BUONE NOTIZIE PER TRUMP: LE DONNE DELLE DINASTIE DI POTERE, DAI KENNEDY AI BUSH, SONO TUTTE AL FIANCO DI HILLARY - LA MATRIARCA BARBARA BUSH NON HA PERDONATO L’ESCLUSIONE DI GEORGE W. DALLA CONVENTION REPUBBLICANA E I CEFFONI DI “THE DONALD” AL FIGLIO JEB (“E’ UN PAPPAMOLLA”)
Vittorio Zucconi per “la Repubblica”
La “Congiura delle Grandi Dame”, l’inattesa rete delle donne celebri offese dalla tracotanza maschilista di Trump si muove per fare quello che i loro uomini non hanno il coraggio di fare: spingere Hillary Clinton alla Casa Bianca. Forse è la conseguenza di avere vissuto sotto lo stesso tetto e di avere dormito negli stessi letti, ma oggi le matriarche e le giovani delle tre massime dinastie del potere politico americano con trascorsi diretti o indiretti alla Casa Bianca, i Kennedy, i Bush e i Clinton si ritrovano fianco a fianco contro la minaccia Trump.
BARACK OBAMA E BARBARA BUSH ALL'INAUGURAZIONE DELLA GEORGE W BUSH LIBRARY - 2
Superate le distanze ideologiche, dimenticate vittorie e sconfitte passate, le tre generazioni viventi dei Bush voteranno per quei Clinton che avevano sfrattato George il Vecchio dallo Studio Ovale nel1992. I Clinton accolgono e abbracciano i Bush alle loro feste organizzate per raccogliere elemosine elettorali. Le First Ladies in servizio o in pensione, Laura Bush e Michelle, si sono avvicinate e gli ultimi Kennedy fanno da ufficiali di collegamento fra i clan un tempo in cagnesco fra di loro. Il miracoloso effetto del “nemico comune” che partorisce strane alleanze è scattato ancora una volta.
BARACK OBAMA CON MICHELLE OBAMA E BARBARA BUSH ALL'INAUGURAZIONE DELLA GEORGE W BUSH LIBRARY
E’ una faccenda di donne, questa triangolazione politica fra dinastie storicamente in odio fra di loro, è un rimescolamento di relazioni che ruota attorno alla matriarca del clan Bush, la novantunenne Barbarona dall’aureola candida. E’ lei che ha lavorato alla vendetta contro l’esecrato e volgarissimo – peccato imperdonabile per Lady Barbara – miliardario newyorkese. La politica c’entra poco. E’ stata l’offesa alla famiglia perpetrata dal Partito Repubblicano, prima con l’esclusione del marito e del figlio presidenti “impresentabili” dalle loro Convention, e poi con gli insulti di Trump al figlio candidato Jeb, definito «pappamolla», ad avere scatenato la furia di moglie e madre.
Ha fatto sapere che Bill Clinton venera il vecchio George, il marito ormai infermo e costretto sulla carrozzella, che lui considera come «il padre che non ha mai conosciuto», essendo il genitore biologico morto schiantato in auto contro un palo, mentre la madre era in attesa.
E ha aggiunto che sia l’ex presidente, che lei, avrebbero votato per Clinton, intesa come Hillary. L’imprimatur della matriarca ha sciolto la famiglia da ogni lealtà di partito. Laura simpatizza con Michelle e a loro volta simpatizzano con Barbarone, essendo stata accomunate nel comune tormento della parte da “Prima Signora”.
Ha spedito la sua omonima nipote Barbara jr, figlia di George W. a Parigi, a un “fundraising”, a una superfesta organizzata per donatori facoltosi per dare la massima prova d’amore elettorale, donare soldi e partecipare a raccolta di fondi. La nuora Laura ha dichiarato di volere come prossimo presidente «qualcuno che si interessi alla condizione delle donne in nazioni come l’Afghanistan e continui la nostra politica estera», quella del marito, dunque evidentemente Hillary.
E, per non escludere il nome dell’altra dinastia oggi molto appassita, Kathleen Towsend Kennnedy, la primogenita di Robert Kennedy ed ex governatrice del Maryland, ha fatto sapere, senza essere smentita, che i Bush avrebbero votato per Hillary. Mentre Barbara jr si faceva fotografare, nel party parigino organizzato per un evento di Alta Moda, accanto a Huma Abedin, l’alter ego di Hillary, la confidente che tiene da anni le chiavi del cuore della candidata Democratica.
E’ una network di donne che attraversa tre generazioni, dalla nonagenaria Barbara senior alla trentenne nipote, dalla settuagenaria Hillary alla quarantenne Huma, che la possibilità di una prima presidente femmina ha evidentemente tessuto e ha cucito con la comune esecrazione per l’alfiere del testosterone maschilista, Donald. Ma un’alleanza non necessariamente utile per Hillary e forse controproducente.
La Congiura delle Grandi Dame tutte sposate, tranne la fresca divorziata Huma Abedin stanca di un marito che twittava foto sexy di se stesso, conferma quello che l’ingombrante Lupo Alfa Trump va predicando ai propri seguaci, soprattutto maschi e bianchi. Che lui è l’agente del cambiamento, il nemico storico dell’establishment politico e familiare terrorizzato dal suo movimento di ribaldi. Io, dice il vecchio Donald al proprio branco, sono l’ultima occasione per fermare la femminizzazione del Paese e per rifare l’America Grande. Dunque maschia.