alessandro di battista

“C'È GIANNI LETTA DIETRO LA CONGIURA DI DRAGHI– IL GRUPPETTARO DI BATTISTA PREPARA SUI SOCIAL IL SUO CONTROMOVIMENTO (CHE PER DI MAIO RISCHIA DI PORTARE VIA ALMENO IL 5% AL M5s) – IL RITRATTONE BY RONCONE: "SCRITTORE DI REPORTAGE, FALEGNAME, BARMAN, MA IL CAPOLAVORO DI "DIBBA" RESTA IL VIAGGIO CON DI MAIO IN FRANCIA, AL TERMINE DEL QUALE CONVINCE LUIGINO AD ABBRACCIARE I GILET GIALLI CHE HANNO APPENA INCENDIATO PARIGI. DIBBA HA SOLO 42 ANNI. E, OGGETTIVAMENTE, PUÒ ANCORA DARE MOLTO…"

Fabrizio Roncone per il "Corriere della Sera"

 

ALESSANDRO DI BATTISTA

Prima certezza: Alessandro Di Battista, entro la prossima estate, fonderà un partito, o un movimento (avete presente Luigi Di Maio, sempre tutto perfettino, positivo, sorridente? L' altro giorno aveva una maschera di fastidio e apprensione, e diceva a un suo amico che tanto amico non è, perché poi spiffera tutto: «Guagliò, questo rischia di portarci via almeno il 5%»).

 

Seconda certezza: nel frattempo Dibba ha cominciato la sua personale campagna elettorale già molto dura e pura, molto social, piacionesca da morire.

Su Instagram.

 

Santo cielo, Dibba: dagli tregua a quel ciuffo.

ALESSANDRO DI BATTISTA

 

Per dirci in diretta che «non sono io a non pensarla più come il M5S, ma è il M5S a non pensarla come me» - notare la modestia - sta lì barbuto, stropicciato, con la camicia jeans e le maniche arrotolate: e per 42 minuti si tormenta i capelli, alternando smorfie, bravissimo a giocare con i toni della voce, severo/ ironico/ sprezzante, mai parlando in generale ma sempre rivolto ai suoi 271 mila follower, 87.111 mila dei quali collegati, e in adorazione (considerate che la sua pagina Facebook ha 1 milione e mezzo di «mi piace»: numeri da Totti, Ligabue, papa Francesco).

 

Bisogna dare atto a Dibba di essere sempre rimasto nel ruolo che si prese fin dall' inizio della stagione grillina: il gruppettaro capace di rivolgersi alla pancia più movimentista del movimento.

 

ALESSANDRO DI BATTISTA

Sfrontato («C' è Gianni Letta dietro la congiura di Draghi»), a volte avventato ( Il Foglio lo definì «mitomane a 5 Stelle», il New York Times lo inserì nell' elenco dei politici «ballisti»), ossessivamente sicuro di sé: pensò di aver fatto una mandrakata a non candidarsi nel 2018, l' idea era quella di restare fermo un giro per poi tornare e prendersi tutto; non immaginava che i suoi si sarebbero incollati con il Vinavil alle poltrone (e agli stipendi), restando al governo prima con la Lega, poi con il Pd, e adesso eccoli lì dentro anche a questo esecutivo di salvezza nazionale.

 

Dibba ci ha messo un po' a capire.

Lo psicodramma del voto sulla piattaforma Rousseau, in qualche modo, lo ha aiutato.

Alle 15.29 arriva un lancio dell' agenzia Ansa: «++M5S: Di Battista rinuncia a iscrizione al Movimento».

 

ALESSANDRO DI BATTISTA

È fuori, libero. Così va a farsi fotografare allo Stadio dei Marmi, con lo zainetto e i libri, perché se ti chiamano il «Che Guevara di Roma Nord», i libri devono esserci: in posa allora sui gradoni con i due figli e la moglie Sahra Lahouasnia, donna di eccezionale pazienza - in questi ultimi tre anni, lo ha sostenuto e seguito ovunque.

 

Quando Dibba decide di mettere il naso nella piccola scalcagnata azienda di famiglia specializzata nel ramo sanitari (conti in rosso, troppo rischioso, e in più Vittorio, il padre, un pochino ingombrante: «Preferirei essere chiamato il camerata Vittorio»).

 

DI BATTISTA

Quando si convince d' essere uno scrittore di reportage: da piazza dei Giuochi Delfici di Roma scende fino in Guatemala, passando per il Chiapas, Messico, facendo però alla fine innervosire alcuni ricercatori italiani che lavorano laggiù; così un giorno su Twitter e sul web comincia a girare un hashtag - «DiBattistaFueraYa» - con cui i compagni ricercatori avvertono le comunità zapatiste che «il tipo impegnato a fare il terzomondista è, in realtà, uno dei leader di un partito che, in Italia, va a braccetto con i fascisti» (il racconto del suo viaggio in America Centrale per Sky Atlantic verrà poi giudicato da Aldo Grasso il peggior programma del 2019).

 

Dibba prova anche a fare il falegname (ma niente: troppo faticoso). Poi, una meraviglia, la scorsa estate: a Ortona, spiaggia privata dell' hotel Katia, ombrelloni in fila per nove e sabbia bollente, con lui che all' improvviso spunta fuori tutto vestito da barman, completo di bandana, e sul serio faceva il barman, Dibba barman, e stava lì al chiosco che preparava Negroni - 1/3 di gin, 1/3 di vermouth rosso, 1/3 di Campari - e però gli scappavano regolarmente due foglioline di menta. «Ma no, Ale! Quante volte devo ripeterti che la menta devi metterla solo nel mojito?» .

GRILLO DI BATTISTA

 

Simpatico, visionario, sempre in possesso di una spensierata certezza su tutto: «Chi non balla è cornuto!», urla nei villaggi turistici, dove da ragazzo lavora come animatore, noto con un nomignolo efferato: «Cuore di panna»; da deputato promette ai pugliesi di chiudere il Tap in due settimane (poi, a capo chino: «Scusate, non mi ero reso ben conto»); suggerisce di trattare con l' Isis; annuncia che in Grecia molti cittadini disperati si iniettano il virus dell' Aids.

 

grillo fico di maio di battista

Ma il suo capolavoro resta forse il viaggio con Di Maio in Francia, al termine del quale convince Luigino ad abbracciare i gilet gialli che hanno appena incendiato Parigi (immaginate poi Macron quando seppe che quello con la cravatta era diventato il nostro ministro degli Esteri).

 

Dibba ha solo 42 anni.

E, oggettivamente, può ancora dare molto.

DI BATTISTADI BATTISTADI BATTISTAalessandro di battista DI BATTISTAgrillo di battista lezzi

 

Di Battista Travaglioalessandro di battista in iran 1raggi di battistaalessandro di battista old style di battistaALESSANDRO DI BATTISTA DAVIDE CASALEGGIOalessandro di battista in iran 2DRAGHI DI BATTISTADI BATTISTA CONTE 1alessandro di battista marcello de vito paola taverna davide barillaridi battista renzidi battistaDI BATTISTA DRAGHI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...