BOMBE AL SUD, TERREMOTO AL NORD... L'ITALIA S'È MESTA 1- IL PROCURATORE DI BRINDISI: "POTREBBE ESSERE UN GESTO ISOLATO E INDIVIDUALE" 2- NELLE IMMAGINI TRATTE DALLE TELECAMERE STRADALI SI VEDE L'ATTENTATORE CHE PREME IL TASTO DEL TELECOMANDO AZIONANDO COSÌ LA BOMBA CHE HA UCCISO MELISSA BASSI 3- C'È L'IDENTIKIT DELL’ATTENTATORE (UN ADULTO) MA NON È STATO ANCORA IDENTIFICATO 4- DUE PERSONE SOTTOPOSTE A LUNGO SOTTO INTERROGATORIO PRIMA DI ESSERE RILASCIATE 5- STAZIONARIE LE CONDIZIONI DELLE RAGAZZE FERITE E DI QUELLA IN GRAVISSIME CONDIZIONI 6- UNA SCOSSA FORTE QUASI QUANTO QUELLA CHE HA DISTRUTTO L'AQUILA, CON EPICENTRO 36 CHILOMETRI A NORD DI BOLOGNA, TRA LE PROVINCE DI MODENA E FERRARA, HA FATTO SEI MORTI E UNA CINQUANTINA DI FERITI, INGENTI DANNI A CHIESE ED EDIFICI STORICI

1- IL CAPO DELLA PROCURA: "GESTO DI UN UOMO SOLO NON SEMBRA UNO STRANIERO"
Corriere.it

Si inizia a delineare un movente diverso da quello ipotizzato in un primo tempo per l'attentato davanti alla scuola Morvillo-Falcone di Brindisi che ha provocato la morte di una studentessa e il ferimento di altre cinque ragazze della stessa scuola.

L'AUTORE - «In termini di probabilità, non in termini di certezza, ci è sembrato di poter escludere la matrice mafiosa. Un'analisi condivisa anche dal procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. Potrebbe essere un gesto isolato, ma non escludiamo la matrice politica e non escludiamo che dietro il singolo attentatore materiale possano esserci altre persone» ha detto il procuratore di Brindisi Marco Dinapoli, nel corso di una conferenza stampa.

Le indagini, in particolare un video che mostrerebbe la strage, ha detto ancora Dinapoli «accreditano l'ipotesi di un ordigno azionato tramite un telecomando. Un congegno che aziona la bomba a una distanza tale da consentire di vedere la scena. La bomba sarebbe stata portata sulla scena del crimine nell'immediatezza dell'esplosione. Il telecomando, che controllava un sensore volumetrico che è stato attivato dal passaggio delle ragazze, è stato azionato poco prima».

«L'uomo nei filmati, su cui si accentrano i nostri sospetti, non sembrava straniero» ha aggiunto Dinapoli. C'è infatti l'identikit di chi ha posizionato ha spiegato il procuratore capo di Brindisi, sottolineando che la persona «non è stata ancora identificata». All'uomo, un adulto, gli inquirenti sono giunti analizzando le immagini registrate da una telecamera.

«Abbiamo capito come può essere andata, ma non abbiamo identificato la persona: ci stiamo lavorando. È un uomo adulto. C'è un video sul quale stiamo lavorando per acquisire tutti gli elementi utili» ha detto ancora Dinapoli.

IL VIDEO - Si vede l'attentatore che preme il tasto del telecomando azionando così la bomba che ha ucciso Melissa Bassi nelle immagini usate dagli investigatori e tratte da telecamere poste per strada per sicurezza. «Immagini terribili», ha detto ancora Marco Dinapoli.

«Potrebbe essere il gesto di una persona che si sente in guerra con tutto il mondo o che si sente vittima del mondo. Potrebbe trattarsi anche di una persona che tende a creare una tensione sociale, con una ideologia» ha sottolineato ancora Dinapoli. In ogni caso - ha aggiunto il procuratore - è opera di un esperto di elettronica il confezionamento dell'ordigno. «Il congegno - ha detto Dinapoli - non è particolarmente complesso ma non alla portata di tutti».

SENTITE DUE PERSONE - In precedenza due persone erano state portate nella questura di Brindisi ed erano state a lungo sotto interrogatorio prima di essere rilasciate. Le persone sentite sono «soggetti identificati attraverso le registrazioni di una videocamera di sorveglianza, dei quali si sta approfondendo la posizione» ha spiegato il sito Brindisireport, aggiungendo che in un caso si tratta di un ex militare di professione, con conoscenze di elettronica e parenti con rivendita di bombole di Gpl per uso domestico.

La videocamera ha effettuato la registrazione nel cuore della notte tra venerdì e sabato. La polizia ha effettuato contestualmente all'accompagnamento in questura dei due sospettati estese perquisizioni nei loro domicili e relative pertinenze.

2- TREMA L'EMILIA: SEI VITTIME. SALVATA UNA BAMBINA DI 5 ANNI
Ansa.it

Nessuna speranza di ritrovare in vita l'operaio disperso nel crollo del tetto della fonderia Tecopress di Sant'Agostino (Ferrara) causato dal terremoto. Sale così a sei il numero delle vittime provocate dal terremoto in Emilia-Romagna. Una scossa di magnitudo 6, forte quasi quanto quella che il 6 aprile 2009 ha distrutto l'Aquila, con epicentro 36 chilometri a nord di Bologna, tra le province di Modena e Ferrara, dove si registrano anche una cinquantina di feriti, nessuno dei quali in gravi condizioni, e ingenti danni a chiese ed edifici storici.

Quattro vittime sono operai, uccisi dal crollo dei capannoni in cui stavano lavorando in provincia di Ferrara: due alla Sant'Agostino Ceramiche, un'altro alla fonderia Tecopress di Dosso e un'altro ancora in una azienda di polistirolo a Ponte Rodoni di Bondeno. Le altre due vittime sono una ultracentenaria di Sant'Agostino e una tedesca di 37 anni che si trovava a Bologna per lavoro. Ad uccidere entrambe lo spavento per il forte terremoto, che è stato avvertito in tutto il nord Italia.

La scossa è stata registrata dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia alle 4.04, seguita da due repliche di intensità minore: una di 3.3 alle 5.35 e un'altra di 2.9 alle 5.44. L'epicentro nella pianura padana emiliana, una decina di chilometri di profondità dal suolo, 36 chilometri a nord da Bologna - dove la gente è scesa in strada per la paura ma non si registrano particolari problemi.

Circa duecento, fino ad ora, gli interventi richiesti ai centralini del 118 tra Modena e Ferrara. Evacuati i 35 pazienti dell'ospedale di Finale Emilia, tra cui una donna incinta, che é stata trasportata al policlinico modenese, mentre all'ospedale di Mirandola i pazienti sono stati fatti uscire dalle camere e sistemati in apposite strutture fuori dall'ospedale. A Ferrara, intanto, è arrivato il capo della Protezione civile, prefetto Franco Gabrielli, che partecipa ad un vertice in prefettura con le autorità locali per fare il punto sull'emergenza. Subito dopo si recherà anche nel Modenese.

 

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