silvio berlusconi giorgia meloni

GIRAMENTO DI MELONI – DALLA BENZINA ALLE CONCESSIONI BALNEARI FINO ALLA GIUSTIZIA, DONNA GIORGIA SI E’ ROTTA LE SCATOLE DEL CONTROCANTO DI BERLUSCONI: “I FORZISTI SONO UNA SPINA SU TUTTO” - LA LEADER TEME UN DISEGNO: I BERLUSCONIANI PUNTANO AI VOTI DELLE CATEGORIE STORICAMENTE COCCOLATE DA FRATELLI D’ITALIA - QUALCHE SONDAGGIO EFFETTIVAMENTE HA REGISTRATO UN LIEVE CALO DI FDI A FAVORE DI FI E LEGA..

Estratto dell'articolo di Ilario Lombardo per la Stampa

 

SILVIO BERLUSCONI E GIORGIA MELONI NEL 2011

Arriverà il momento in cui Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi finalmente si incontreranno. Se l'erano promesso, ma senza troppa fretta. Prima del voto regionale del 12-13 febbraio qualcosa accadrà. Bisognerà capire solo come i due alleati ci arriveranno, a quell'appuntamento.

 

La pazienza della presidente del Consiglio comincia a scarseggiare. I parlamentari di Fratelli d'Italia le hanno fatto notare che sui temi politici più controversi delle ultime ore, quelli che stanno impegnando maggiormente il governo, c'è ogni volta lo zampino di Forza Italia. Sempre più spesso i protagonisti dell'arte del distinguo e del controcanto sono deputati o senatori berlusconiani, più o meno noti.

 

SILVIO BERLUSCONI GIORGIA MELONI - 2008

Basta prendere le tre norme più discusse in questo momento: giustizia, balneari, benzinai. Sulle intercettazioni è l'intero partito di Berlusconi a spingere nella direzione di una stretta più decisa al potere dei magistrati, ma è soprattutto il sottosegretario Francesco Paolo Sisto a dare una mano al ministro della Giustizia Carlo Nordio contro i pm. E chi sta vestendo il saio del Savonarola di ombrelloni e lettini contro le gare previste dall'Europa?

 

Maurizio Gasparri, che la diaspora missina, lungo anni di incomprensioni politiche e dispetti personali, ha diviso da Meloni. Infine, c'è lui, Luca Squeri, ex presidente della Figisc, una delle due associazioni dei benzinai che hanno confermato lo sciopero di 48 ore degli impianti di carburante. Ieri, mentre il governo tentava un ultimo compromesso con i gestori e offriva un'ulteriore modifica al decreto trasparenza, il deputato azzurro dava una versione un bel po' diversa, rispetto a Palazzo Chigi, dello stato delle cose: «La cosiddetta trasparenza che va salvaguardata e va condivisa è già in essere, perché c'è già l'obbligo per i gestori di comunicare il proprio prezzo. Per cui non è che siamo scoperti da questo punto di vista».

MATTEO MESSINA DENARO MEME BY CARLI

 

Secondo gli uomini di FdI le coincidenze cominciano a essere troppe. E stando a quanto riferiscono queste stesse fonti del partito della premier, Meloni è convinta che ci sia un preciso disegno, dietro: «Sono una spina su tutto, perché hanno capito che funziona su un certo elettorato». È un'egemonia che si gioca su un consenso ristretto, conteso di volta in volta dai diversi soci del centrodestra.

 

Qualche sondaggio effettivamente ha registrato un lieve calo di FdI a favore di FI e Lega. Il tempo dirà se sono i primi sintomi di una crisi. Quel che è certo è che le categorie da sempre coccolate da Meloni – balneari su tutti, ma anche piccoli commercianti – pretendono risposte. Vogliono che anni di promesse, pronunciate nell'Aula del Parlamento o durante i comizi, si trasformino in realtà.

 

VIGNETTA GIANNELLI - GIORGIA MELONI E SILVIO BERLUSCONIberlusconi meloni salvini alle consultazioni

L(...)

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…