AL BANANA, I MARONI DI SCORTA - BERLUSCONI PROVA A RIPARARE IL FLIRT CON LA LEGA PERCHÉ NON VUOLE CHE BERSANI E PIERFURBY STRAVINCANO LASCIANDOLO FUORI DAI GIOCHI SUL QUIRINALE - L’IDEA è DI RIMESCOLARE NOME E FACCE DEL PDL, VIA GLI EX AN, RILANCIARE IL CARROCCIO SUL TERRITORIO E FAR APPROVARE UNA LEGGE ELETTORALE CHE RENDA DIFFICILE OTTENERE IL PREMIO DI MAGGIORANZA - PER ORA, NONOSTANTE LE ALCHIMIE, IL TANDEM BANANA-MARONI NON SUPERA IL 25%...
Amedeo La Mattina per "La Stampa"
Nei giorni scorsi a Palazzo Grazioli c'è stato un gran via vai di esponenti di deputati, senatori, imprenditori, sondaggisti, esperti di comunicazione. Il Cavaliere si è occupato poco di legge elettorale, lascia fare al segretario Angelino Alfano e a Denis Verdini. L'unico punto a cui tiene veramente, più che le preferenze, è non regalare a Bersani il premio di maggioranza alla coalizione vincente (quella di centrosinistra secondo le previsioni) perché sarebbe troppo ampio lo scarto di parlamentari con il centrodestra. E lui sarebbe fuori dai giochi politici che si apriranno dopo le elezioni.
Ciò di cui si occupa il Cavaliere è come arrivare alla campagna elettorale, mettercela tutta per sgonfiare il sogno dei suoi avversari, sbarrare la strada di Palazzo Chigi a Bersani. Un nuovo sgambetto come nel 1994 ed è convinto che sarà possibile farlo, non si capisce in base a quali proposte, calcoli e potenzialità , con quale nome e simbolo. Una cosa comunque è certa ormai: il Pdl si presenterà , anzi si ripresenterà davanti agli elettori con la Lega a fianco.
«L'accordo c'è», ha confidato l'ex premier a chi lo ha incontrato in questi giorni. E ha potuto dirlo dopo che mercoledì pomeriggio a Palazzo Grazioli ha incontrato il nuovo leader del Carroccio Roberto Maroni accompagnato da Roberto Calderoli. La marcia di riavvicinamento è cominciata con il voto comune al Senato che ha consentito di portare a casa, in prima lettura, l'elezione del presidente della Repubblica. Ora i due alleati pensano di poter bissare il risultato alla Camera: Berlusconi è convinto che anche in questo ramo del Parlamento riuscirà a trovare i voti necessari, cioè quei 316 voti che gli erano mancati prima delle sue dimissioni.
«L'unica maggioranza politica vera e coesa dopo l'avvento di Monti - osserva Ignazio La Russa - si è creata a Palazzo Madama sul presidenzialismo, nonostante l'ostracismo della sinistra. Quindi avanti così». Tra l'altro, spiegano nel Pdl, la riprova che l'alleanza con la Lega è ancora viva sta nel fatto che in Lombardia il governatore Formigoni, bombardato da un'inchiesta giudiziaria per corruzione, è sostenuto dai leghisti. L'altro banco di prova del recupero del Carroccio sarà la legge elettorale.
Per il momento la proposta del Pdl non collima con quella presentata da Calderoli (un sistema proporzionale con le preferenze e un premio alla coalizione che supera il 45% dei voti, quindi difficilmente raggiungibile dal Pd anche se alleato con Udc e Sel). Berlusconi l'ha definita «suggestiva e utile» perché potrebbe diventare il testo base su cui far confluire i voti pidiellini e leghisti nel caso in cui non si dovesse trovare un'intesa con il Pd e l'Udc. Insomma, si potrebbe arrivare al punto che il nuovo sistema di voto venga approvato a colpi di maggioranza.
Per Berlusconi il dato principale è che il centrodestra si è ricostituito, pronto a ritornare in pista sia nelle aule parlamentari sia nella prossima campagna elettorale. Dai suoi sondaggi il Carroccio dà segni di ripresa dopo il tonfo seguito alla scandalo che ha travolto Bossi, la sua famiglia e il tesoriere Belsito. Il Cavaliere poi vorrebbe riesumare il nome di Forza Italia che, secondo i focus fatti in casa, varrebbe dal 25 al 30% con lui candidato premier.
Ma questa riesumazione è indigesta agli ex An e per questo si sono immaginati altri nomi come Grande Italia, senza però ancora una decisione finale. Insomma, l'ex premier dice di credere a una grande rimonta insieme a Maroni. Lo fa anche per galvanizzare le truppe, rimane però il fatto che tutti i sondaggi in circolazione danno i due partiti sommati attorno al deludente 25%.
BERLUSCONI E MARONI A MONTECITORIO giannelli maroni berlusconi berlusconi_casiniALFANO BERLUSCONI E MARONI bersani casini BOSSI UMBERTO LESPRESSIONE ALLUCINATA DI MARIO MONTI