO UN FUTURO RADIOSO''. IN REALTÀ NESSUNO SA COME SARÀ LA BREXIT, LEI STA PER ESSERE COLPITA DA UNA MOZIONE DI SFIDUCIA E BORIS VUOLE SOFFIARLE LA POLTRONA. LET'S DANCE!

 

Nicol Degli Innocenti per www.ilsole24ore.com

 

THERESA MAY CONGRESSO TORY

I nostri giorni migliori devono ancora venire, il futuro è nelle nostre mani», ha assicurato oggi Theresa May, dichiarando che la Gran Bretagna fuori dall’Unione Europea avrà un futuro radioso, «pieno di promesse».

 

Nel suo discorso di chiusura del Congresso del partito conservatore a Birmingham, la premier britannica ha ostentato ottimismo sulle prospettive del Regno Unito dopo Brexit nel tentativo di unire un partito diviso e rafforzare il suo contestato ruolo di leader.

 

THERESA MAY BALLA SUL PALCO

 

Ma, Theresa May deve fare anche i conti con la mozione di sfiducia presentata a pochi minuti dal suo discorso di chiusura dal deputato del suo partito, James Duddridge.

 

La May è entrata ballando su una colonna sonora di “Dancing Queen” degli Abba, per mostrare che ha senso dell’umorismo e non è il “robot” o “Maybot” deriso dai suoi oppositori.

 

La May ha difeso i valori del partito conservatore, che crede «nel libero mercato, in un’economia libera, che mette al primo posto l’interesse nazionale» ma che è anche un partito «moderno che riflette la Gran Bretagna in tutta la sua diversità, che rispetta la tradizione ma non teme il cambiamento, che è patriottico ma non nazionalista, che crede nel business ma vuole che rispetti le regole, che crede nella meritocrazia. Il partito dell’unione, di quattro nazioni orgogliose, di tutto il nostro popolo. Non il partito di pochi o il partito di molti ma il partito di tutti quelli disposti a lavorare e a fare del loro meglio».

 

Ieri Boris Johnson, ex ministro degli Esteri diventato il principale rivale della May, aveva ottenuto ovazioni scroscianti con un discorso ai margini del congresso nel quale era tornato a criticare aspramente la strategia della premier su Brexit. Le proposte di Chequers sono «uno scandalo costituzionale» che porterebbe all’umiliazione della Gran Bretagna, ha detto Johnson. In seguito sono circolate voci che numerosi deputati conservatori vogliano costringere la May a fissare una data per la sua uscita di scena, preferibilmente subito dopo la data di uscita dalla Ue il 29 marzo 2019.

 

THERESA MAY

I negoziati su Brexit, che riprenderanno la settimana prossima, si sono arenati dopo che la Ue ha respinto le proposte che prevedono un allineamento della Gran Bretagna alla libertà di circolazione delle merci ma non delle persone, dei servizi e dei capitali. La May si è impegnata ad avanzare a breve termine nuove proposte soprattutto sulla questione-chiave del confine interno irlandese.

 

Oggi la premier ha cercato di distogliere l’attenzione da Brexit e di puntarla sulle questioni «che interessano alla gente». Come “contentino” agli elettori, «per dimostrare alle famiglie che siamo dalla loro parte», la May ha annunciato che per il nono anno consecutivo non ci saranno aumenti delle tasse sul carburante nella finanziaria d’autunno. La mossa, che costa circa 9 miliardi di sterline all’anno al Tesoro, era stata sconsigliata dal cancelliere dello Scacchiere Philip Hammond perché troppo costosa.

 

Il fronte pro-Brexit all’interno del partito non è l’unico problema della May. La premier è stata anche criticata per la mancanza di idee nuove e una visione convincente del futuro soprattutto per i giovani, in netto contrasto con il partito laburista che è stato galvanizzato dal leader Jeremy Corbyn e dalle sue proposte radicali per una trasformazione economica e sociale del Paese.

 

boris johnson e theresa may

La premier ha aspramente criticato il leader laburista, dichiarando che «milioni di persone che non hanno mai sostenuto i conservatori in passato sono disgustati da quello che Corbyn ha fatto al Labour. Vogliono sostenere un partito decente, moderato e patriottico». La «perdita di valori» del partito laburista è una «tragedia nazionale», ha detto la May: «Non dobbiamo mai permettergli di fare al Paese quello che ha fatto al partito».

 

 

Intanto, però, la premier deve fare i conti anche con la mozione di sfiducia presentata dal deputato del suo partito, James Duddridge. L’esponente Tory ha formalizzato la mozione ufficiale di sfiducia contro la leadership della premier, inviando una lettera al comitato 1922, l’organismo del Partito incaricato di convocare l’elezione del leader in caso di raggiungimento di un quorum minimo di deputati richiedenti. Quorum che per ora non risulta. «Io di norma sono un lealista» ha detto Duddridge, «tuttavia siamo arrivati a un punto in cui la lealtà cieca non è la strada giusta. Noi abbiamo bisogno di un leader forte, di qualcuno che creda nella Brexit, di qualcuno che possa portare a casa ciò per cui l’elettorato ha votato. E il primo ministro sembra incapace di fare questo».

boris johnson e theresa may

Ultimi Dagoreport

maria rosaria boccia gennaro sangiuliano giorgia meloni

IL BOTTO DI FINE ANNO: IL 1 AGOSTO 2024 (DUE SETTIMANE DOPO IL TAGLIO SUL CAPOCCIONE) GENNARO SANGIULIANO FIRMO' IL DECRETO DI NOMINA DI MARIA ROSARIA BOCCIA A SUA CONSULENTE – IL DOCUMENTO SBUGIARDA “GENNY DELON” (CHE AL TG1 MINIMIZZO' IN MODO VAGO “MI ERA VENUTA L’IDEA DI NOMINARLA”) E SOPRATTUTTO GIORGIA MELONI, CHE MISE LA MANO SUL FUOCO SULLA BUONA FEDE DEL MINISTRO (“HA DECISO DI NON DARE L’INCARICO DI COLLABORAZIONE. MI GARANTISCE CHE QUESTA PERSONA NON HA AVUTO ACCESSO A NESSUN DOCUMENTO RISERVATO”) – L’ITER SI BLOCCO', DANDO IL VIA ALL’INCHIESTA DI DAGOSPIA CHE PORTÒ ALLE DIMISSIONI DEL MINISTRO. MA QUESTO DOCUMENTO APRE NUOVE DOMANDE: 1) PERCHÉ, DOPO UN PRIMO STEP, LA NOMINA NON È STATA FINALIZZATA? 2) COSA È AVVENUTO TRA IL GIORNO DELLA NOMINA, E IL 26 AGOSTO, GIORNO DEL DAGO-SCOOP? 3) QUALCUNO È INTERVENUTO A BLOCCARE LA NOMINA A CONSULENTE DELLA BOCCIA? 4) CHI SI È MOBILITATO PER SILURARE L'IMPRENDITRICE? 5) DAVVERO TUTTO È AVVENUTO A COSTO ZERO PER LO STATO? 

pierferdinando casini e matteo renzi nel 2009

DAGOREPORT – RENZI CI AVEVA VISTO GIUSTO: VOLEVA COME LEADER DEL CENTRO PIERFERDINANDO CASINI - PECCATO CHE L’EX PRESIDENTE DELLA CAMERA ABBIA DETTO DI NO NELLA SPERANZA DI ARRIVARE, UN DOMANI, AL QUIRINALE. MA IL SUCCESSORE DI MATTARELLA VERRÀ ELETTO SOLTANTO NEL 2029 E FINO AD ALLORA, CAMPA CAVALLO, PUÒ SUCCEDERE DI TUTTO E DI BRUTTO -  “PIERFURBY” POSSIEDE I CROMOSONI PERFETTI PER FEDERARE LE DIVERSE ANIME ORFANE DI UN PARTITO LIBERALE CONSERVATORE A FIANCO DEL PD: DEMOCRISTIANO, BUONI RAPPORTI CON IL VATICANO, POI NELLE FILE DEL BERLUSCONISMO FINO ALL'ARRIVO COME INDIPENDENTE, GRAZIE A RENZI, NELL'AREA PD, IL BELL'ASPETTO, L'ELOQUIO PIACIONE E I 40 ANNI IN PARLAMENTO... (SE L’AMORE PER IL DENARO NON L'AVESSE RINCOJONITO, CHISSÀ DOVE SAREBBE OGGI RENZI)

antonio tajani cecilia sala giorgia meloni ali khamenei

DAGOREPORT - CON UN MINISTRO DEGLI ESTERI (E UN GOVERNO) ALL'ALTEZZA, CECILIA SALA NON SAREBBE FINITA IN UNA GALERA DI TEHERAN - LA NOTIZIA DELL'ARRESTO A MILANO DELLA ''SPIA'' IRANIANA ABEDINI, SU "ORDINE" USA, E' DEL 17 DICEMBRE. DUE GIORNI DOPO LA SALA VIENE IMPRIGIONATA - BENE, CONOSCENDO LA "DIPLOMAZIA DEGLI OSTAGGI" PRATICATA DALL'IRAN (ARRESTI UNO DEI MIEI, IO SEQUESTRO UNO DEI TUOI), PERCHE' LA FARNESINA E PALAZZO CHIGI, SOTTOVALUTANDO I "SEGNALI" DELL'INTELLIGENCE-AISE, NON SI SONO SUBITO ATTIVATI PER METTERE IN SICUREZZA GLI ITALIANI IN IRAN? - SCAZZO CROSETTO-TAJANI - NON SAREBBE LA PRIMA VOLTA CHE IL GOVERNO MELONI SI TROVA A GESTIRE NEL PEGGIORE DEI MODI UN DETENUTO NEL MIRINO DI WASHINGTON (NEL 2023 IL RUSSO ARTEM USS). IL VICEMINISTRO AGLI ESTERI, EDMONDO CIRIELLI (FDI), GIÀ ANNUNCIA CHE LA “SPIA” IRANIANA ''POTREBBE NON ESSERE ESTRADATA, HA COMMESSO UN REATO SOGGETTIVO, NORDIO STA STUDIANDO LE CARTE” (A NORDIO E MELONI CONVIENE FARE IN FRETTA, PRIMA CHE TRUMP SBARCHI ALLA CASA BIANCA) - VIDEO

carlo freccero dago ferragni fagnani de martino meloni giambruno

TE LO DO IO IL 2024! - CARLO FRECCERO: “NELL’EPOCA DELLA NOTIZIA TAROCCATA, IL GOSSIP RAPPRESENTA IL PRESENTE DELL’INFORMAZIONE. E DAGOSPIA VINCE (IL 2024 È L’ANNO DEL SUO MAGGIORE SUCCESSO)’’ – ‘’ IDEOLOGIE NELLA POLVERE, IDEE NEL CASSETTO, IDEALI NEI CASSONETTI. ANCHE LA POLITICA È CONIUGATA A PARTIRE DAL GOSSIP. I DUE FAMOSI FUORIONDA DI GIAMBRUNO IN CALORE SONO DIVENTATI UN EVENTO POLITICO - DI FRONTE AL NUOVO DISORDINE MONDIALE, LA TELEVISIONE HA CHIUSO FUORI DALLA PORTA LA CRUDA REALTÀ E L’HA SOSTITUITA CON IL MONDO REALITY, IN CUI NULLA È SERIO, TUTTO È ARTIFICIO - OGGI IL VERO MISTERO DEL MONDO DIVENTA IL VISIBILE, NON L’INVISIBILE. E, COME BEN SAPPIAMO, TUTTO CIÒ CHE NON VIVE IN TELEVISIONE NON HA UNA DIMENSIONE REALE”

matteo salvini daniela santanche giorgia meloni renzi giovanbattista giovambattista fazzolari

DAGOREPORT – MATTEO FA IL MATTO E GIORGIA INCATENA LA SANTANCHÈ ALLA POLTRONA: SALVINI, ASSOLTO AL PROCESSO OPEN ARMS, TURBA QUOTIDIANAMENTE I SONNI DELLA MELONI CON IL “SOGNO DI TORNARE AL VIMINALE” – PER LA DUCETTA, PERÒ, IL RIMPASTO È INDIGERIBILE: TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI, SPECIE IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO PER DANIELA SANTANCHÈ – E COSÌ, ECCO IL PIANO STUDIATO INSIEME A “SPUGNA” FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? (C’È UNA GROSSA DIFFERENZA NEL CASO VISIBILIA: NON ERA MAI ACCADUTO DI UN MINISTRO ACCUSATO DI AVER TRUFFATO LO STATO IN MERITO A VERSAMENTI ALL’INPS…)

angelo bonelli nicola fratoianni giorgia meloni simona agnes

FLASH – LA DISPERATA CACCIA AI VOTI PER ELEGGERE SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA RAI FA UN’ALTRA VITTIMA: AVS! NICOLA FRATOIANNI SI È ADIRATO PER L’ARTICOLO DI “REPUBBLICA” SUL POSSIBILE INCIUCIONE DELL’ALLEATO, ANGELO BONELLI, CON LA DESTRA. E HA MESSO AL MURO IL LEADER VERDE SBIADITO: NON TI PERMETTERE DI FARE UN’INTESA CON IL NEMICO, O SALTA TUTTO – I RAS MELONIANI DELLA RAI CI AVEVANO GIÀ PROVATO CON GIUSEPPE CONTE E IL M5S, MA LA FRONDA INTERNA DI CHIARA APPENDINO SI È MESSA DI TRAVERSO…